Author: diabolik Date: To: info Subject: [Incontrotempo] Serre:patto di mutuo soccorso tra le
comunitàcampane in lotta e mobilitazione nazionale il 19 Maggioa Napoli
Oggi 24 marzo 2007 la Rete Nazionale Rifiuti Zero e i Comitati campani
per la tutela della salute e dell’ambiente, unitamente a rappresentanti
dei comitati e associazioni provenienti da tutta Italia, si sono riunite
in assemblea pubblica a Serre (SA), in solidarietà con le popolazioni
locali, considerata l’emblematicità del caso campano in riferimento alla
gestione dei rifiuti e dei beni comuni.
L’assemblea, in sintonia con il lavoro e i documenti approvati dalla
rete in questi anni da Acerra a Firenze a Salerno, respinge la logica
emergenziale che in 13 anni non ha portato la Campania alla soluzione
del problema rifiuti, rappresentata dal Commissariamento e dalla
sospensione della democrazia, che è diventata di fatto la regola. Il
vero problema è rappresentato dall’impostazione che ha retto le scelte
operate in questi anni: a prevalere sono state le logiche delle lobbies
economiche e finanziarie, supportate dall’incompetenza della classe
politica da Rastrelli a Bassolino, che hanno dettato tempi e modi di
fatto rivelatesi fallimentari, fondate sullo scellerato binomio
megadiscariche/inceneritori. La sola scelta impiantistica e
l’inceneritore di Acerra non consentiranno alla Campania di uscire
dall’emergenza. Le discariche non si sono chiuse, ma sono state
moltiplicate, senza scongiurare l’attacco al territorio campano
rappresentato in questi anni dalle ecomafie, attraverso lo sversamento
di rifiuti tossici e pericolosi.
In tale contesto si stigmatizzano anche le numerose emissioni da parte
delle autorità campane preposte alla tutela dell’ambiente e della salute
(assessorati all’ambiente, alla sanità, ARSAN, ARPAC, ASL e sindaci) che
non hanno perseguito alcuna azione di prevenzione primaria.
Tale situazione richiede l’individuazione dei responsabili. Il
perseverare di tali scelte da parte della politica diventa connivenza.
In questo contesto non consentiremo che la Legge regionale recentemente
approvata, che non condividiamo e che non rappresenta alcuna svolta,
rappresenti un alibi. Ad oggi la Campania è priva di un piano regionale
e a decidere, come confermato dallo stesso Bertolaso, è ancora il
Commissario, che continua a non ascoltare le legittime ragioni delle
comunità, imponendo le sue scelte con la forza senza risolvere il problema.
Alla luce di ciò, l’assemblea afferma che una soluzione non può che
essere un nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti fondato,
come previsto dalle normative italiane ed europee, su riduzione a monte,
riuso, raccolte differenziate organizzate porta a porta finalizzate al
riciclaggio, trattamento “a freddo” della frazione residua accompagnata
dalla promozione di sistemi di progettazione dei beni di consumo che
consentano di ridurre al minimo i conferimenti in discarica solo della
frazione stabilizzata, puntando all’obiettivo Rifiuti Zero e in grado di
promuovere nuova occupazione.
In tale contesto, Napoli e la sua provincia, che rappresentano la metà
della popolazione campana, devono immediatamente attivare la raccolta
differenziata, partendo in modo specifico dall’organico (la frazione
umida) e dalla plastica, per evitare il pericolo di epidemie e di
emissione nell’atmosfera di diossine e furani in caso di incendi.
Sulla base dei precedenti punti, i movimenti, i comitati e le
associazioni si uniscono in un patto di mutuo soccorso, con il quale si
impegnano a sostenere le mobilitazioni delle popolazioni in lotta per
la tutela dell’ambiente, della salute per una sanità pubblica almeno in
grado di garantire la gratuità della cura delle patologie di origine
ambientali e per la difesa dei beni comuni, da Serre ad Acerra, da Lo
Uttaro a Dugenta a Malagrotta.
L’assemblea denuncia inoltre le politiche energetiche ed ambientali del
governo Prodi, in sostanziale continuità con le ultime legislature.
In particolar modo in riferimento al permanere dei finanziamenti
pubblici per l’incenerimento dei rifiuti sotto forma di “Cip6” e
certificati verdi, ancora in vigore per gli impianti esistenti e per
quelli in via di realizzazione, si chiede l’immediata cessazione.
In tal senso, l’assemblea si impegna anche a promuovere una campagna
finalizzata all’autoriduzione e alla richiesta di rimborso delle somme
indebitamente riscosse per una raccolta differenziata mai avviata e a
richiedere ai Comuni l’adesione fattiva all’opzione Rifiuti zero.
In questo contesto è convocata una manifestazione nazionale, a Napoli,
sabato 19 maggio 2007, facendo appello a tutte le forze sociali, le
associazioni e i movimenti, alle forze sindacali, al comparto agricolo,
al mondo del lavoro, dei disoccupati e dei precari, al mondo della
Scuola e dell’Università e alle comunità religiose, per rafforzare la
battaglia comune sul territorio nazionale in sintonia con le lotte delle
popolazioni, dalla Val di Susa alla Sicilia, per un diverso modello di
sviluppo, le dimissioni di Bertolaso e il ripristino in Campania della
democrazia.
Sabato 24 marzo 2007
Rete Nazionale Rifiuti Zero
Comitati campani per la tutela della salute e dell’ambiente