Macro CarrierCOMUNICATO STAMPA LETTERA APERTA AL COMITATO ANTI GAIA
Chi Scrive sono le RSA di Gaia ovvero i rappresentanti di circa 350 lavoratori, ma anche utenti del Servizio idrico Integrato che operano sui quasi 50 Comuni dell'ATO n° 1 Toscana Nord alle dipendenze della Società Gaia Spa.
Non è la prima volta che ci troviamo costretti ad utilizzare la carta stampata per comunicare e informare circa l'evolvesi di un sistema di gestione che ci ha visto nostro malgrado coinvolti al fine di avviare una seria e serena riflessione sulle prospettive di un servizio essenziale come quello idrico.
Abbiamo lottato oltre che per la difesa dei posti di lavoro, ricchezza del territorio come la stessa acqua ma molto più rara, anche per la difesa di un servizio pubblico aderendo e sottoscrivendo per primi la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dei servizi idrici in toscana, impegnandoci anche direttamente in quella raccolta di firme che si è conclusa nel settembre del 2005 producendo ben 43000 adesioni ufficiali che oggi giacciono depositate in regione in attesa che qualc'uno si ricordi che la democrazia non è un optional ma una scelta fatta dal popolo Italiano nell'immediato dopoguerra.
Abbiamo lottato sacrificando energie e ore di lavoro in scioperi e contestazioni per inserire nella convenzione tra ATO e Gaia la formula di riduzione delle tariffe attraverso il reddito ISE, cosa che non era stata prevista ne dall'ATO, ne tanto meno dai Sindaci che lo compongono, e la cui inclusione si è resa possibile solo grazie alla determinazione dei sindacati sostenuti dalle lotte dei lavoratori.
Queste lotte condotte contro la privatizzazione del Servizio contenevano tra i suoi elementi qualificanti oltre il diritto all'accesso all'acqua anche il diritto dei cittadini di gestirla attraverso i suoi rappresentanti, e il diritto al giusto costo dello stesso, tutti elementi che ci avrebbero potuto legare e accomunare in una comune lotta di civiltà.
Purtroppo da quanto letto sui giornali e da quanto rilevato dai vostri volantini, siamo spiacenti di non poter condividere l'impostazione presa, impostazione volta più a spezzare che ad unire.
Ci spiace perché questa è l'ennesima occasione persa, e noi più volte abbiamo attraverso la stampa o attraverso i nostri interventi nelle sede istituzionali cercato di costruire un percorso unitario che avrebbe rafforzato tutti e che oggi invece ci rende tutti più deboli.
Non possiamo condividere quindi le vostre posizioni volte solo e meramente verso l'individuazione del problema dal punto di vista economico, privando lo stesso e svilendo lo stesso di tutti quei contenuti sociali e ambientali che richiederebbe. L'acqua deve costare poco o nulla per i consumi richiesti per la sopravvivenza, ma deve essere pagata cara da chi trae profitto dal suo sfruttamento, da chi la sperpera, da chi non capisce che l'acqua ci viene prestata dalla natura e a lei dovremmo restituirla nelle condizioni in cui c'è l'ha consegnata.
Non possiamo appoggiare le illusorie richieste di uscita da Gaia del Comune di Carrara che oltre ad essere prive di un ben che minimo supporto legislativo, e chi lo dice mente sapendo di mentire, cozzano con quel principio di solidarietà, unico punto lodevole della legge Galli, che voleva mettere in rete le comunità offrendo l'acqua a chi non c'è l'ha da chi ne ha anche troppa andando verso una uguaglianza degli uomini che spesso anche in elementi basilari come questo manca, e che manca anche a voi.
Non possiamo condividere scelte di illegalità, come il non pagamento delle bollette dell'acqua che consentono a tutti, indistintamente, senza verifica di effettivo stato di difficoltà, di non contribuire nei costi di un servizio essenziale, che trall'altro garantisce il sostentamento delle famiglie dei lavoratori, offrendo ai soliti furbi, coloro che da sempre anche col vecchio gestore non pagavano o a chi trae profitto dallo sfruttamento dell'acqua di sottrarsi ad un dovere civico, rischiando di minare le basi economiche di quell'unico esperimento in Toscana e forse in Italia di società interamente pubblica, che con tutti i suoi limiti e tutte le necessità di rettifica rappresenta per noi e per il movimento dell'acqua un punto avanzato da difendere contro quella privatizzazione selvaggia che ha caratterizzato le politiche della Regione, dove con l'ingresso dei privati non solo non si sono ottenuti i risultati di qualità decantati ma addirittura sono lievitati talmente i costi che rispetto a quelli applicati da Gaia, non sono neppure paragonabili.
Non possiamo pertanto condividere l'impostazione di una lotta che nascondendosi dietro la difesa delle fasce deboli, fa eco a preludi elettoralistici, come proposte di referendum che altro non hanno che l'obbiettivo strumentale di prendere il possesso delle istituzioni cavalcando il disorientamento generato dalla nascita di Gaia, per fini diversi, sapendo che poi chiunque andrà a governare si troverà comunque di fronte ai medesimi problemi senza averne la possibilità di incidere.
Infine a quelle forze politiche che cavalcando populisticamente la protesta, alimentano il disorientamento lanciando strali infondati sia dal punto di vista strategico che normativo, ricordiamo che anche noi oltre a lavoratori, utenti siamo elettori, e gli assicuriamo che ci impegneremo con tutte le nostre forse perché la gente sappia la verità di tutta questa vicenda, che ha in maniera assolutamente bipartizan trovato il consenso di tutte le forse politiche dell'arco costituzionale.
Riconoscendo comunque il vostro diritto a protestare, diritto al quale noi non ci associamo, ci auguriamo che esauriti gli interessi elettoralistici di pochi, si possa avviare un nuovo percorso unitario tra Lavoratori Utenti e cittadini utenti volto alla difesa del bene acqua, alla sua gestione pubblica e al suo giusto costo, noi in più occasione abbiamo presentato la nostra ricetta, speriamo che dopo tanto rumore qualcuno si decida a considerarla.
I Lavoratori unitamente alle RSA Gaia