La manifestazione di ieri è stata, senza dubbio, grande e partecipata.
Resta il fatto, però, che una larga parte di gruppi e associazioni 
impegnate nel Movimento (penso al Dal Molin, ai No Tav, ai Cobas e a 
molti altri), non hanno aderito e partecipato.
E non l'hanno fatto non 
perché sono _"velleitari", "massimalisti", "estremisti" o altro, ma 
perché hanno considerato la piattaforma di quella manifestazione una 
specie di testo fuori tempo massimo, nel senso che, come ha detto 
Bernocchi sembravano scritte una settimana dopo l'insediamento del 
governo (penso, per dirne una, al tema dei Dico); altro elemento, le 
esperienze fatte in passato (vedi Dal Molin e No Tav): enorme 
mobilitazione e, il giorno dopo, le dichiarazioni del presidente del 
consiglio: "La Tav si farà", e il discorso si chiude lì. 
Terzo 
elemento, molti hanno percepito quella manifestazione come un discorso 
tutto interno alla futura (ma dai contorni programmatici ben poco 
chiari se non, in certi casi inesistenti) "cosa rossa", che non è detto 
debba interessare tutti.
Il problema è che, anche ieri, molti 
chiedevano un miglioramento delle condizioni di vita dei precari, ma 
nessuno si spingeva a chiedere (come invece veniva fatto in campagna 
elettorale o 2 anni fa), la cancellazione della c.d Legge Biagi.
E la 
guerra? Nel 2002 era "senza se e senza ma", poi è arrivato il voto sul 
rifinanziamento della missione in Afghanistan, e allora è diventata 
"con se e con ma" (la c.d politca del "male minore").
Questo per dire 
che si può invocare retoricamente ogni giorno "l'unità", (come fanno un 
po' tutti i vip della sinistra nazionale e locale), sorvolando sui 
contenuti, ma che i nodi tornano sempre al pettine, come dimostra la 
non partecipazione di Sinistra democratica e dei Verdi al corteo.
Per 
quanto riguarda Lucca e provincia, il discorso è lo stesso.
 Per ora, è 
partita la fusione di apparati burocratici di 2/3 sigle (che, in certi 
casi, nemmeno esistono, e sono rappresentate in tutto il territorio da 
3/4 persone), mentre i dati fatto (i risultati delle ultime elezioni a 
Lucca) dicono che le persone non hanno più fiducia nella politica 
portata avanti da questi gruppi.
Forse perché (è la mia opinione), 
mentre fino a qualche anno fa c'era una sinistra radicale che proponeva 
anche a livello locale un'alternativa di società, da un po' di tempo a 
questa parte i linguaggi e le pratiche si sono via omologate a quelle 
delle forze più "riformiste".
Basti guardare la imbarazzante querelle 
sulla presidenza delle circoscrizioni, alla quale nessuno si è 
sottratto.
Durante la campagna elettorale per le comunali, che 
l'ubicazione dell'ospedale dovesse essere messa in discussione, l'ha 
dovuto dire Favilla, perché chi fino a poco tempo prima aveva fatto una 
battaglia politica su questa questione, si era messo il silenziatore 
per disciplina di coalizione.
Si è visto poi come sono andate le cose..
Idem sui diritti civili: argomento talmente imbarazzante che nessuno 
l'ha voluto toccare e, nei comuni altamente "progressisti", come 
Capannori, nonostante ripetute sollecitazioni, non è mai stato messo 
all'ordine del giorno del consiglio comunale, come invece a Viareggio, 
Pistoia, ed altri centri.
Allora, forse, non è un caso se molti si 
allontanano dalla politica, e se le forze della sinistra a Lucca alle 
elezioni toccano i minimi storici. E, soprattutto (è un dato 
importantissimo), se i giovani stiano alla larga dai partiti.
Infatti, 
'unico soggetto che attulamente a Lucca riesce ad aggregare ragazzi e 
ragazze dai 18 ai 25/26 anni, è il cantiere resistente.
Questo è un 
punto fondamentale, perché una forza politica che non ha al proprio 
interno giovani, non ha futuro.
 Questo discorso, si lega anche al 
ricambio della classe dirigente. 
Pare proprio che non sia all'ordine 
del giorno, visto che le facce sono sempre le stesse, e non usa proprio 
creare "vivai". 
Chiudo questo lungo scritto (e mi scuso, appunto, per 
la lunghezza), con una cosa che ho sentito dire a una stella nascente 
della nuova sinistra lucchese subito dopo le elezioni, e che secondo me 
è molto indicativa di una tendenza: "bisogna che anche noi cominciamo a 
parlare di sicurezza. Sulle mura, dopo le 10 di sera, non si può più 
camminare...".
Un altro mondo è possibile...
massimiliano
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«1. Un mostro percorre il mondo: la falsa rivoluzione.
«2. La specie 
umana si distingue da quelle degli altri viventi per due qualità 
precipue. L’una costituisce il disonore dell’uomo; l’altra, l’onore 
dell’uomo.
«3. Il disonore dell’uomo è il ‘Potere’. Il quale si 
configura immediatamente nella società umana, universalmente e da 
sempre fondata e fissa sul binomio: ‘padroni e servi’ – ‘sfruttati e 
sfruttatori’.
«4. L’onore dell’uomo è ‘la libertà dello spirito’. E 
non occorrerebbe precisare che qui la parola ‘spirito’ (non foss’altro 
che sulla base delle scienze attuali) non significa quell’ente 
metafisico-etereo (e alquanto sospetto) inteso dagli “spiritualisti” e 
dalle comari, ma anzi la realtà integra, propria e naturale dell’uomo 
[…]».
Elsa Morante - “Piccolo Manifesto dei comunisti (senza classe né 
partito)", nottetempo 2004
----Messaggio originale----
Da: 
gianniq@???
Data: 21-ott-2007 1.09 PM
A: "forumlucca@inventati.
org"<forumlucca@???>
Ogg: [Forumlucca] La sinistra è di 
fronte a un bivio
*
Ho partecipato alla manifestazione di Roma.
Immaginavo un corteo accettabile
tra impotenza e ritualità
è stato 
invece un corteo grandioso,
di cui non ho potutto neppure intravedere
l'inizio e la fine,
è stato gioioso e di popolo:
giovani e meno 
giovani, precari e operai, uomini e donne
nord e sud e moltissimo 
centro
e immaginazione...
Una prova di forza
e anche una festa.
Lo 
scenario che abbiamo di fronte
è tuttavia preoccupante:
il governo è 
troppo fragile al senato
per pensare che Prodi possa fare ancora il 
miracolo
e la contraddizione che lo percorre è radicale:
è quella tra 
capitale e lavoro
per sottacerne altre.
Se  il governo cade  lo 
scenario che si apre
è  molto preoccupante.
Governo tecnico?
Riforma 
elettorale, ma quale?
ed infine quale possibile schieramento
sarebbe 
possibile dopo una rottura?
Problemi che riguardano tutti:
non solo la 
sinistra, ma anche il PD,
perché non c'è oggi una possibile vittoria
senza il concorso della sinistra 
Il problema che si pone  subito 
comunque,
                                       e siamo in ritardo,
è 
la sinistra.
La sinistra in Italia è di fronte a un bivio:
o cresce
e 
quindi si unifica, ma come?
si dà un programma almeno di medio termine,
si apre a tutto quanto esiste, ma che è rimasto finora fuori
oppure 
rischia di fare la fine che ha fatto
in Francia, in Spagna, in 
Inghilterra.
Molto dipende come spesso succede dai gruppi dirigenti 
attuali,
ma un po' dipende anche da tutti noi.
Chiedo: che cosa si 
vuol fare a Lucca?
che cosa si potrebbe fare?
                                                           Gianni 
Quilici
*
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