[Forumlucca] Atto intimidatorio sui terreni confiscati

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Author: Gabriele Focosi
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To: forumlucca, forumvalleserchio
Subject: [Forumlucca] Atto intimidatorio sui terreni confiscati
Atto intimidatorio sui terreni confiscati
(Fonte: Il Tempo, 19/09/2006)

E’ questa la pista su cui stanno lavorando i carabinieri di Cisterna e del
Comando provinciale, per dare un movente all’inquietante episodio avvenuto
la notte scorsa ai danni di una cooperativa sociale agricola, la fattoria
«Vigneto Piano Rosso», a Cisterna di Latina. Ignoti si sono introdotti
all’interno del comprensorio che si estende per circa dieci ettari nei
pressi dello stabilimento ex Manifatture del Circeo ed hanno agito
scientificamente per provocare danni ingenti. Un vero e proprio attentato,
considerato che i malviventi hanno tranciato decine di cavi d’acciaio che
sostenevano le strutture dei vigneti, facendo crollare su stessa la
struttura. L’intero raccolto di uva, che si estendeva su circa sei ettari,
di cui tre e mezzo pronti per la vendemmia, è andato così irrimediabilmente
distrutto. Un episodio tanto più grave perché la fattoria in questione è un
bene confiscato alla mafia e dopo la sua riconversione per finalità sociali
è stata data in gestione alla cooperativa sociale «Il Gabbiano», di Latina.
Tra l'altro nel prossimo week-end la stessa cooperativa ha organizzato una
raccolta pubblica di uva con lo slogan: «Raccogli anche tu il frutto della
legalità». Si tratta, in pratica, della vedemmia che avrebbe dovuto portare
alla produzione del vino denominato «Campo Libero», uno dei prodotti della
fattoria di Cisterna destinato ad essere venduto insieme ad altri prodotti
ricavati dalla coltivazione di terreni in Sicilia, anche essi sequestrati
alla Mafia. A questo punto, però, la vendemmia è compromessa e quindi ai
danni che ammontano a circa 10.000 euro bisogna aggiungere le mancate
entrate per la produzione del vino. Il terreno di 10 ettari, 6 dei quali a
vigneto, appunto, era stato sequestrato all ’inizio degli anni ’90 al
cosiddetto «Clan dei casalesi», guidati dal boss Francesco Schiavone, detto
«Sandokan». Il terreno, che era intestato ai familiari di Schiavone, fu
sequestrato insieme ad altre proprietà nella provincia di Caserta, in
particolare a Grazzanise e S. Maria a Priano. Alla fine degli anni ’90 ci
fu la confisca definitiva.

***

Comunicato stampa

LUIGI CIOTTI: SIAMO VICINI ALLA COOPERATIVA IL GABBIANO.
NON SOLO SOLIDARIETA' MA IMPEGNO E CORRESPONSABILITA'

Preoccupazione per quanto avvenuto questa notte nei vigneti affidati alla
cooperativa Il Gabbiano , ma anche determinazione nel continuare sul
percorso tracciato a Cisterna di Latina per dare dignita' al lavoro di
restituzione alla legalita' dei beni che le mafie hanno sottratto con
violenza e arroganza. Proprio perche' i tempi sembrano piu' difficili occorre
moltiplicare le ragioni della speranza, la determinazione dell'impegno, la
costanza della denuncia, la corresponsabilita' della proposta e del progetto.
In attesa dei riscontri necessari e osservando il doveroso riserbo per il
lavoro delle forze dell'ordine, l'associazione Libera intende rimarcare la
pericolosita' insita nel sottovalutare questi e altri episodi che, nel resto
del Paese, hanno l'obiettivo di indebolire la confisca dei beni ai mafiosi.
I tentativi di intimidazione, qualora fosse accertata la loro natura, non
hanno fermato in passato ne' fermeranno la scelta, l'impegno, la
determinazione nel riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e alla
piena ed effettiva applicazione della Legge 109 del 1996.