mikro ha scritto:
> A tal proposito:
> http://www.opennic.unrated.net/
>
> Anche se di progetti in merito ce ne sono diversi...era solo per creare uno
> spunto di discussione...
opennic è piuttosto morto, ma se volete farvi due risate segnalo il
commerciale unifiedroot.com, il bollinatissimo public-root.com (sai tipo
quei tredicenni col giubbotto di jeans con sopra le patacche per
sembrare fighi), ma soprattutto il leggendario root cesidiano del
reverendo cesidio tallini:
http://www.cesidianroot.com/aboutus.html
leggetelo perchè è un capolavoro, e festeggiate anche voi la nascita del
nuovo TLD .ttf "in a small town in Northern Italy called Mogliano Veneto
(near Treviso)."
se invece volete migliorare un po' la vostra situazione rispetto a
internet che è tutta stati uniti d'america, si può puntare a orsn.net -
è identico ai root di icann ma con la promessa che la prossima volta che
gli americani staccano .iq loro non faranno lo stesso. uno dei server è
gestito dallo stesso vixie.
ciao
--
vb. [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<-----
http://bertola.eu.org/ <- Prima o poi...
comunque, per rispondere ad asbesto, se è vero che internet parte con il
controllo americano e con l'obiettivo non detto di estenderlo il più
possibile, è anche vero che noi possiamo usare la tecnologia in modo
furbo per fare i cazzi nostri. ci sono parecchie cose che si possono
fare e che potrebbero essere un regalo dell'hackmeeting al mondo, tra
cui, volendo, una rete alternativa, con tanto di tor, freenet e magari
pure di root server separati, il che garantisce una certa tranquillità
(dall'occhio di google, ad esempio) anche se riduce la visibilità (e
come dicevamo chiudersi nelle nicchie è pericoloso). e per me un
requisito di una roba del genere è che un utonto, dopo essere stato
illuminato, possa cominciare ad usarla in tre minuti.
insomma non siamo mica obbligati a usare la tecnologia così come ci
viene propinata, se no che hacker saremmo? piuttosto mettiamoci a
progettare un sistema che vada bene, no?