Repubblica Genova
Genova, "Pride laico" per contestare il Papa
Movimenti gay, collettivi e docenti universitari: la Chiesa nega i diritti
Ratzinger sarà nel capoluogo il 17 e 18 maggio, corteo nel Ponente "per affermare la laicità"
MICHELA BOMPANI
GENOVA - Un "Pride laico" di due giorni, «per affermare i diritti che la Chiesa nega», in occasione dell´arrivo a Genova di Papa Ratzinger in Liguria, il 17 e 18 maggio.
Il 17 maggio partirà un corteo da Sampierdarena, nell´immediato ponente cittadino, che marcerà verso il centro, mentre nella sede della Facoltà di Lettere si svolgerà un laboratorio permanente su "Laicità e relativismo culturale", con la partecipazione di diversi docenti dell´Ateneo. Intorno, tante manifestazioni estemporanee in varie piazze e vie del centro storico e della city: «Non sarà una manifestazione contro il Papa o i cattolici, ma un´occasione per fare sentire la voce di Genova laica, atea, che difende i diritti e le libertà della persona che il Vaticano non vuole riconoscere», spiegano i promotori, un cartello di associazioni, gruppi universitari, centri sociali cittadini (Arcigay, Le Ninfe-Arcilesbica, Azione Trans, Città Partecipata, l´associazione Usciamo dal Silenzio, l´Assemblea Antifascista, la Lila, quattro gruppi universitari della Facoltà di Lettere e Scienze Politiche e i centri sociali Terra di Nessuno, Zapata e Laboratorio sociale Buridda).
Papa Ratzinger, a Genova, arriverà il giorno dopo. «Abbiamo voluto organizzare il corteo alla vigilia della visita perché non vogliamo in alcun modo intralciare le celebrazioni», sottolineano con forza gli organizzatori. Che però promettono uno sciame d´iniziative "open air", musicali e teatrali, per il giorno successivo, domenica, quando Benedetto XVI visiterà l´ospedale pediatrico Gaslini, incontrerà i giovani nella centrale piazza Matteotti e, nel pomeriggio, celebrerà la Messa nella grande piazza della Vittoria. «Chi non vuol vedere il Papa, vada in campagna», tira una secchiata gelata sulla manifestazione il prete contro, don Andrea Gallo. «Non parteciperò al corteo - spiega - perché la battaglia per i diritti si combatte tutti i giorni, non quando arriva il Papa. Non andrò neanche in piazza della Vittoria, però: sono troppo vecchio... ».
Ieri pomeriggio, i promotori del "Pride laico" hanno presentato il programma di massima (in attesa del nulla osta della Questura) e un appello alla mobilitazione «contro l´integralismo vaticano», in cui spiegano i cardini della protesta: per la difesa della libera scelta delle donne e della 194, contro l´esenzione fiscale di cui godono le Curie, per il riconoscimento di "tutte" le famiglie, etero e omosessuali, contro i finanziamenti alle scuole cattoliche. E sono già arrivate le prime adesioni all´appello, a cominciare da una cordata di docenti universitari genovesi e non, come Gianni Vattimo. I promotori annunciano i contatti in corso con gli attori satirici Sabina e Corrado Guzzanti, l´attore Andrea Rivera (che proprio un anno fa, sul palco del concerto del Primo maggio a San Giovanni, pronunciò parole che fecero infuriare l´Osservatore romano) e anche con il comico genovese nonché autore di una discussa imitazione di Benedetto XVI, Maurizio Crozza. Nei giorni precedenti l´arrivo del Papa, i promotori annunciano un´iniziativa simbolica (volantinaggio, distribuzione di profilattici maschili e femminili) davanti all´ospedale genovese Galliera, presieduto dal cardinale di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco: «Perché in quell´ospedale non viene garantito il diritto all´aborto e non viene neanche prescritta la pillola del giorno dopo».
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Carlo
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