Si e' chiusa la "due giorni" del processo ai tredici imputati di 
associazione sovversiva, nell'aula di Corte d'Assise del Tribunale di 
Cosenza. La campanella dell'aula ha deciso di rompersi proprio nel 
momento in cui servirebbero i megafoni per far ascoltare -- a tutti 
quanti -- cio' che è stata la repressione e la violenza generalizzata nei 
confronti dei movimenti che, sia nel marzo del 2001, che  a Napoli, che a 
Genova nel luglio del 2001, si sono mossi contro i "capi della terra".
I pubblici ministeri oramai fanno la staffetta, ieri il silenzioso 
Tridico, oggi invece e' ritornato il pm Curreli. Riappaiono a tratti in 
aula -- con i telefonini squillanti -- i "fantasmi dell'opera", coloro i 
quali hanno contribuito a confezionare il polpettone dell'inchiesta al 
"Sud Ribelle". Sempre assente l'avvocato della parte civile -- che, lo 
ricordiamo -- richiede a ciascuno degli imputati, 5 milioni di euro, per 
i soli danni d'immagine.
Ieri, 12 aprile, sono stati ascoltati diversi testimoni della difesa 
sulle giornate di Napoli. Molti, quasi tutti lavoratori e sindacalisti 
di base, hanno raccontato cio' che e' avvenuto nel "sacco" di piazza 
Municipio; la mattanza attuata dalle forze dell'ordine nei confronti dei 
manifestanti: teste rotte, rastrellamenti negli ospedali, deportazione 
nella caserma Raniero, lacrimogeni a gogo', pestaggi gratuiti, fughe 
generalizzate, scene di panico, intere famiglie terrorizzate e 
quant'altro. Scene che rimarranno impresse nella memoria di chi ha 
subito e, per fortuna, anche nelle "memorie elettroniche" delle 
telecamere e macchine fotografiche presenti.
Oggi, invece, hanno deposto tutti testimoni cosentini, che, nello 
specifico, parteciparono alle giornate di Genova, ed uno anche a quelle 
di Napoli. Il pm ha provato a far dire cose che non stanno ne' in cielo, 
ne' tanto meno sottoterra; cioè che la violenza era stata pre-organizzata 
dai 13 militanti oggi sotto processo. Non occore raccontare cio' che e' 
stato già impresso dappertutto: nei ricordi personali, nelle carte dei 
tribunali, nelle carte parlamentari, nelle migliaia di foto e centinaia 
di ore di girato di giornalisti, e mediattivisti, presenti il 20 e 21 
luglio nelle strade di Genova.
Il clima di terrore, le pressioni e la repressione degli "tutori dell'
ordine", il budello di via Tolemaide, ma non i tragici fatti di piazza
Alimonda, sono stati narrati nella fredda aula; quel momento, forse, sarà
oggetto di una udienza specifica, oppure no.
Si riprenderà l'8 maggio, sempre con i numerosi testimoni delle difese. 
Le successive date di udienza sono programmate per il 10 e 24 maggio.
Supportolegale
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Cosenza, Napoli e Milano: quelli a manifestanti, quelli a pubblici
ufficiali accusati di violenza, torture, abuso di potere.
Supporto Legale trascrive le udienze, le trasforma in sintesi
comprensibili, le pubblica e le diffonde; inventa progetti, campagne e
iniziative di informazione e raccolta fondi.
Supporto Legale, nato per iniziativa di alcuni mediattivisti che
partecipano alla rete di Indymedia, fa un lavoro di informazione e
comunicazione, di supporto tecnico e di finanziamento, con una serie di
campagne di raccolta fondi, versando integralmente il ricavato per il
lavoro delle segreterie e per le spese processuali.
Perche' la memoria e' un ingranaggio collettivo.