[:: Lavoro - Economie] Damiano e Atesia contro lavoratrici e lavoratori
By: Collettivo PrecariAtesia - Inviata il 14/3/2007 - Ore: 23:53
(14 marzo 2007)
Oggi le lavoratrici ed i lavoratori di Atesia sono
ancora una volta in sciopero e manifestano per chiedere la modifica
dell’accordo fra CGIL-CISL-UIL ed azienda del 13/12/06 che, recependo
le iniziative autorganizzate di lavoratrici e lavoratori applica il
contratto a tempo indeterminato, ma, per aiutare padron Tripi, lo
svuota di sostanza per le condizioni materiali di applicazione: part-
time a 4 ore con turni sull’arco di 9-18 ore, con una retribuzione di
550euro al mese, con la rinuncia a tutti i diritti pregressi e senza
contare della stabilizzazione di circa mille lavoratori ai quali non è
stato rinnovato il contratto nel maggio scorso.
Per questa miseria la
legge finanziaria ha persino stanziato dei finanziamenti a favore dell’
azienda e dunque il Ministero del lavoro può intervenire sulla vicenda
ed esigere che Atesia modifichi i termini dell’accordo.
In questi tre
mesi, trascorsi dalla firma dell’accordo, abbiamo scioperato con
adesioni sempre superiori all’80%; abbiamo espresso chiaro, con quasi
il 60% di NO, la nostra contrarietà all’accordo in un referendum
gestito dalla CGIL a fine dicembre; abbiamo raccolto oltre 650 firme
che abbiamo inviato all’azienda ed al ministero per chiedere l’apertura
di un tavolo di trattativa con le lavoratrici ed i lavoratori.
Con
questa manifestazione chiediamo che il ministero si assuma le proprie
responsabilità e si faccia promotore di una nuova trattativa fra i
lavoratori e l’azienda.
Vogliamo inoltre chiedere come mai il
Ministro del lavoro Cesare Damiano abbia deciso di rinunciare a
ricorrere al Consiglio di Stato contro il provvedimento di sospensione
del TAR degli effetti dei verbali ispettivi emessi il 22 agosto scorso
contro Atesia. Con tale decisione il ministro del lavoro viene meno
alla propria funzione di tutela del lavoro e delle attività ispettive
dei propri organi pur di sostenere Alberto Tripi, proprietario di
Atesia ed “imprenditore” amico e finanziatore dell’Unione.
Vogliamo
ricordare che l’Ispettorato del Lavoro di Roma con i verbali, che
concludevano la propria indagine ispettiva durata oltre un anno presso
la società Atesia, rilevava l’assoluta illegalità della condizione
contrattuale di lavoratori e lavoratrici. Tale condizione era
esemplificata dall’utilizzo illegale di migliaia di contratti a
progetto. Le disposizioni dell’Ispettorato del Lavoro di Roma hanno il
merito di aver costretto non solo Atesia, ma tutte le aziende del
settore dei call center, ad utilizzare solamente contratti di natura
subordinata. Il lavoro dell’Ispettorato è nato su denuncia di un gruppo
di lavoratrici e lavoratori del Collettivo Precariatesia (ricordiamo
che quasi tutti i firmatari dell’esposto hanno visto il proprio
contratto non rinnovato nel maggio del 2006) ed è stato sostenuto e
seguito dalla lotta degli stessi, in corso ormai da due anni, e che ha
conquistato il contratto a tempo indeterminato per tutte e tutti.
Nessuno ha potuto smentire il merito dei risultati ispettivi ed anzi la
stessa legge finanziaria recentemente approvata ha dovuto sancire la
natura subordinata del lavoro nei call center, provvedendo però, al
condono e finanziamento di 300 milioni per aiutare i “poveri”
imprenditori illegali. Il provvedimento del TAR ha solo sospeso gli
effetti applicativi dei verbali ispettivi senza nulla dire nel merito
ed appare chiaro che ha l’unico scopo di permettere a sindacati,
governo e confindustria di applicare gli accordi di povertà
recentemente siglati.
Le lavoratrici ed i lavoratori continuano a
lottare per migliorare le condizioni dell’accordo:
· per un salario
adeguato al costo della vita, con un lavoro full time per tutte e
tutti;
· per turnazioni fisse per chi sceglie il part time;
· per
recuperare parte del pregresso in cambio della firma della liberatoria
Roma, 14/3/2007
Collettivo PrecariAtesia