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Treno alta velocità
bloccati i lavori
di Antonio 
Corbo
  
AFRAGOLA - È il treno della modernità. Doveva avvicinare 
l´Italia all´Europa. Da Roma ogni giorno corre verso Napoli a trecento 
orari, ma fino ad un certo punto. Rallenta all´improvviso, a 
Gricignano, provincia di Caserta. Si ferma dinanzi ad un paradosso. Non 
trova la sua stazione. Ad Afragola non c´è. Non c´è mai stata, doveva 
essere costruita entro il 2008. Si ricordano solo tre cerimonie per 
l´annuncio. I vagoni rallentano, infilano i binari della vecchia linea, 
dopo venti minuti a Napoli Centrale la corsa è finita. Il sogno anche? 
È scoppiato un nuovo caso Tav. La società che deve costruire la 
stazione si è bloccata: chiede più soldi e verifiche su progetto e 
terreno dei suoli. L´amministratore delegato Andrea Salemme, ex 
direttore generale, quindi uno che sa tutto sul Treno alta velocità, 
dopo quattro ore ammette attraverso l´ufficio stampa delle Ferrovie: 
«Una società vinse l´appalto. Se ritiene di eseguirlo ai costi previsti 
dal bando e accettando il progetto, può proseguire. Altrimenti si passa 
alla seconda». 
Un ultimatum alla Saicam srl che ha piantato l´ultimo 
ostacolo sulla più tormentata tratta del Treno alta velocità. Filerà 
anche a trecento all´ora, ma il treno accumula altro ritardo sul 
vecchio traguardo: toccare 61 comuni per 204,6 chilometri in meno di 
un´ora. Ora ne copre solo 186, manca l´ultima parte: Afragola-Napoli. 
Ma soprattutto manca la "stazione di porta", lo snodo più importante 
del Sud. Una diramazione per Salerno, Calabria, Sicilia e l´altra per 
la Puglia, secondo il corridoio virtuale numero 8 che dal centro Europa 
punta sulla Grecia.
Ma è solo la prima grana. E si tende a coprirla. 
Una lettera riservata è stata venerdì scorso spedita all´assessore 
regionale Ennio Cascetta e al presidente della Provincia da Alfonso 
Noce, prefetto, commissario straordinario del Comune di Afragola, 
sciolto per camorra e in attesa delle elezioni di maggio 2008. Il 
ritardo era stato finora spiegato, in via ufficiosa e fantasiosa, con 
scoperte archeologiche. La Sovrintendenza invece da tempo ha raccolto, 
esaminato e accantonato i reperti. Via libera al supertreno, quindi.
Nelle riserve di Saicam c´è un disguido di fondo. La società si è 
aggiudicata l´appalto con un forte ribasso: da 70 a 59 milioni per 
costruire la stazione di Afragola. Il progetto è di Zaha Hadid, nata a 
Bagdad 57 anni fa, studio a Londra, descritta come «una delle più 
originali esponenti del decostruttivismo in architettura». La Saicam 
può farcela con 59 milioni? Contesta anche il progetto e discute sul 
suolo. Questi contenziosi in passato sono stati spesso evitati: chi 
otteneva l´appalto a prezzi stracci, li rianimava presentando riserve 
puntualmente accolte. Ora no.
Di velocissimo la Tav ha mostrato anche 
l´aumento dei costi: da una previsione del 1991 per un controvalore in 
euro di 1.994 milioni per la Roma-Napoli (costo al km 9,77 milioni) è 
passata a 6.235 secondo le cifre del settimanale "L´espresso", 4 
aprile. Dei prezzi gonfiati si è intuito qualcosa attraverso una 
inedita indagine della Procura di Napoli, quando Paolo Mancuso era capo 
della Dda su incarico di Agostino Cordova. Un sedicente ingegner 
Varricchio, di professione colonnello dei Ros, incontrò il boss Zagaria 
oggi superlatitante per farsi consegnare l´elenco delle aziende 
collegate al clan dei casalesi e trattare la sovrattassa per la 
camorra.
La Tav dalla Finanziaria non ottiene fondi euforizzanti, e i 
dirigenti mettono alle corde Saicam. Se accetta bene, altrimenti largo 
alla seconda del bando di gara. Mica facile. «Ci sono forze oscure che 
non vogliono», ammiccano negli ambienti politici di centrosinistra, ma 
senza esporsi. Ad Afragola c´era un altro prefetto, l´ex vicecapo della 
polizia Piccolella. È stato trasferito ad un altro Comune sciolto per 
camorra, Casoria, che pure rientra nella galassia del clan Moccia, 
egemone in una vastissima area, la stessa che ospita tutti i grandi 
centri commerciali. Il dirigente del commissariato di Afragola, 
Maurizio Casamassima, non ha mai smesso di indagare sui rapporti tra il 
clan e i megastore. Per molti titolari delle imprese è scattata 
l´interdittiva antimafia. Nella sola zona di Afragola, sono aperti Ikea 
(30 mila metri quadri), Leroy Merlin (15 mila) Ipercoop (45 mila), 
Mandi (30 mila) del presidente del Palermo Zamparini che si affidò alla 
società "Negri" per costruire un moderno centro e non ebbe alcun 
disturbo, Unieuro con quattro edifici. Sono tanti per un Comune di 27 
km quadrati, per il 95 per cento urbanizzato.
La stazione di Afragola 
deve essere costruita nella zona di San Marco, un quartiere di 15 mila 
abitanti. Ma dove, si sa? Vi sono buoni motivi per nascondere il sito, 
gli stessi che spingono il vicequestore Maurizio Casamassima a 
scoprirlo. La polizia segue le trattative con i proprietari terrieri, 
alcuni sarebbero stati già avvicinati con modi spicci. «Questa terra la 
vendi a noi». Dalla scelta dipende il successivo valore. Quello dei 
suoli più vicini andrà alle stelle. È la rendita agraria. Va governata, 
secondo alcuni funzionari del Comune e il prefetto Noce, per evitare 
sperequazioni.
Per evitare che i forti mettano le mani sui terreni dei 
deboli e realizzino affari colossali fu sancito il Patto dei Cinque 
Comuni. Con Afragola, anche Acerra, Caivano, Casalnuovo, Casoria. Ecco: 
costituire una Stu (Società di trasformazione urbana) per gestire le 
aree, dopo aver fissato un prezzo unico per gli espropri. Gli ultimi 
hanno lasciato qualche traccia polemica tra gli insoddisfatti, come 
sempre accade: se n´è occupata la società Pratec, legata a Luigi 
Bassolino, ex candidato sindaco e cugino del presidente della Regione. 
Nel 1999 il piano fu accolto dal ministero dell´Ambiente che pose un 
limite: mitigare l´impatto ecologico. Lo affidò alla Regione, che a sua 
vola delegò la Provincia. L´ha redatto («con molto scrupolo» dicono ad 
Afragola) l´urbanista Paride Caputi, ex assessore ai Cimiteri di 
Napoli, ma è rimasto negli uffici di piazza Matteotti.
Dopo 
Piccolella, anche l´altro commissario straordinario Noce adotta il 
Patto Cinque Comuni. Lo trova equo. Ma i politici di Afragola aspettano 
il nuovo sindaco e magari il ritorno del centrodestra a Palazzo Chigi 
per annullarlo. La Stu prevede «opere di iniziativa pubblica». Le 
società della grande distribuzione hanno altri interessi. Iniziative 
private, chiaro. Ad Afragola c´è chi li interpreta.
La politica del 
rinvio mette d´accordo tutti. Niente è cambiato dopo la costruzione del 
tunnel Santa Chiara, «una cicatrice nel quartiere», è lo slogan che 
gira. La galleria c´è, è stato quindi realizzato un "accordo 
procedimentale" sottoscritto fra Tav e Comune. Risale al 1999. La Tav 
si impegnava a versare 34 miliardi di lire «per opere compensative al 
quartiere San Marco». Erano indicate tre scuole oltre ad un centro 
sociale. Il Comune accettava la galleria, in cambio. Ma quei 34 
miliardi di lire non sono stati ancora pagati da Tav, perché il Comune 
non ha redatto i "progetti esecutivi". Ha subìto pressioni e proposte, 
una ressa che in parte ha contribuito allo scioglimento. Sono stati 
assunti quattro tecnici a contratto per consegnarli entro maggio 2008. 
Quando Afragola avrà un nuovo sindaco. E forse l´accordo per dare 
finalmente una stazione al treno da 300 orari.