Re: (L) report due giorni DIY ad El Paso Occupato - CHI SIAM…

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Author: ginox
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To: autoprod - muzak - no-copyright - etc.
Subject: Re: (L) report due giorni DIY ad El Paso Occupato - CHI SIAMO?

>> Uh!?
>> Quindi io e altre persone che stiamo per aprire un circolo (dove
>> gireranno gran parte di gruppi autoprodotti e dove i lavori ce li stiamo
>> facendo noi...) a Torino non siamo all'interno del circuito
>> dell'autoproduzione?

ma il problema per me non e' legato ai posti, ma ai gruppi, ai progetti
e a come percepiscono
se' stessi in rapporto a quello che producono, ai meccanismi nei quali
si calano
per suonare. L'autoproduzione non e' termosaldata ai posti occupati, anche
se nasce ed e' stata promossa spesso e volentieri da posti occupati o cmq da
gruppi particolarmente politicizzati (diy ha iniziato a girare come
termine per
la spinta della crass records). Sicuramente ha un rapporto privilegiato
con i posti
occupati, proprio perche' spesso questi posti nascano da un disagio che
si sente
nei confronti dei meccanismi commerciali. Io penso che l'autoproduzione
sia legata
particolarmente alla questione della critica delle merce. Se si finisce
per ricalcare
in maniera acritica percorsi commerciali allora il senso di autoprodursi
per me scema,
ma la cosa non e' legata ad un posto piuttosto che ad un altro: ci sono
posti occupati o luoghi
di movimento che si comportano come locali nel rapportarsi con la musica
e viceversa.
Ci sono gruppi che si comportano nei posti occupati come se fossero in
un locale e
tutto gli fosse dovuto, altri invece ti aiutano a pulire, a montare il
palco, a cucinare,
ecc... e questo acccade dentro e fuori dai posti occupati. Il discorso
insomma e' il solito, si tratta
di un'attitudine. In alcuni posti e' piu' facile magari renderla, in
atri meno. Se mi raccatto
il gruppo da un agenzia ad un prezzo non trattabile e che mi fa firmare
un contratto
terroristico nel quale mi promette la morte certa se gli faccio saltare
la data sono
gia' preparato a trovarmi di fronte un gruppetto di belle fighe che
fanno le grandi star,
anche se hanno il disco autoprodotto. Se parlo direttamente col gruppo e
posso spiegargli
dove suonera' e come la penso e lui viene a suonare perche' e' preso
bene dalla situazione
che si trovera' davanti allora e' tutto e' piu' semplice e piu' bello.
Io mi sbatto per questa cosa del portale per rendere piu' semplice
questo tipo di approccio,
perche' suonare non significhi fare i salti mortali per piacere alla
casa discografica,
all'agenzia di booking, alla minkia fritta. Mi piace l'idea di dotare di
strumenti funzionanti
persone che si muovono in questo senso, di costruirgli un punto di
visibilita' e
strumenti adeguati.

Il senso di un portale sulle autoproduzioni per me e' questo,
creare un punto di raccordo tra chi produce musica e vive con questa
idea in testa:
di non essere un prodotto da vendere o regalare come campioncino omaggio
nel grosso supermercato della musica e si comporta di conseguenza.

la mastello records per quanto la conosco fa questo tipo di discorso.
Pero' ci tengo
a sottolinearlo secondo me il portale non dara' spazio, nel senso di
risorse web,
direttamente ai posti dove suonare, ma solo ai gruppi, fanze,
distribuzioni, progetti vari
ecc... Questo per una ragione di giusta distribuzione delle risorse:
posti occupatati, strutture di vario genere e tipo dove si suona sono
realta'
organizzate che possono benissimo permettersi di avere e gestire un
proprio spazio web senza pesare sul portale. Sul portale piuttosto si
possono mettere i contatti di questi posti per la questione dello scambio
date e dei tour. Inoltre dal momento che necessariamente ogni tanto
saranno strutture
con tipi di gestione miste, affittate, concesse, ecc... non credo che abbia
senso fornire visibilita' ad un luogo che magari 3 sere su quattro
fa la discoteca di provincia e una volta ogni 2 settimane viene dato alla
distro di turno per fare un concerto. La visibilita', lo spazio ecc...
dovrebbero
essere tutte dei gruppi, dei progetti legati al diy, che poi poracci
si barcameneranno come riescono per suonare in giro. Siccome pero'
mettersi a distinguere tra un posto e l'altro e' uno sclero infinito,
si taglia la testa al toro e secondo me nn si da spazio web a nessuna
di queste strutture. In ultimo il server su cui siamo ospitati
(autistici) ha una
politica abbastanza precisa sullo spazio alle realta' commerciali:
non ci possono stare, anche se sono simpatiche e gestite da compagni.
Autistici da risorse a sottoscrizione a progetti che vivono di
autofinaziamento.

Sul fatto di non chiudersi nei posti occupati posso trovarmi daccordo, pero'
io credo che non sia cosi' semplice: se apri un circolo e poi la gente che
ti ci viene dentro a vedere i concerti e' la stessa che ti verrebbe a
vederla
in un posto occupato (che nel giro dell'hc non sarebbe una cosa cosi'
strana)
allora non hai allargato il giro, hai solo aperto un circolo.
Non chiudersi implica molti passaggi, e spesso coinvolge piu' i singoli
progetti,
il loro modo di porsi, la loro capacita' comunicativa.