[NuovoLab] Rete 28 Aprile: Sulle deroghe dei chimici

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Author: Edoardo Magnone
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To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] Rete 28 Aprile: Sulle deroghe dei chimici
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Sulle deroghe dei chimici
(14 luglio 2007)

In molte assemblee di validazione i lavoratori hanno respinto il CCNL chimico –
farmaceutico proprio perchè introduceva il principio della deroga. La storia si
ripete. Allora come oggi il segretario Morselli , unico rimasto, insiste nel
dire che non ci sono e sfida a dimostrare il contrario.

Come rete28aprile nella Cgil avevamo già espresso la nostra contrarietà
all'introduzione nel recente contratto nazionale di lavoro per il settore
chimico-farmaceutico di un articolo, il n°18, che apriva pericolosamente ed
esplicitamente alla possibilità di concordare deroghe a livello aziendale su
quanto stabilito nel Contratto Collettivo nazionale in materia di salario e di
orario.

Sbagliata ed inaccettabile per almeno due ragioni:

a.. perchè di fatto creava un pericoloso inizio di destrutturazione del CCNL,
rafforzando con ciò l'idea che la soluzione alle riorganizzazioni –
ristrutturazioni, dovessero passare attraverso un abbattimento dei diritti e
delle retribuzioni.

b.. perchè di fatto poneva una seria ipoteca sul confronto generale in materia
di modelli contrattuali

L'articolo 18 del contratto nazionale firmato il 10 maggio del 2006 è rimasto
comunque fino ad oggi una generica apertura che le parti si erano impegnate a
perfezionare successivamente.
Cosa che è avvenuta ora, lo scorso 29 giugno, con la firma del protocollo tra
sindacati chimici e Federchimica.

Da oggi quindi, le imprese che denuncino una difficoltà di mercato o che si
dichiarino particolarmente esposte verso una condizione concorrenziale che
richiede un aumento della produttività, potranno chiedere di ridurre i salari
ed il peso delle tutele normative per i propri dipendenti. Praticamente...
TUTTE.

Prevede il carattere temporaneo di queste deroghe, le subordina ad una
contrattazione aziendale ed infine ad un parere all'unanimità di una
commissione bilaterale nazionale.
Ma passa il principio secondo il quale anche per il sindacato il contratto
nazionale di lavoro non ha più valore cogente cioè proteggere la parte più
debole attraverso il concetto della indisponibilità della norma.

Così si apre la strada a derive che contrastano con le stesse conclusioni del
congresso Cgil.
Non possiamo considerare l'intesa come fosse finta: ”tanto in commissione
paritetica non appoggeremo alcuna deroga”.

Le deroghe potranno mettere in discussione il contratto nazionale, anche se
l'accordo cita espressamente l'intangibilità dei minimi salariali nazionali, di
fatto riconosce esposte a possibilità di deroga tutta la partita degli orari
(ferie comprese), gli scatti di anzianità (la cui erogazione potrebbe essere
ridotta o sospesa temporaneamente), la stessa durata del periodo di prova.
Tutte materie normate dal contratto nazionale.

I contenuti e lo spirito di questo accordo firmato lo scorso 29 maggio
confermano quindi tutte le argomentazioni con cui abbiamo sostenuto la nostra
contrarietà al nuovo articolo 18 del CCNL firmato nel 2006.

Ma almeno altri due elementi vanno sollevati.

a. La segreteria della Filcem Cgil ha condotto le trattative senza alcun
coinvolgimento dei suoi organismi dirigenti i quali sono stati informati solo
ad accordo concluso e solo tramite distribuzione del testo dell'accordo.
La sua approvazione va rimandata, oltre che agli organi dirigenti, anche e
sopratutto ai lavoratori ai quali va data la possibilità di esprimersi in
merito.

b.. L'accordo firmato tra sindacati chimici e Federchimica rappresenta a nostro
avviso un pesante precedente, in merito ad una discussione sulla verifica dei
modelli contrattuali che sta coinvolgendo tutte le categorie sindacali. A
salvaguardia della Confederalità della Cgil, la Filcem Cgil deve subordinare la
sua firma a quell'accordo ad una discussione generale che coinvolga tutte le
strutture della Cgil impegnate oggi nel confronto in materia di modelli
contrattuali.

C'è quindi da affrontare e da risolvere anche una questione di democrazia, verso
i lavoratori e verso l'organizzazione tutta.

Non è infatti da sottovalutare l'esultanza delle controparti padronali che
citano l'accordo dei chimici in materia di deroghe contrattuali come
l'apripista per un nuovo modello contrattuale che ridimensioni il peso del
contratto nazionale a favore di una contrattazione aziendale, subordinata però
agli obiettivi di produttività e di redditività di impresa.

Roma 12 luglio 2007

Rete 28 Aprile
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