Mando in lista l'appello di Don Andrea Gallo uscito oggi sul
Manifesto.
Mi pare che il suo invito all'unita' ed a costruire percorsi
condivisi/inclusivi verso la mobilitazione genovese del 17
novebre sia importante per tutt* noi.
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IN MOLTI A GENOVA
PER COSTRUIRE L'UNITA'
Don Andrea Gallo
E'risuonato in questi giorni
uno spontaneo appello:
tutti a Genova il 17
novembre .
A mio avviso è ancora una volta
indispensabile una unità di intenti,
voglia di linguaggi comprensibili,
voglia di sentirsi comunità, la parola
non è solo "compagni" ma spesso
si usa anche "fratelli".
C'è voglia di solidarietà e di larga
partecipazione.
La parola speranza è come se
modificasse la vecchia utopia al vivere
precario dei nostri giorni.
C'è un bisogno impellente di trovare
nuovi sbocchi di costruzione
della polis democratica, perché la
violenza e la distruzione la stanno
mettendo in atto i potenti.
Certamente 300.000 persone,
Carlo ucciso e archiviato, un mese
di terrorismo mediatico, i lenti processi,
le richieste di condanne
esemplari ai 25 capri espiatori, la
promozione di molti funzionari, la
bocciatura della commisione parlamentare
(addio articolo 82 della
Costituzione), e il rumore ossessivo
delle catene (repressione e galera)
proveniente dal Palazzo in queste
ore, ci chiedono una risposta a
dimensione umana, una risposta
chiara, lucida, senza tentennamenti
e distinguo inopportuni.
Una risposta a chi vuol isolare
per renderci individui individualizzati,
sempre più individualisti facili
prede da colpire.
L'unità non è solo questione di
strategia, è profondo desiderio di
ricomposizione, che non è calcolata,
una volontà intrinseca di una
moltitudine di solitudini.
Chi se non chi era a Genova può
rilanciare la politica dell'inclusione
partecipativa per opporsi al
meccanismo produttivo globale
che ci esclude non solo dai diritti,
ma dalla nostra stessa vita e di
quella di miliardi di persone in tutto
il mondo. Ritroviamoci gioiosi a
Genova.
Nel 2001 Genova umiliata, militarizzata.
Porto chiuso, aeroporto
presidiato, stazioni ferroviarie bloccate,
negozi barricati.
E soprattutto è saltata la «legalità»
con numerosi e inaspettati episodi
di «squadrismo di stato» culminato
nella tortura degli arrestati.
Riscopriamo Genova con cortei,
dibatti incontri musica
ecologia,
lavoro, precarietà, rapporti umani
controllo dei media, controllo delle
menti, la pace, la giustizia, la verità.
Un movimento che si globalizza
e si interroga ormai in tante parti
del mondo: la resistenza indioafro
popolare.
Vogliamo tornare a parlarci, a
raccontarci, a organizzarsi, dove le
differenze si riconoscano legittime,
in cui la pluralità sia esplicitata
per edificare gioiosi divenire collettivi.
Sia ben chiaro: la consapevolezza
di partire da un momento di
grande indignazione e di resistenza
attiva.
La «gente» di Genova non può
perdere questa grande opportunita'!
Donne, uomini, ragazze, ragazzi
che non vogliono più sentire parlare
dell'onnipotenza del mercato,
dei valori di scambio e della guerra
continua.
Vogliamo con tutto il cuore impegnarci
nello stare insieme, sperimentando
il costruire comune:
l'essere comuni e pacifici.
Questo vecchio prete partigiano,
persuaso di far cosa utile, invita
per martedì 6 novembre alle ore
10.30 nella comunità San Benedetto
in Genova gli animatori di quelle
giornate per mettere le basi dell'organizzazione.
Se questa condizione è condizione
di molti dobbiamo parlare fra
molti.
In molti a Genova
per costruire l'unità
Don Andrea Gallo
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Laura Testoni
Presidenza Arci Genova
Settore Solidarietà internazionale e Pace
Via S. Luca 15/11 I-16124 Genova
tel 010-2467506 fax 010-2467510
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testoni@???
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