[Lecce-sf] Fw: [antiamericanisti] Bertinotti in Libano

Delete this message

Reply to this message
Author: Rosario Gallipoli
Date:  
To: forumlecce
Subject: [Lecce-sf] Fw: [antiamericanisti] Bertinotti in Libano
Bertinotti in Libano

Il compagno Fausto Bertinotti, Presidente della
Camera e già segretario della svolta gandhiana-antistalinista-glbt-frou
frou del Partito della Rifondazione Comunista, pronto a bacchettare
bonariamente e a ricondurre sulla giusta strada i compagni che, sia pur
in buona fede, persistendo nel continuare a leggere la realtà secondo
l'obsoleta lente dei principi del marxismo scelgono di schierarsi a
fianco delle Resistenze invece che con i portatori di pace (eterna) e
civiltà occidentali, ha compiuto l'ennesimo "atto d'amore" verso le
istituzioni nelle quali la lotteria dell'alternanza (che prepara
l'alternativa, ci mancherebbe altro che non fosse così) lo ha inserito,
ora più che mai, a pieno titolo. Lui, che si era speso in prima persona
per scongiurare che ignari militanti di base del SUO partito venissero
sedotti dalla malefica "alleanza rossobruna, innaturale abbraccio fra
estrema destra e estrema sinistra in nome dell'antiamericanismo" che
avanzava minacciosa sotto le insegne del Campo antiimperialista con la
benedizione di Costanzo Preve, ha preso in contropiede il filosofo
torinese. Altro che teoria, il Fausto nazionale, che è uomo d'azione e
non ha tempo da perdere per lo studio, è saltato direttamente alla fase
pratica. In Libano. Recatosi infatti il nostro, durante la sua
escursione medioorientale, in visita presso il comando della Brigata
Folgore (la fascistissima) impegnata nella missione di peacekeeping a
difesa dello spazio vitale di Israele dalle reazioni dei fanatici
terroristi antisemiti di Hezbollah, ha definito i militari come "un
esempio dell'Italia che funziona, la migliore vetrina del Paese, che
deve mettersi all'altezza di questa vetrina" concludendo poi l'editto
libanese con un emblematico "I politici, prima di parlare di questa
realta', dovrebbero venire ad ascoltare i militari, capaci di parlare
di pace e comprendere la situazione, qui non c'e' solo capacita'
tecnica, ma anche di comprendere la situazione e le culture locali". In
grado di parlare di pace, certo, come a Nassiryah nell'agosto del 2004,
quando durante la tristemente famosa "battaglia dei ponti", dopo aver
tra le altre cose mitragliato anche un'ambulanza, i "nostri ragazzi" si
divertirono ad "annichilire" (vedere il video "Nassiryah agosto 2004,
un giorno di guerra" trasmesso da Rainews 24) gli insorti che
continuavano a resistere all'offensiva. Capaci di "comprendere la
situazione e le culture locali", come in Somalia nei primi anni '90,
dove proprio la Brigata Folgore che tanto è piaciuta al compagno
Bertinotti si rese responsabile di gravissimi episodi di violenza nei
confronti della popolazione civile.
Sintetizzando si può dire che, per
il Presidente della Camera, si chiude un percorso evolutivo, un ciclo
iniziato da segretario del PRC con la condanna delle resistenze in nome
della nonviolenza totale, continuato poi con la presenza sul palco
d'onore della parata delle Forze Armate il 2 Giugno del 2006, concluso
con i fatti di ieri (2 maggio nda). Che l'ex "Signor No", in una
rilettura tutta personale della tattica gramsciana della "guerra di
posizione", abbia l'intenzione di guadagnare alle file del neocomunismo
un nuovo soggetto sociale, fino ad oggi lontano anni luce dalla
sinistra? In tal caso sarebbe buona cosa se qualcuno gli spiegasse che,
secondo il fondatore del PCdI, dovrebbe essere il soggetto
rivoluzionario a conquistare l'egemonia politica contro la cultura del
capitale, non viceversa.

Oronzo Canà*
Comunista dissidente

*PS: per
chi non lo sapesse, Oronzo Canà è il protagonista, interpretato da Lino
Banfi, del film "L'allenatore nel pallone" (1984). Lo pseudonimo trae
origine dalla scena del film in cui Banfi/Canà, sollevato in aria dopo
la partita della salvezza dai giocatori della sua squadra in festa ed
inavvertitamente afferrato per un testicolo da uno di questi, grida
dolorante "Mi avete preso per un coglione!". Quale metafora migliore
della condizione del militante critico medio di Rifondazione?

Saluti
comunisti
Francesco Scirè