Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA, PASO A PASO
Servicio informativo de ASKAPENA, Nº 171
www.askapena.org
LA PERMANENTE RICONQUISTA DELLA NAVARRA.
Per capire quello che succede in Euskal Herria bisogna guardare  
attentamente la Navarra. È una delle chiavi del conflitto e sarà una  
delle chiavi della soluzione. Costituita in Regno, fu dal s. X fino al  
s.XVI la configurazione politica della quale si dotarono i vascones.  
Regno consolidato da entrambi i lati dei Pirenei, mai esteso, di  
frontiere in permanente variazione, anteriore ai suoi regni vicini:  
Francia e Spagna, con identità propria nella diplomazia europea fino a  
ben avanzato il s.XVII.
Conquistato dall'esercito spagnolo nel 1512, mantenne una lotta di  
resistenza fino al 1521, data in cui fu annichilito il fragile  
esercito dei navarri resistenti. Da allora, tanto Spagna come Francia  
hanno fatto quanto in loro potere per cancellare i segni di identità e  
le vestigia di quel piccolo regno conquistato. Per quel che riguarda  
la Spagna, il s.XIX fu testimone di due guerre che ebbero molto di  
insurrezionale: disubbidienza contro i regími centralisti di Madrid.  
Fu per incominciare una terza ma il Governo metropolitano, battuto  
anche dall'insurrezione cubana, decise di fare retromarcia nelle sue  
politiche fiscali. I navarri, per commemorare quella vittoria  
ottocentesca, alzarono un monumento alle Giurisdizioni che sono  
espressione di identità Navarrese di fronte al centralismo.
In Navarra è molto radicata una diffusa coscienza-non esplicitamente  
nazionalista - della sua identità propria, con molti elementi comuni  
col resto dei baschi: lingua, cultura, musica, toponomastici,  
cognomi... Se questo sentimento prospera, non sarebbe molto difficile  
ottenere l'avvicinamento di Navarra al resto di popolazione basca. E  
qui sta il gran conflitto della Spagna. Se Navarra si vincola col  
resto di territori baschi, nasce un nuovo individuo politico  
differenziato. E, se questo succede, il progetto di unità nazionale  
spagnola, entra in crisi. L'unica soluzione possibile che si presenta  
loro è approfondire le differenze tra baschi creando due enti  
differenziati e contrapposti: Navarra da una parte e Euskadi da  
un'altra. Se si ottiene la rottura di Euskal Herria, si garantisce  
l'unità della Spagna. Questo criterio di attuazione ha diretto la  
politica spagnola nei momenti cruciali, di prima e di ora.
La destra spagnola attacca sempre per lo stesso fianco
Nell'anno 1931 tutti i municipi di Euskal Herria approvarono a  
maggioranza uno Statuto di Autonomia Basco. Il Governo di Madrid ed i  
suoi terminali locali fecero tutto il possibile affinché quello  
Statuto che aveva carattere nazionale, non prosperasse. La sinistra  
repubblicana comprese che il partizionismo che loro stessi avevano  
promosso, favoriva gli interessi della destra. Vollero rettificare ma  
era già tardi. I militari avevano vincolato i dirigenti politici  
navarresi col golpismo e quel tentativo di unità basca, fallisce. La  
Navarra repubblicana aveva molto appoggio sociale ma i fascisti  
spianarono la coscienza repubblicana e basca. Benché non ci fosse  
fronte di guerra, più di 3000 persone furono fucilate nelle cunette  
navarresi senza giudizio alcuno.
Quel massacro produsse effetti demolitori ma non eliminò il sentimento  
basco e di sinistra di Navarra. Quando si produsse la riforma  
franchista, 1974-79, il clima politico di Navarra era in piena  
effervescenza; i movimenti politici e sociali erano molto diversi ma  
maneggiavano alcuni punti coincidenti: rifiuto al franchismo, impegno  
per una rottura democratica, forte contenuto sociale e crescente  
coscienza nazionale basca. Il franchismo si fece la stessa  
riflessione: se controlliamo la Navarra, la riforma è garantita. Se  
non la controlliamo emergerà Euskal Herria che reclamerà i suoi  
diritti; e se Euskal Herria reclama i suoi diritti nazionali, il  
modello delle Autonomie sarà inattuabile. Intensificarono di nuovo la  
violenza centralista, schiacciarono le forze di sinistra e  
riconquistarono la Navarra. La ristrutturazione della Spagna come  
Stato delle autonomie consolidò la ripartizione di Euskal Herria: da  
una parte la Comunità Autonoma Basca e da un'altra la Navarra. Le  
borghesie di entrambi i territori collaborarono nella ripartizione e  
furono molto bene ricompensate.
La salvazione della patria (spagnola)
La sconfitta elettorale del 2004 infiammò gli animi della destra  
spagnola. Gira nell'ambiente la convinzione che l'attuale cornice  
politica della Spagna autonomistica è finita e che è arrivata l'ora di  
realizzare la transizione pendente, realmente democratica. Questo  
supporrebbe dare la voce al paese basco affinché determini come si  
vuole strutturare.
La destra vuole recuperare il potere poiché non si fida dei  
socialisti. Questi stanno tentando un riadeguamento degli Statuti per  
rinforzare il modello: cambiare qualcosa per non cambiare "niente." La  
destra, incapace di sottigliezze, considera che l'unità spagnola sia  
in pericolo e che ella deve prendere le redini dello Stato. Come  
sempre, considera che le chiavi sono due: recuperare il Governo di  
Madrid e rinforzare la divisione dei baschi riconquistando la Navarra  
per la Spagna. Il giorno 10 di marzo occuparono Madrid. Il 17 marzo  
invadono la Navarra con la stessa pretesa.
L'unionismo navarrese ha convocato tutta la Spagna affinché venga in  
suo aiuto; è la stessa cosa che ha fatto sempre. La convocazione ha  
ottenuto varie cose: contrarre ancora di più la società navarrese  
approfondendo la sua tradizionale frattura. La convocazione ha contato  
solo sull'appoggio dell'ultradestra: Falange spagnola, Foro di  
Ermua... Nessun altro partito né sindacato ha aderito. Il Partito  
Socialista di Navarra non poteva appoggiare una marcia che va contro  
di sé, ma le sue basi sono abbastanza inquinate di unionismo; per quel  
motivo, la sua posizione è stata ambigua: sganciarsi dalla  
manifestazione, riaffermare i suoi progetti contrari all'integrazione  
nazionale basca, chiedere alla destra (richiesta inutile) che disdica.  
I settori riformisti: IU e Nafarroa Bai, si sono sganciati della  
marcia. La sinistra basca -il sindacato LAB- aveva convocato una  
manifestazione in Iruñea per il pomeriggio del giorno 17 reclamando  
l'autodeterminazione e contro la delocalizzazione industriale. Benché  
l'unionismo scelga più tardi lo stesso giorno ed ora per la sua  
convocazione, LAB mantiene la sua. Il Delegato del Governo in Navarra  
autorizza entrambe le marce ed assicura che metterà tutti i mezzi  
affinché entrambe scorrano senza incidenti.
La marcia delle contraddizioni
Circa 55.000 destri, venuti da tutta la Spagna parteciparono alla  
marcia unionista dietro lo slogan "Giurisdizione e Libertà. Navarra  
non è negoziabile." Si reclama la libertà dei navarresi di decidere e,  
contemporaneamente, si ricorre a che tutta la Spagna si implichi di  
fianco agli unionisti. Si dice che la Navarra non è negoziabile e fu  
il prezzo che dovettero pagare i partiti che promossero la  
transizione; fu l'esercito spagnolo quello che impose l'attuale segno  
partizionista. I socialisti navarresi proclamarono la vigilia la loro  
volontà, pure unionista; quello non li esentò dall'essere accusati  
come "traditori." Finì la marcia di fronte ad un monumento -già  
commentato- che celebra il trionfo di fronte a Madrid e che proclama  
il carattere basco dei navarresi. Gli "invasori" credettero presa la  
città e non poterono entrare al quartiere vecchio dove centinaia di  
cittadini batteva casseruole per scacciarli e molti giovani si  
appostavano negli angoli reclamando la condizione basca di Navarra.
Alle 5, 30 incominciò la manifestazione che LAB aveva convocato contro  
la delocalizzazione ed a beneficio dell'autodeterminazione. 8.000  
persone parteciparono alla marcia in difesa di Euskal Herria. Le due  
navarre diventarono presenti. Una, quella operaia, reclamando il  
diritto democratico dei navarresi a decidere. L'altra, quella dei  
borghesie unioniste, consegnando il diritto a decidere dei navarresi  
in mano alla Spagna.
Euskal Herria, 19/III/2007.
info@???
www.askapena.org
_______________________________________________
Eh-info-it mailing list
Eh-info-it@???
http://lists.askapena.org/mailman/listinfo/eh-info-it