*Fuori dai palazzi, resistenza, oltre la resistenza*
/di Fulvio Vassallo Paleologo - Università di Palermo*
*/*fonte: Meltigpot <
http://www.meltingpot.org>*/*
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I risultati elettorali puniscono l'ambizione di chi ha voluto correre da 
solo, ma sanzionano soprattutto la gestione fallimentare della campagna 
elettorale da parte della Sinistra Arcobaleno.
Non si è stati capaci neppure di un accenno di autocritica o di 
distinguo rispetto all'esperienza del governo Prodi, magari a partire 
dalle politiche sull'immigrazione e dalla politica estera. Sulle regole 
della rappresentanza non si è riusciti a lanciare segnali di autentica 
discontinuità rispetto al passato verso quell'area sempre più ampia che 
da tempo si stava orientando per l'astensione. A questo si è aggiunto un 
atteggiamento fin troppo morbido nei confronti della proposta 
neo-liberista del Partito democratico. Pochissimi ed imbarazzati accenni 
alle campagne antirom indette nella Roma veltroniana, solo qualche 
accenno al tema dell'asilo e dell'accoglienza.
Ormai lasciata nel cassetto la chiusura, o "il superamento" dei centri 
di detenzione amministrativa per immigrati. Definitivamente riconosciuti 
come alleati i dittatori dei paesi nordafricani che collaborano con le 
polizie di tutto il mondo per arrestare, torturare e deportare i 
migranti in Africa. Non si possono nascondere tutti questi silenzi 
dietro lo schiacciamento subito dai mezzi di informazione gestiti dal 
duopolio Veltroni-Berlusconi. E' proprio mancata una politica realmente 
alternativa capace di cogliere la molteplicità dei luoghi di conflitto, 
i nuovi confini interni di un paese sempre più diviso, ben diversi dai 
tradizionali conflitti operai.
I risultati delle elezioni hanno anticipato le peggiori riforme 
istituzionali con il risultato di negare a milioni di italiani una 
qualsiasi rappresentanza parlamentare. I nuovi rapporti di forza 
scaturiti dalle urne elettorali riducono la democrazia in Italia, e 
permetteranno ai Fini ed ai Bossi di turno di tradurre in nuove leggi 
repressive e in coperture operative i loro appelli elettorali in difesa 
delle forze di polizia coinvolte nel massacro di Genova , legittimando 
per il futuro pratiche poliziesche cilene, con un supporto generalizzato 
al razzismo nei confronti degli immigrati. Per ottenere questo risultato 
occorrerà mettere il bavaglio a quella parte della magistratura che non 
si è ancora allineata con i vertici giudiziari e con le gerarchie 
politiche e militari oggi dominanti. I processi di Genova e di Cosenza 
saranno la cartina di tornasole di questo prossimo attacco alla 
magistratura. E' a rischio lo stato di diritto e la indipendenza della 
magistratura. E' a rischio il futuro di migliaia di giovani.
Di fronte alla scomparsa della rappresentanza parlamentare di milioni di 
italiani è importante aggregare le forze per combattere battaglie, anche 
sul piano legale, in favore dei migranti e dei cittadini più deboli, in 
nome dei principi di solidarietà e di libertà. Da domani si prospettano 
attacchi violenti contro tutte le sedi di aggregazione della protesta 
sociale. C'è il rischio che le macellerie alla Diaz si ripetano ancora 
dentro i centri sociali e i luoghi dell'autoorganizzazione, come le case 
occupate. I macellai sono tutti ancora ai loro posti, hanno fatto 
proseliti, e qualcuno è stato pure promosso, presto arriverà per tutti 
una riabilitazione generale.
Una situazione di democrazia a rischio, se non una dittatura 
strisciante, come altre dittature in passato scaturita dalle urne 
elettorali, con la politica che si appoggia sulle alte gerarchie 
poliziesche, oltre che sui potentati economici, per imporre con la forza 
le sue regole, per abbattere ogni possibilità di dissenso. In questa 
direzione la scelta --oggi sconfitta- del PD di correre da solo e la 
campagna distruttiva condotta da questo partito contro la sinistra 
arcobaleno è stata una ulteriore occasione di legittimazione di quei 
progetti che negli anni ottanta costituivano solo il piano di propaganda 
della loggia massonica P 2 di Licio Gelli. Oggi, in gran parte, quel 
piano di sovversione antidemocratica è diventato realtà.
La vittoria delle destre, frutto delle scelte del PD e degli errori dei 
gruppi dirigenti della sinistra (tutta), basti pensare alla questione 
dei rifiuti in Campania ( con la difesa ad oltranza di Bassolino) ed 
allo sfascio dell'Università pubblica, completato dal ministro Mussi, 
mette a rischio l'intero impianto costituzionale che adesso si tenterà 
di stravolgere in nome del federalismo, a partire dal principio di legalità.
Ci hanno consegnato ad una sconfitta che ricadrà per anni sulle nostre 
spalle. Siamo ben consapevoli che non avremo più nulla a che fare con le 
attuali segreterie di partito, dopo le elezioni le macchine elettorali 
costruire in occasione del voto imploderanno. Occorre ripartire da 
quello che siamo, da quello che facciamo e dai rapporti di solidarietà 
che abbiamo costruito ogni giorno, irriducibili a salire sul carro del 
vincitore, memori delle responsabilità di chi ci ha consegnato alla 
sconfitta, consapevoli che è ancora possibile costruire nuove 
soggettività, carichi della nostra esperienza, per restituire speranze 
ai nostri ideali, per lottare ancora per un mondo più giusto.
Fulvio Vassallo Paleologo
Università di Palermo