[Forumlucca] FW: APPELLO ALLA MOBILITAZIONE: Wto: il governo…

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Author: laura picchi
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Subject: [Forumlucca] FW: APPELLO ALLA MOBILITAZIONE: Wto: il governo italiano non firmi



From: rsensi@???: rsensi@???: APPELLO ALLA MOBILITAZIONE: Wto: il governo italiano non firmi Date: Tue, 22 Jul 2008 09:36:45 +0200



Con preghiera di diffusione    Wto: il governo italiano non firmi l'accordo-boomerangI ministri di decine di Paesi, tra cui gli USA, UE, Brasile, India,Indonesia, Filippine, Sud Africa, Kenya ed Egitto, si incontreranno aGinevra il 21 luglio per far giungere a conclusione i negoziatidell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) lanciati a Doha nel2001. Dopo anni di negoziati, di Conferenze Ministeriali inconcludenti,di fallimenti e ripartenze come a Seattle, Cancun e Hong Kong, questa èl'ultima chance prima delle elezioni statunitensi. I Governi sono incerca di un accordo a tutti i costi, tenendo volutamente in secondopiani le reali emergenze del pianeta come la crisi alimentare, i prezzidell'energia, il surriscaldamento del pianeta, la povertà globale e ildebito.Se il Doha Round verrò concluso, i principali beneficiari dellaliberalizzazione saranno le grandi imprese, ma con pesanti ripercussionisull'ambiente e sui lavoratori, gli agricoltori, le donne, i consumatoridi tutto il pianeta.Sebbene definito "Round per lo sviluppo", un accordo sul Doha Roundavrebbe come conseguenze reali:      * Perdita di posti di lavoro, de-industrializzazione di intere        aree, che rimarranno precluse ad un vero sviluppo sociale ed        ambientale per i decenni a venire. I Paesi ricchi chiedono ai        cosiddetti paesi in via di sviluppo l'apertura di "nuovi accessi        al mercato", che significa abbattimento dei dazi su manufatti e        sullo sfruttamento delle risorse naturali.      * Lo sviluppo rurale, la sovranità alimentare, la stessa        sopravvivenza dei contadini saranno ancora più sotto pressione.        Mentre Stati Uniti ed Europa continuano a sovvenzionare i loro        esportatori agro-alimentari, mettono milioni di piccoli        agricoltori in casa propria e nei Paesi in via di sviluppo a        rischio sostenibilità. Una politica scandalosa, soprattutto se        sostenuta di fronte a una crisi alimentare globale.      * Maggiore privatizzazione e deregolamentazione dei servizi, anche        in settori chiave come la finanza e l'energia. La recente        instabilità sui mercati mondiali dimostra la necessità di un        maggiore intervento e di una supervisione del mercato        finanziario globale, non di una maggiore deregolamentazione.      * Una maggiore capacità d'intervento della WTO si tradurrebbe in        maggiori ostacoli nella lotta ai cambiamenti climatici, perché        il profitto verrebbe sempre messo al primo posto rispetto alla        nostra salute, come dimostrano i milioni di euro in sanzioni        commerciali che ogni anno l'Europa paga agli Stati Uniti per        essersi rifiutata di importare carne agli ormoni cancerogena.      * I maggiori perdenti saranno i Paesi più poveri e quelli in crisi        come il nostro. Le proiezioni economiche nel caso di un        eventuale accordo si tradurrebbero, secondo diversi think thank,        tra cui la stessa Banca Mondiale, in una progressiva perdita di        posti di lavoro, in una riduzione dello spazio politico e nella        perdita di entrate tariffarie per i Paesi in via di sviluppo che        saranno di gran lunga superiori ai presunti benefici che        deriveranno dal Development Round.Non ci possiamo permettere il rischio di una conclusione del Doha Round.I movimenti sociali e le organizzazioni della società civile di tutto ilmondo devono unirsi per opporsi all'agenda delle multinazionali e dellaWto.E' arrivato il momento, per il nostro Paese, di prendere la leadershipdel malcontento. L'Italia può e deve prendere la parola, riconoscendonella crisi che sta vivendo quegli stessi problemi che hanno messo inginocchio tante economie fragili tra i Paesi in via di sviluppo.      * Dobbiamo e possiamo dire no ad una crescita che non sta creando        nel nostro Paese né occupazione né opportunità di produzione        innovative, sostenibili e di qualità;      * Dobbiamo e possiamo dire no ad un agenda negoziale che favorisce        i grandi gruppi nella loro fuga verso Paesi che non pongono loro        alcuna regola, né di concorrenza né di convivenza su questo        Pianeta;      * Dobbiamo e possiamo dire no ad un accordo che potrebbe        danneggiare irrimediabilmente l'economia reale di questo Paese.Campagna per la Riforma della Banca Mondiale/Mani Tese, CentroInternazionale Crocevia, l'equosolidale Fair e Fondazione Banca Etica,che da anni monitorano l'andamento dei negoziati promuovendol'Osservatorio italiano sul commercio internazionale Tradewatch,-chiamano alla mobilitazione tutte le forze sociali, della societàcivile e di movimento perché tengano alta l'attenzione su scelte tantoimportanti che discretamente saranno negoziate a Ginevra;- chiedono a tutti di tempestare le email dei ministri italianidirettamente coinvolti nei negoziati Franco Frattinisegreteria.frattini@???, fax 0636912006) , Adolfo Urso( segreteria@???, fax 0659647504) e Luca Zaia(ministro.capo.segreteria@???, fax* 067446178) conun semplice messaggio: Non firmate l'accordo WTO*- chiedono a tutti i gruppi, le organizzazioni, i movimenti e icittadini di aderire e far circolare l'appello alla mobilitazionepromosso dalle nostre organizzazioni in coordinamento con la reteinternazionale Our World Is Not For Sale, di promuovere iniziative disensibilizzazione e di protesta, di seguire l'andamento dei negoziati edelle iniziative sui siti di CRBM (*www.crbm.org* http://www.crbm.org/)e Fair (* www.faircoop.it/fairwatch.htm*http://www.faircoop.it/fairwatch.htm) che verranno aggiornati in temporeale;- chiedono ai rappresentanti del nostro Governo di levare alta nel CAGREe a Ginevra la preoccupazione del nostro Paese rispetto agli impatticerti di questi accordi;- chiedono ai rappresentanti del nostro Governo di sfiduciarepubblicamente il Commissario al Commercio Peter Mandelson e di nonfirmare alcun accordo che possa danneggiare ancora di più la nostrasocietà come quella dei Paesi più poveri nel mondo.ARTICOLI:Riparte da Ginevra il carrozzone della Wto. Europa spaccata, Paesiafricani in rivolta. A rischio agricoltura e industriahttp://tradewatch.it/osservatorio/articles/art_2151.htmlWto, ultimo atto solo per i paesi che contanohttp://tradewatch.it/osservatorio/articles/art_2150.html
-------------------------------------------------------------------------------------Roberto SensiCampagna per la Riforma della Banca Mondiale/Mani TeseVia Tommaso Da Celano 1500179 - RomaTel: +39067826855Fax: +39067858100Cell: +393280687154e-mail: rsensi@???: robertosensiwww.crbm.orgwww.manitese.it
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