Un Pride Nazionale a Roma? 
Se non ora quando?
>
>
> A differenza degli altri paesi del mondo in Italia
il Pride si svolge 
> fuori dalla capitale. All'estero le comunità glbtq
delle principali 
città 
> organizzano le loro parate locali, ma senza
abbandonare una istanza 
> unitaria rivolta al potere statuale. Parrebbe ovvio
che, traducendosi 
gran 
> parte delle nostre istanze in una riscrittura più o
meno radicale 
della 
> cittadinanza, la capitale sede del parlamento e del
governo sia il 
luogo 
> da sensibilizzare. Un'anomalia tutta italiana vuole
invece che  ci 
> troviamo ad organizzare Pride itineranti in giro per
l'Italia, non 
però 
> dappertutto o almeno dove un ambiente locale
particolarmente 
repressivo 
> rende necessaria una apertura, ma esclusivamente in
quei luoghi dove 
> esiste una rete organizzativa forte. Il Pride è la
festa 
dell'Orgoglio 
> GLbT, una manifestazione politicamente gioiosa,
diversa da altri 
eventi 
> come il  Mardi Gras, nati per altri scopi e altre
finalità.
>
> E' sotto gli occhi di tutt* che da qualche tempo
sono aumentati di 
numero 
> e di livore gli attacchi vaticani nei confronti di
gay, Lesbiche, 
trans, 
> donne, attacchi che incentivano politiche
repressive, omofobia e 
violenza. 
> Gli attacchi non sono circoscritti all'Italia, dove
la politica è 
> particolarmente subalterna e debole alle spinte
vaticane, ma 
colpiscono 
> omosessuali, transessuali, donne di tutto il mondo,
un attacco 
> all'autodeterminazione, alla dignità e all'Orgoglio
di milioni di 
persone 
> e una riaffermazione della superiorità etica e
sociale 
> dell'eterosessualità normativa inaccettabile. A
fronte di questa 
> situazione c'è da chiedersi come mai proprio in
Italia la nostra 
festa 
> venga tenuta lontano da Roma, città che oltre ad
essere Capitale 
politica 
> è la sede del Vaticano, principale assertore delle
politiche antigay. 
Come 
> mai noi che siamo la parte più colpita e soprattutto
offesa da certi 
> pensieri e certe politiche non riusciamo e non
vogliamo festeggiare 
il 
> nostro Pride a Roma?  Abbiamo forse paura di turbare
i traballanti 
> equilibri neocentristi su cui si regge l'attuale
maggioranza, specie 
su 
> questi temi? O temiamo una intensificazione degli
strali vaticani, 
che già 
> peraltro si succedono a cadenza quotidiana? Eppure
veniamo da un anno 
di 
> grande mobilitazione e resistenza che ci ha visto
attraversare 4 
> manifestazioni nazionali, mentre altre come quella
di Catania a 
settembre 
> sono in preparazione. Perchè non riusciamo a
pensarne una grande, 
> unitaria, molteplice, per il prossimo Pride nella
capitale?
>
> A questo punto è necessaria una profonda riflessione
comune da parte 
di 
> noi tutt*, bisogna ritornare a fare politica,
costruire un percorso 
> nazionale e unitario che avvii una seria campagna di
rivendicazioni 
per 
> non sprofondare ancora di più nel baratro in cui
siamo stati 
cacciati. 
> Dobbiamo avere il coraggio e la forza di pensare un
Pride a Roma di 
> respiro internazionale, che porti in piazza
tantissime persone, tutte 
> quelle che si sentono attaccate e offese da
politiche, parole e 
slogan 
> omofobi e reazionari, pericolosamente raccolti e
tradotti in 
> discriminazione da solerti politici e in violenza
diretta dalla 
destra 
> neofascista. Un Pride che porti in piazza tutti/e
coloro che vivono e 
> immaginano una società più libera in cui
l'autodeterminazione del 
proprio 
> sesso, genere, orientamento sessuale e la scelta
delle forme di 
affetto in 
> cui riconoscersi sia un diritto e una pratica
accessibile a tutti*.Un 
> confronto chiaro tra tutte le parti del movimento
GLBT è importante e 
> urgente, per decidere unitariamente modalità e
percorsi. E' una 
> responsabilità politica che il movimento porta con
sé collettivamente 
in 
> tutte le sue componenti locali, nazionali,
transnazionali; radicali, 
> riformiste e dispareuniste; minoritarie e
megalomani, molecolari, 
molari, 
> dissolte; postmoderniste e antichiste, svestite e
travestite; 
accademiche 
> e battone, istituzionali e antagoniste,
integrazioniste e 
separatiste.
>
> Se non ora, quando?
>
> Porpora Marcasciano
>
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