[Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 3 6

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Author: gia nni
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To: forumlucca@inventati.org
Subject: [Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 3 6





     136


*Pasolini: gli occhi   [ /Dino Pedriali 
/]                                           **  2 novembre 2007
****             **Perciò io vorrei soltanto vivere*
             *pur essendo poeta
             **perchè la vita si esprime * *anche solo con se stessa.
             **Vorrei esprimermi con gli esempi.*
             *Gettare il mio corpo nella lotta/./*
                                                 *Pier Paolo Pasolini* **
**
**
**
*amori, riflessioni, invettive ...      **                    *
*                                                                                                                                
giornale per e.mail a cura di* g*ianni quilici **[ 
**gianniq@???* <mailto:gianniq@protocol.it>* ]*
** 
*collaborano:* 
*                       ...  aldo zanchetta, anna, betty bastai, dante 
albanesi, diego simini, *
*emilio michelotti, franco dinucci, letizia, loredana, marisa cecchetti,
maurizio della nave,  **nadia davini, nicola cuciniello, ninuccio 
aiulla, peppe de angelis, raffaella,
renzia d'incà, **rosa, tommaso panigada, ** umberto franchi, valeria 
giglioli ...   **
*




**
**
****Email spedite: n. 1 0 0 0

**
*La passione*
*Il movente della conoscenza,*
*e casomai, dell'impegno*
*è la passione.*
*Senza la passione non c'è conoscenza,*
*senza passione non c'è esperienza*
*e nemmeno Storia.*
*              Tiziano Scarpa*
*da "Cos'è questo fracasso?" Einaudi
*
*E' morta Giovanna Reggiani.
La destra cavalca l'orrore*
*
*
*Il razzismo*
*Il razzismo vive sulla paura dei corpi*
*e sulla contrapposizione delle anime*
*perché ha paura dell'esperienza*
*e della conoscenza delle diversità.*
*Il razzismo è vigliacco,*
*e infatti  non combatte,*
*non è un guerriero  antico*
*che rischia in proprio.*
*           Virginio Bertini*
*         da "Il corpo e l'anima" *
*


Noi siamo deficitari di sentimento
nell'epoca della globalizzazione
Se muore mio fratello piango.
Se muore il mio vicino di casa
faccio le condoglianze.
Se mi dicono che muoiono 8 bambini al secondoal mondo,
a questo punto io non provo più niente:
è solo una statistica.

La nostra psicheè in grado di reagire solo al nostro ambiente,
non è in grado di interiorizzare fenomeni mondiali.
La mondializzazione richiede alla  nostra psiche un salto di qualità,
che ha a che fare con il sentimento.
E il sentimento non si può comandare.
Noi siamo deficitari di sentimento
nell'epoca della mondializzazione.
                 Umberto Galimberti
                                                           da L'unità 2 
nov. 2007
*


****
****
**
**
*
***
****
*per letizia
*

*Mia figlia Letizia
*

*Mia figlia Letizia ha percorso la vita
con il passo di un guerriero,
come armi le parole per affermare i suoi ideali.*

*Adolescente e poi donna capace di pensare e agire,
capace di ammaliare, sfrontata e razionale,
ha attraversato spazi molteplici, di movimenti e formazioni della
società e della politica,
nel suo territorio e oltre,
donandosi totalmente e senza nulla chiedere in cambio.*

*Si sentiva, si dichiarava, era una comunista,
nel senso naturale e positivo del termine.
Non la spaventavano le compromissioni storiche.
A lei parlavano i fondamenti,
la sostanza capace di tradursi in pane e vita.*

*Amava l'umanità, tutta, dei deboli,
e in qualunque percorso non aveva mai ritenuto pensabile se non
schierarsi dalla loro parte.
E tutto ciò che tralasciava,
di un eventuale progetto per la sua vita,
non le appariva neppure rinuncia.
A me sì, che su questo l'ho contrastata anche energicamente,
per condurla nei solchi di più scontati e sicuri viaggi.*

*L'ho amata, l'ho condivisa e l'ho combattuta,
al riparo di una funzione di madre a volte odiosamente conformista,
oppure lasciandomi plagiare, di fronte all'energia sferzante e lucida
delle sue motivazioni,
che finivano per apparirmi incontestabili
dopo che, con supponente raziocinio, avevo predicato il bisogno
irrinunciabile di misura, equilibrio e quant'altre cautele,
con lo scopo di istigarle il senso di limiti insuperabili nell'agire umano,
di cui tenere conto, realisticamente.*

*Volevo, per lei, un antidoto e riserve di forza,
ad uso nelle possibili tempeste della disillusione,
sempre in agguato nel mare pericoloso della vita,
tanto più per chi non sceglie di navigare in acque protette.*

*Mi ha insegnato ad essere accogliente sempre verso chi si avvicina
indifeso
e a non accettare veli che oscurino i mali dell'uomo,
e mi ha inciso sguardi di bellezza infinita.*

*Il mio peso di oggi è di non essere stata capace di sorpassare le parole,
donandole un di più del mio corpo,
di non averle, in tanti momenti, prestato i miei occhi
 per unirli ai suoi nel guardare il mondo.
                                    Maila Grazzini
*



*
Io conoscevo l'altra Letizia....

Caro Gianni sicuramente non ci conosciamo,
ma è da tanto che mia moglie riceve questo giornalino
e devo dire che ultimamente mi fa piacere leggerlo
perchè mi da la possibilità di conoscere qualcosa in più su Letizia .*
*
Ti chiederai: e questo .....?*
*Cosa vuole ora ?*
*e... cosa gliene frega di Letizia ?

*
*Beh, Letizia la conoscevo anch'io, probabilmente non come voi.*
*Cioè io conoscevo l'altra Letizia, perchè c'era anche quella *
*che non si faceva sentire per settimane, *
*quella che poi spariva, *
*quella che si chiudeva in ufficio a leggere , *
*quella di cui non mi fidavo per niente
e che però per il suo bel parlare mi azzittiva (... e dopo come mi 
arrabbiavo, MI SENTIVO PRESO IN GIRO!! ),*
*quella che quella notte non sapevo se piangere o se ridere, *
*quella che la cacciai e mi ringraziò,*
*quella che se n'è andata così, *
*senza dare il tempo, a nessuno di noi, di beccarla e di dirgli: *
*hey, Letizia che cavolo stai facendo?*
*Quella che non mi ha fatto più pensare a lei perchè avevo paura anche a 
pensarla *
*Quella che ora mi dà la forza di scrivere queste righe in questo modo 
sul giornalino.*
* *
*E' cosi che io conosco Letizia: non sulle barricate,
ma con i minori della Comunità dove lavorava, lavoravo con lei.*
*E non riesco a trovare Letizia in quello che leggo *
*Non era affidabilissima ultimamente, ve lo ricorderete.*
*Non era nemmeno presentissima
 fino alle 3 del pomeriggio non si trovava mai*
*Era lucida in equipe con le sue deduzioni molto logiche,*
*ma poi una volta deciso, quando era in turno, faceva un po' come gli 
pareva
mettendoci a volte in crisi perchè non sapevamo come comportarci*
*e poi in più di tre mesi non aveva ancora imparato una procedura da 
fare per i ragazzi.*
* *
*Io è questa purtroppo la Letizia che mi ricordo
( e pensare che ci conoscevamo da tanto e lo so anch'io che non era 
così..!) *
*Mi dispiace di mandare questa e-mail.*
*Ma pensate che io dopo la morte di Letizia non l'ho voluta più ricordare
perchè ne ero spaventato*
*ed ora grazie a questo giornalino ho avuto forza e coraggio per buttar 
giù qualcosa... *
*Elaborare il lutto è importantissimo *
*e*
*vi ringrazio di permettermi di farlo.
                                                            [e.mail firmata]
*
*
*
*/ 12  febbraio 2007./*
*E mi veniva quasi da piangere*
*Siamo a   viareggio*
*sono partita in quattro*
*Tarik, Fatjon e Arjan e io*
*e ce ne siamo andati a fare un giro finesettimanale al mare*
*aria carnevalesca*
*aria un pò commerciale*
*(io preferisco la macchia e gli odori e il silenzio di Vecchiano)*
*poi in mezzo allo struscio della passeggiata coriandolosa*
*si apre lo spiazzo di mare*
*all'orologio anche lì*
*e ce ne facciamo un salto sulla battigia*
*silenzio strano quasi ovattato*
*un ragazzo seduto legge un libro*
*qualcuno passeggia*
*cani che scodinzolano intorno*
*- Ti piace il mare? - chiedo a Tarik*
*Tarik è marocchino e ha 16 anni e si veste con i pantaloni un pò scesi*
*sembra un bulletto ma ha gli occhi profondi e dolci*
*- Non più - mi risponde*
*- Non più da quando sono arrivato in Italia -*
*e mi racconta il barcone (la bagnarola) e i 45 a bordo e i due morti lì 
dentro e l'avaria a 100 km dalla costa italiana *
*e il salvataggio della marina e i dottori che gli dicono che bastava 
un'ora ancora *
*e anche lui non c'era più e le maniche subito tirate su a farmi vedere 
i segni delle flebo...*
*e io pensavo a me ai miei 16 anni al liceo *
*alle manifestazioni per una scuola più giusta*
* per un mondo meno sbagliato *
*e pensavo alle pizze alle feste alle chitarre alle voci alle risate...*
*e mi veniva quasi da piangere*


*un abbraccio*
*let.
*
/* 24 aprile 2007*/*
Ieri ho visto M.
occhi bassi mani in tasca

Comunità per minori Carlo del Prete
Anche ieri ho visto M. che si aggirava qui intorno
Occhi bassi mani in tasca
Cammina come se scivolasse un metro dopo l'altro
Senza una casa
Senza permesso di soggiorno
In terra straniera
A 18 anni
M. è gentile
Ha gli occhi dolci della persona che non odia
Ma è arrivato troppo tardi per avere anche lui una chance
Quelle le hai finchè sei minorenne
Se sei minorenne hai diritto all'assistenza
Se arrivi in Italia come M. a quasi 18 anni non fai in tempo
E ti ritrovi in strada
M. non sta più nemmeno al dormitorio
Era troppo tempo che ci stava e per il turn over ora tocca a qualcun altro
M. aspetta la sanatoria
Da quando gli è stato detto che non poteva più venire qui non l'ho più visto
O meglio: non l'ho più visto qui dentro
Continua a passare sotto
Si aggira come anima in pena nel parco cercando ancora un posto dove
sedersi
E respirare un poco

un abbraccio
let.

*
*Cara Letizia*
*Come sarebbe bello*
*cara letizia*
* ritornare indietro*
*trovare nella posta i tuoi messaggi*
*sapere che ci sei*
*inquieta disarmata rivoltosa*
*sentire i passi tuoi leggeri*
*nella mattina chiara*
*vedere la figura tua graziosa in controluce*
*abbracciarsi stretti*
*come è nella natura degli istinti*
*mettersi davanti agli occhi*
*gli occhi e parlare*
*come se la vita fosse un sogno*
*                                       gia nni                          



                                                                         *
* *
*
*
*riflessioni quotidiane
*
*
C'è un libro,
uscito in questi giorni
IL CORPO E L'ANIMA
di Virginio Bertini, Donatella Francesconi, Giulio Sensi
(ediz. ETS, 10 euro)
che andrebbe letto
sia chi si considera di sinistra,
chi semplicemente democratico,
perché rappresenta,
 esistenzialmente e culturalmente,
prima ancora che politicamente
quale sforzo sia necessario oggi
[di coraggio e determinazione, di empatia e di esperienza, di  capacità 
critica  e prepositiva]
 per essere di sinistra e insieme democratici nel vero senso della parola.
E' il resoconto di  un'originale lotta svoltasi a Lucca
contro un provvedimento di espulsione (pretestuosa) di una famiglia 
marocchina
con un digiuno che è durato diverse settimane,
che ha coinvolto decine e decine di persone...
e che richiama  un'altro digiuno,
quella volta famiglie di romeni...
Le storie raccontate
diventano avvincenti, in particolare nel "diario" di Bertini, come un 
giallo,
perché è una lotta estrema,
che coinvolge corpo e anima,
che pone interrogativi
non solo politico-culturali,
ma anche filosofici sul "dover essere"


*
*Ken Loach e Soldini
Ci sono due film, almeno,*
*usciti recentemente,*
*che pongono il problema della precarietà.*
*
Il primo di Ken Loach IN QUESTO MONDO LIBERO*
*è originale,*
*perché vede questa condizione ATTRAVERSO lo sguardo,*
*di chi organizza e dirige lo sfruttamento,*
*un personaggio femminile ricco di sfumature,*
*carnefice ed insieme vittima di un meccanismo,*
*che appena intravediamo,*
*
**Il secondo è di Silvio Soldini
GIORNI E NUVOLE
**e ti fa entrare nella progressiva perdita *
*di ruolo sociale e della stessa identità*
*di un socio d'una azienda*
*che viene fatto fuori*
*e che passa velocemente dagli agi medio-borghesi*
*alla povertà.*
*Film che commuove senza volere commuovere,
con una sceneggiatura che punteggia **drammaticamente
ed efficacemente quest**i passaggi
*
*Vespa
Come è possibile
-mi diceva un amico-
che il centrosinistra
non sia riuscito a togliere un solo minuto
a quell'essere ipocrita quanto nessuno mai
che TravAglio definisce con micidiale ironia
insetto!

Risposta:
perché (esso, il centrosinistra) è (o pensa di essere) democratico
e poi perché
diversi di essi
si trovano bene in questo salotto
*
*E il vento fa il suo giro
C'è un film italiano
decisamente anti-borghese,
e quindi anche anti-popolo,
perché
come prediceva Pasolini
la borghesia si è culturalmente globalizzata,
anche nella povertà.
Il film
/E il vento fa il suo giro/**
è di un esordiente Giorgio Diritti
ed ha la forza di un personaggio
che sintetizza due radicalità:
quella della terra e quella del pensiero.
E' un film che ti prende di petto
e ti porta dritto
ai problemi di oggi:
la paura del diverso.
*
*
Imperativi categorici
Bisognerebbe pensare oggi*
*alla nostra vita quotidiana*
*così come essa è*
*mettendola in discussione tutta*
*per re-inventarla tutta.
Ma non si può fare (soltanto) da soli,
perché non riguarda soltanto i soggetti,
ma i luoghi, il lavoro, la cultura e così via.
Senza l'uso giusto (quale?)
anche dei poteri
non c'è oggi salvezza.

*



*
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*
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* *

* *
*/ /**Invio **/Queste email le ho inviate anche a chi conosco poco o 
pochissimo,/*
*/o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente/*
*/       è entrato nella (mia) posta  
ettronica.                                                                                                                   
/*
*/Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi/*
*/me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@??? 
<mailto:gianniq@protocol.it>  /*


*/Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,/**/ aggiunga,
proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ..../*

*/                                                          Chi vuole 
essere inserito 
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