ci hanno rubato il nome :-)
sciao,
f
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DePILiamoci !
Levasione fiscale è al 27% del Pil italiano. Intervista all´economista 
dell´Irpet Alessandro Petretto
FIRENZE. Levasione fiscale è al 27% del Pil italiano, il che significa che 
ci sono 398.000.000.000 (cioè 398 miliardi di euro, che scritto in numeri, 
come ha fatto lUnità di oggi in prima pagina, fa di per sé un certo 
effetto), di sommerso. Il dubbio allora sorge spontaneo: è logico continuare 
a interrogarsi ossessivamente sul più o meno 0,1% calcolato su basi sempre 
più ravvicinate quando un quarto del Pil risulta sommerso?
Ne abbiamo parlato con Alessandro Petretto, presidente del comitato 
scientifico dellIrpet della Toscana, che spiega subito che bisogna fare una 
distinzione.
«Una cosa è la non contabilizzazione di produzione e di Pil. E unaltra cosa 
è levasione fiscale, che non necessariamente è dovuta al lavoro nero: cioè 
può darsi benissimo che il Pil si produca e che le imposte non si paghino».
Quindi lei mi sta dicendo che una parte di sommerso è comunque considerata 
dal Pil?
«Certo, si tratta di profili diversi e cè una parte di evasione che deriva 
da componenti su cui lIstat calcola le sue stime. Si può quindi lavorare in 
un settore falsando e dichiarando meno ma in questo caso il Pil è in grado 
di computarlo e quindi non è certo per levasione che il Pil andrebbe 
rivisto».
Per quali motivi allora lindice del prodotto interno lordo dovrebbe essere 
ripensato?
«Come abbiamo discusso altre volte, sicuramente il Pil non ha troppa 
attendibilità se vogliamo dargli un valore di benessere sociale, perché non 
tiene conto appunto di molti fattori, come per esempio la qualità della vita 
e della sostenibilità ambientale».
Però rispetto ad altri Paesi la situazione è molto diversa, e il Pil in 
Italia appare sottostimato proprio a causa dellevasione fiscale.
«LItalia ha un problema grosso in questo senso, che deriva dalla 
polverizzazione del sistema economico: piccole e piccolissime imprese sono 
più difficili da controllare e stimare, basta pensare alla difficoltà di 
applicazione degli studi di settore nel piccolo commercio».
E in Toscana?
«La Toscana ricalca e rafforza una situazione di polverizzazione 
imprenditoriale addirittura più forte della media nazionale. Questo 
potenzialmente potrebbe significare una maggiore predisposizione 
allevasione che invece è nella media, a dimostrare una buona etica da parte 
dei toscani».
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