MARTEDI' 1 MAGGIO IN CARROZZA DA GENOVA VERSO L'EUROMAY-DAY
Let's Mayday!!!
MEETING POINT ore 11 stazione di Genova Principe----------> Milano porta 
ticinese ore 15:00
complottoprecario(Genova) supporta i/le 275 lavoratori esternalizzati 
della Wind
http://www.275out.it/
cerca nel corteo il WINDERS TRUCK!
Appello Mayday 007
Ci rivolgiamo Ai precari e alle precarie, ai lavoratori e alle 
lavoratrici. Ai nativi ed ai migranti, uomini e donne. Ai contorsionisti 
della flessibilità, alle equilibriste del quotidiano. Ai 
cocoprecarizzati, alle interinali, alle false partite IVA, ai precari a 
tempo indeterminato e ai garantiti chissà fino a quando. Agli studenti, 
ai ricercatori, alle ricercatrici ed alle precarie della formazione e 
dell'informazione. A tutti/e quelli/e che cercano reddito e salario, a 
tutti/e coloro che pretendono diritti.
Let's Mayday
Per la settima volta la Milano precaria grida Mayday !
L'urlo che sette anni fa ha squarciato il silenzio imbarazzato dei 
media, e di ogni istituzione, di destra come di sinistra, che avvolgeva 
la questione precaria, si è trasformato oggi in una potente evocazione, 
in un riferimento unico, in una tappa imprescindibile della politica 
nazionale.
Ogni Mayday costituisce storia a sé, lo si sa, ma nell'arco del tempo il 
protagonismo dei precari e delle precarie si è fatto sempre più evidente 
assumendo una centralità che si è emancipata dall'intermediazione di 
sindacati, partiti e centri sociali. Nell'anno che ha ribadito 
l'inaffidabilità dei partiti “radicali” e lo smarrimento del movimento, 
precari e precarie hanno trovato modi e tempi per auto-organizzarsi 
nella rappresentazione di piazza e nell'evoluzione del percorso che 
unisce una Mayday all'altra.
* La Mayday 007 parla di conflitto *
Da sempre siamo convinti che la precarietà costituisca un elemento di 
crisi non solo nella società, ma anche nei movimenti sociali, politici e 
sindacali che cercano di attraversarla e cambiarla. E la Mayday ha 
dimostrato proprio questo. Chi vuole agire contro la precarietà non può 
non fare i conti con i meccanismi che la generano. La precarizzazione è 
un fenomeno complesso, un mix micidiale di atomizzazione, ricatto e 
consenso. Il crescente protagonismo dei precari è il frutto di un 
percorso che ha saputo, partendo dalla narrazione collettiva, generare 
un processo virtuoso che ha sostituito l'azione visibile, ma molte volte 
estemporanea, che ha preceduto molti primi maggio, in un'accumulazione 
continua di volontà, talenti e passioni che a loro volta hanno generato 
sempre maggiore partecipazione. La radicalità risiede nelle relazioni, 
si diceva due anni fa. La radicalità oggi, lo ribadiamo, sta nella 
capacità di tradurre le frustrazioni, l'isolamento e i ricatti che i 
precari vivono quotidianamente su un piano nuovo dove la delusione verso 
l'in/civiltà delle imprese si trasformi in complicità fra i precari e 
nel quale si sappia rinnovare il conflitto per fare fronte allo 
spiazzamento in cui la precarietà ci immerge.
* La Mayday 007 parla di rivendicazioni *
Pensiamo che la tutela del contratto a tempo indeterminato per chi vive 
una reale subordinazione siano ancora un riferimento importante per le 
rivendicazioni dei precari e delle precarie, ma siamo convinti che la 
struttura sociale, caratterizzata da questa forma di "stabilità", non 
possa più riprodursi oggi. La Mayday rivendica la generalizzazione dei 
diritti e invoca la continuità del reddito come elementi fondamentali 
per disarmare il ricatto permanente a cui precari e precarie sono 
sottoposti/e. Ma è importante fare almeno una precisazione: il governo 
del centro-sinistra è debole e non vuole cogliere le implicazioni di una 
diffusione a macchia d'olio della condizione di precarietà. I tavoli 
sugli ammortizzatori, sulle pensioni e sui nuovi diritti propongono 
un'articolazione complessa di "soluzioni" che si dirigono verso 
orizzonti che ci spaventano. La scelta di ammortizzare la precarietà 
anziché pensare a un insieme di misure, diritti, e tutele tali da 
rafforzare la posizione dei precari mostra un intendimento preciso: si 
vogliono tutelare i processi di precarizzazione - e quindi di profitto - 
attraverso i quali le aziende si stanno arricchendo, ammorbidendone 
tuttalpiù gli effetti più nefasti. Si vuole curare il sintomo senza 
preoccuparsi del male, sperando che il malato se ne dimentichi. La 
continuità del reddito invocata dalle decine di migliaia di partecipanti 
alle Mayday Parade di questi anni, può tradursi in un'opportunità, 
anziché in una ennesima catena, se consente ai precari di scegliere, di 
rifiutare i lavori peggiori, e quindi, implicitamente, di confliggere 
per migliorare le proprie condizioni. Ogni altra proposta definisce una 
traslazione della precarietà, ma non certo una diminuzione della sua 
intensità. Poco importa se siamo precari nella vita per i ricatti del 
mercato del lavoro o se lo siamo per i ricatti combinati di quest'ultimo 
e di un welfare che ci inchioda al dovere del lavoro a qualunque costo.
* Dal conflitto al reddito passando per i cinque assi della precarietà *
Sappiamo bene anche che la precarietà parte dal lavoro per permeare nel 
sociale ovvero nell'insieme di gesti, relazioni e scelte che ognuno di 
noi compie giorno per giorno, per necessità, per volontà, per 
sensibilità o per costrizione. In questo senso i cinque assi della 
precarietà rappresentano perfettamente l'orizzonte a cui guardare. La 
casa, oramai diritto proibito non solo per i precari, gli affetti, la 
formazione, l'accesso ai saperi e ad una mobilità libera, gratuita e 
compatibile con il nostro ambiente vitale, rimangono campi di intervento 
e conflitto fondamentali, che nelle diverse declinazioni incontrano ed 
attraversano da sempre la Mayday. Così come le tematiche 
dell'antiproibizionismo e dell'autoderminazione sulle quali il governo, 
che subisce l'offensiva clericale, si è dimostrato senza il carattere 
necessario per mantenere le promesse fatte. L'autoderminazione di sé, 
dei propri piaceri/desideri e la giusta pretesa di controllo sul proprio 
corpo sono istanze che non accettano inter/mediazione e vanno 
rivendicate attraverso la cospirazione dei soggetti.
* La Mayday 007 parla di diritti, cittadinanza e nuove civiltà *
Le campagne securitarie, i richiami all'ordine e alla legalità, la 
bossi-fini e i CPT costituiscono un perno fondamentale con cui si 
ricatta una parte importantissima del tessuto sociale: i migranti. Il 
vincolo tra lavoro e diritti di cittadinanza è una gravissima forma di 
barbarie e di ingiustizia che umilia ed esaspera le differenze, rendendo 
sempre più difficile la tanto millantata integrazione. I migranti oggi 
sono l'espressione più evidente di cosa significa precarietà di vita, e 
di come la fame di profitto delle imprese, bisognose di manodopera, non 
conosca limiti: il loro diritto al reddito, alla casa, alla salute, 
all'istruzione è, per legge, sotto il controllo delle imprese. E sempre 
attraverso la richiesta legalità, viene loro impedito di emanciparsi da 
questo giogo, come avviene in Lombardia per i proprietari del phone 
center, che dall'oggi al domani dovrebbero perdere la loro unica fonte 
di reddito e tornare alle ricerca di un contratto di lavoro. La 
precarietà non si esprime in maniera omogenea, ma è l'esercizio 
premeditato di diverse strategie che colpiscono le molteplici parti del 
corpo sociale dividendole e compartimentandole. Il neoliberismo ha 
bisogno dello scontro di civiltà. L'unico scontro che ci interessa è 
quello che contrappone due intendimenti differenti sul modo per 
costruire una società differente: la strada dei diritti o la via della 
legalità. Ognuno scelga ora senza ambiguità, la propria priorità; quale 
dei due termini costituisce la leva principale attraverso la quale 
muovere il proprio impegno e determinare le proprie visioni. Per noi 
resta chiaro che la legalità è sempre iniqua e che la conquista dei 
diritti sociali passa attraverso l'esercizio del conflitto. A Milano 
dove il disagio, la rabbia, l'esclusione crescono di giorno in giorno 
assumendo via via forme sempre più incontrollabili, l'amministrazione 
contrappone la pretesa che tutto ciò non sporchi o non occupi i 
marciapiedi del consumo o le strade dello shopping. Questa spudorata 
equiparazione ci è lontana nella maniera più assoluta. E' necessario 
affermare i diritti di cittadinanza, abolire i CPT, cancellare la 
Bossi-Fini e tutte le leggi discriminatorie.
* La Mayday 007 parla d'Europa *
Anche quest'anno la Mayday attraversa le città europee perché l'Europa è 
lo spazio pubblico da costruire come ambito sociale e conflittuale per 
superare la condizione precaria. L'Europa che ci immaginiamo è molto 
diversa da quella monetaria che l'ipocrisia del nuovo millennio ha 
partorito. All'interno di essa vogliamo proporre una nuova politica di 
welfare, che fissi criteri sociali uniformi per nativi e migranti, 
riduzione delle tipologie contrattuali atipiche, fissazione di un 
salario minimo orario che prescinda dalla condizione lavorativa e 
garanzia di continuità di reddito per tutti e tutte. L'EuroMayDay 
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http://www.chainworkers.org/pmwiki/pmwiki.php?n=Mayday007.EuroMayDay?action=edit>? 
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http://www.chainworkers.org/pmwiki/pmwiki.php?n=Mayday007.EuroMayDay?action=edit> 
è oggi uno dei processi costituenti della nuova idea di Europa, 
radicale, libera sociale e sostenibile.
* Mayday Mayday *
1° maggio 007
Milano, Porta Ticinese - ore 15.00
http://www.euromayday.org <
http://www.euromayday.org/>