[Forumlucca] da mario ciancarella sulla sovranità limitata

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Author: laura picchi
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To: impossibilepentirsi, matteo marcheschi, forumlucca, Paolo Franceschetti
Subject: [Forumlucca] da mario ciancarella sulla sovranità limitata

QUALCHE BREVE NOTA SULLA

SOVRANITA’ LIMITATA

(e sulla assenza di attenzione a questo tema nei
programmi politici elettorali)



Ci si continua ad accapigliare, in questa fase elettorale, sulle soluzioni che ciascuna parte politica, anche la piu’ alternativa e radicale, intenderebbe attuare per risolvere i mali di questo nostro disgraziato Paese.

Ma, ad occhi appena smaliziati, le feroci liti mediatiche tra i nostri aspiranti rappresentanti istituzionali sembrano piuttosto simili alle liti dei “capponi di Renzo”, cioe’ a quei polli che Renzo Tramaglino portava in dono all’Avvocato Azzeccagarbugli nella speranza di veder risolti i propri problemi. Renzo forse sbagliava a volersi fidare di quel legale troppo collegato ai sistemi di potere dominanti a quel tempo, ma certamente piu’ di lui sbagliavano quei capponi che, ignari della sorte che li avrebbe accomunati (cioe’ il finire in pentola per ingraziarsi i buoni uffici del “potente”), continuavano a beccarsi ferocemente fra loro mentre, legati e tenuti a testa in giu’, venivano portati al loro destino. Tre di essi avrebbero avuto forse qualche motivo piu’ fondato, se almeno si fossero coalizzati, per beccare assieme l’unico fortunato di loro, quello cioe’ che non sarebbe finito in pentola, perche’ “predestinato” a sopravvivere e rimanere ad ingrassare e riprodursi nel pollaio. Ma a ben vedere nessuno di loro era in grado di divenire realmente artefice del proprio destino e costruttore della propria storia. Essi erano solo “ostaggi in mani altrui”.

Una cosa molto simile accade anche quando, di fronte a patologie particolarmente aggressive e poco decifrabili, i medici comincino ad accapigliarsi sulle possibili terapie ma senza aver prima elaborato, attraverso percorsi diagnostici progressivamente selettivi, la esatta diagnosi del male. Dunque si azzuffano, piu’ per prestigio personale che per vero interesse alle sorti della salute del paziente, il quale se ne sta li’, inerme quanto impotente ed indispettito, ad assistere alla presa in giro delle proprie necessita’ e aspettative. Questa campagna elettorale sembra non saper offrire altro che simili sconsolanti scenari di conflittualita’ inconcludente per la soluzione dei mali che ci affliggono.

Sentiamo enunciare le evidenti manifestazioni di tali mali, ed una serie di ambigue e contrastanti terapie che l’uno o l’altro vorrebbero praticare. Ma non sentiamo una sola parola sulla diagnosi del male, sulla sua natura patogena e sui suoi percorsi evolutivi ed invasivi. E se qualcuno si prova a porre interrogativi (“Perche’ il nostro Paese e’ in queste condizioni?”, “Perche’ una cosi’ diffusa pratica corruttiva pervade ogni istituzione?”, “Perche’ nel nostro Paese il tasso di criminalita’ organizzata e di inquinamento istituzionale da parte della cultura criminale e’ cosi’ elevato?”) le risposte sono spesso infastidite, evasive, quando non divengono accuse rivolte all’interrogante per la insopportabile colpa di “dare noia al conducente” con le sue tesi “complottarde, infondate ed inutili”.

Inutili? Beh io proprio non direi. Cos’e’ infatti una sovranita’ limitata se non la perfetta descrizione della condizione dei polli di Renzo? Se non quella condizione di soggezione alla superiore scienza di alcuni “dottori della Legge” che lasciano il paziente senza risposte e senza soluzioni?

Vedete la sovranita’ limitata non e’ solo questione delle stragi e delle collusioni con la grande criminalita’ organizzata, ma una condizione di asservimento per cui al “cliente” il dominus consente la spartizione del potere – ma solo nella casa propria del “cliente” – nelle forme piu’ perverse che egli possa costruire. Ma cio’ richiede che quel “cliente servo” non ponga mai concretamente la questione di una indipendenza, di una piena sovranita’ che lo conduca alla autodeterminazione del proprio destino.

Questo rigidissimo controllo del “dominus” a volte si esercita anche con “punizioni” (leggi stragi, che poi vengono organizzate ed eseguite nei modi piu’ diversi ed utilizzando i percorsi piu’ mimetici e dissimulati perche’ sia difficile risalire ai reali mandanti), laddove esistano le condizioni politiche che ne consentano l’esecuzione garantendo impunita’ (leggi ad esempio “guerra fredda”), ma in condizioni ordinarie tale controllo si esercita attraverso la corruzione progressiva e sistematica dei rappresentanti istituzionali perche’ si trasformino in casta, disponibili a qualsiasi perversione pur di conservare il potere conquistato nella piu’ bieca illegittimita’.

Perche’ cio’ sia possibile e’ necessario che i “re-clienti” dispongano di apparati pretoriani, a loro volta corrotti e comunque adusi alla violenza impunita nei confronti del popolo. Il Popolo, questo soggetto fonte di sovranita’, che rimane l’unico costante spauracchio di ogni “dominus” e di ogni potere e potente illegittimo. Il Popolo fara’ sempre loro paura perche’ nasconde in se’, quale che sia stato il livello di repressione ed esclusione dall’esercizio dei propri diritti, la gelosia delle sue prerogative di sovrano originario e sede di ogni potere delegato ai rappresentanti istituzionali, ai funzionari ed agli amministratori.

Evitare di mettere al centro questo semplicissimo problema significa autocondannarci ad un destino di servitu’ e soggezione, perche’ come quei capponi di Renzo saremo ignari del nostro destino ovvero, come quei medici poco professionali, non saremo in grado di fissare alcuna terapia ai nostri mali non avendone diagnosticato preventivamente, con lucidita’ e correttezza, la natura del male.

Un Popolo sovrano non e’ certamente un Popolo senza problemi e senza difficolta’. Ma e’ un Popolo che puo’ coltivare la ambizione di trovare soluzioni efficaci a tali problemi perche’ non dovra’ assecondare nessun altro interesse che il suo, e sara’ libero di consentire a “limitazioni delle sue prerogative” solo per una propria scelta ideale e di valori, ma in un quadro di perfetta e garantita’ parita’ con i Paesi ed i Popoli terzi. E’ cosi’ e solo cosi’ che si riconquista una dignita’ internazionale che oggi viene invece legata solo alle compartecipazioni a missioni di finta pace che nascondono mire economiche espansionistiche e di controllo dei mercati di materie prime fondamentali.

Un Popolo sovrano decidera’ limpidamente per il nucleare o contro di esso, per le alte velocita’ o contro di esse, e su ogni altra questione sulla base di visioni di societa’ pur contrapposte tra i diversi aspiranti a rappresentarlo nelle Istituzioni e tuttavia tutte ugualmente libere.

Un Popolo sovrano applichera’ la Legge attraverso le sue Magistrature ma non come longa manu del potere per garantirne gli interessi privatistici, quanto per vedere applicati i principi di Diritto Positivo che avra’ liberamente e preventivamente scelto di privilegiare.

Un Popolo sovrano investira’ le sue risorse, piuttosto che in avventure bellicistiche, distruttive di risorse e poco credibili sugli obiettivi dichiarati, in piani e prospettive sociali di garanzia e di sviluppo sociale ed economico, nella convinzione che un popolo ignorante, malato e depresso e’ condannato all’asservimento del primo padrone che si presenti all’uscio di casa.

Avete mai visto un fisico delle nanoparticelle o un matematico della materia infinitesimale che possano non essere partiti dalla semplice addizione e sottrazione? Cosi’ e’ della dimensione politica e sociale della sovranita’.

Fin quando non avremo dato risposte convincenti agli interrogativi fondamentali sulla corruzione e sulla devianza istituzionale, cosi’ come sulla invasiva criminalita’ organizzata, fin quando non avremo dato risposte coerenti sui legami di questi mali alle esigenze di egemonia e controllo del “pretendente dominus”, dei mercati cosi’ come delle coscienze, fin quando non avremo deciso di disvelare il volto perverso di questo assoggettamento facendo piena luce sulle stragi (a partire da Moro, ma non solo su Moro), noi continueremo ad essere come quei capponi che si accapigliano senza alcuna speranza e prospettiva di salvarci dalla sorte che ci sara’ riservata dai controllori della nostra sovranita’.

Pensiamoci e poniamo a volte, in qualche manifestazione di questa ennesima campagna elettorale drogata, qualcuno di questi scomodi interrogativi a quanti vorrebbero farci credere che sia possibile essere liberi e democraticamente capaci di autodeterminazione senza scrollarci di dosso i gioghi infami in cui siamo stati costretti per decenni.

Le Mafie sono ingrassate su questa sudditanza programmata e controllata, la corruzione ha potuto dilagare in questo sistema servile, la umiliazione del diritto positivo ha potuto regnare essa si’ sovrana in questa ecatombe di etica e di responsabilita’.

E’ possibile guarire, ma e’ necessario aver fissato gli occhi sul male per riconoscerlo e debellarlo. Diciamolo ai signori Berlusconi e Veltroni, ma anche a tutti gli altri piu’ piccoli e non meno ambiziosi che “certe cose non intendono dirle perche’ non credono alla tavoletta della sovranita’ limitata”. Capponi, capponi e poco di piu’.

Mario Ciancarella

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