[NuovoLab] Il governo "amico" non ha chiuso i cpt?

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Author: Edoardo Magnone
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To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Subject: [NuovoLab] Il governo "amico" non ha chiuso i cpt?
"Gabbie, degrado, servizi pessimi" La Commissione Ue boccia i Cpt

Da Repubblica on line del 2 aprile 2008

Ecco il rapporto presentato all'Europarlamento sotto accusa tutti i
centri di permanenza per immigrati

L'Europa boccia i Cpt italiani: "Cibo scadente", "gabbie e sbarre
opprimenti", "mancanza d'igiene", "carenza d'assistenza medica e
legale". La fotografia, scattata a fine dicembre 2007 dalla
"Commissione per le libertà civili e la giustizia"
dell'Europarlamento, è una ferma condanna di tutti i centri di
permanenza temporanea per immigrati: in Italia e nel resto d'Europa.

I cpt, introdotti dalla legge Turco-Napolitano e potenziati dalla
Bossi-Fini (che ha allungato i tempi di detenzione da trenta a
sessanta giorni), servono a trattenere gli immigrati irregolari in
attesa d'espulsione. Nel 2005 vi sono transitate 16.163 persone. Gli
espulsi? Solo il 60%.

La macchina, infatti, non funziona: nel 2006, su 124.383 clandestini
individuati dalle forze dell'ordine, solo il 36,5% (45.449) è stato
effettivamente rimpatriato (nel 1999 lo fu il 64,1%). Non solo. I cpt
italiani sono stati ripetutamente criticati da vari organismi
indipendenti: Medici senza frontiere, Amnesty International, Comitato
europeo per la prevenzione della tortura e Commissione De Mistura.
Mancava la bocciatura dell'Europarlamento. Che è arrivata puntuale.

Vari i punti critici segnalati dalla Commissione Ue per le libertà
civili. Nel centro di permanenza di Torino, "il cibo è scadente e la
struttura delle gabbie opprimente". Il cpt di via Mattei a Bologna
"attira particolarmente l'attenzione a causa dell'avanzato stato di
degrado della struttura, in molte parti bruciata e sporca. Le stanze,
anch'esse lasciate in un avanzato stato d'abbandono, sono composte da
letti in cemento, una televisione ingabbiata dietro una grata e una
sbarra sul soffitto, che, a detta del responsabile del centro,
impedisce alla popolazione trattenuta di sfondare il tetto e di
nascondersi all'interno. La struttura esterna è caratterizzata da una
presenza continua e constante di sbarre, non solo attorno alle
persone, ma anche sulla testa (sono completamente chiusi da tutti i
lati)".

"Il cpt di Trapani - si legge ancora nel rapporto - si trova nel
centro della città, in una vecchia struttura d'inizio '900, utilizzata
in passato come casa di cura per anziani. La capienza totale del
centro è di 57 posti, attualmente ne sono utilizzabili solo 26 perché
una delle due ali è inagibile a causa di un incendio. La parte
restante mostra segni di forte degrado e abbandono, oltre a un
sentimento di oppressione e chiusura dovuto a grate e sbarre presenti
ovunque. I servizi igienici risultano carenti: 4 wc per le 26 persone
presenti".

Al centro di Borgo Mezzanone a Foggia, "durante la visita alla zona
dei container ci siamo potuti intrattenere con i migranti presenti,
tra cui un gruppo di afgani e iracheni. Le principali problematiche
che ci hanno esposte sono: le condizioni di caldo estremo nei
container, perennemente esposti al sole, la mancanza di telefoni (7
per 500 persone) e l'assenza d'informazioni rispetto alla durata della
permanenza nel centro". Infine Lampedusa: "Il centro, situato a lato
dell'aeroporto, ha una capienza totale di 197 posti, che, secondo il
direttore, si possono trasformare in 300. Spesso arriva ad accogliere
fino a 800 persone (...) Tutti gli intervistati si lamentano della
scarsità di acqua distribuita per bere e del forte calore nei
container, esposti totalmente al sole, chiusi, in una zona in cui si
superano abitualmente i 40 gradi centigradi".

In conclusione, il rapporto Ue denuncia: "Il carattere patogeno della
detenzione, causato principalmente dalle strutture e dall'assenza di
comunicazione (fino ad atteggiamenti di disprezzo) dei responsabili
con le persone trattenute; misure securitarie sproporzionate per
persone trattenute in un quadro amministrativo; nessuna assistenza
alle persone vulnerabili; servizio medico presente ma carente,
soprattutto nei centri altamente popolati; carenza del servizio
d'interpreti e traduttori; mancanza di un servizio d'assistenza
legale". Per questo si chiede con urgenza, "la ristrutturazione dei
centri e l'eliminazione delle gabbie; l'accesso permanente di Ong e
giornalisti; il miglioramento dei servizi igienici, medici e legali".

La risposta dell'Italia? Il governo Prodi, con la legge Amato-Ferrero,
proponeva di ridurre il numero dei cpt, trasformandoli in strutture
restrittive residuali e limitate ai clandestini "irriducibili", che si
sottraggono all'identificazione. Il centrodestra pare invece essere di
tutt'altra idea: "Aumenteremo il numero dei Centri di permanenza
temporanea per l'identificazione e l'espulsione degli extracomunitari
clandestini". Promette ora Silvio Berlusconi.

http://www.meltingpot.org/articolo12449.html--

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