Angelo Mai, sfida di intellettuali. Firme pro e contro lo sgombero. Oggi 
decide il Campidoglio. Rione Monti, ore di attesa per il futuro della 
struttura occupata destinata al Viscontino. "Passi avanti nella trattativa"
Angelo Mai, scendono in campo altri intellettuali: ieri la sezione del 
Centro Storico dei Ds ha diffuso un appello con una quarantina di firme 
perché l'Angelo Mai sia restituito alla sua funzione di scuola, faccia 
spazio al Viscontino, come previsto dal Campidoglio. Giudicano «sbagliata e 
fuorviante l'idea di una contrapposizione fra due ragioni egualmente 
legittime, quella dell'associazione che gestisce l'occupazione abusiva 
dell'edificio, e quella dei cittadini che chiedono l'avvio dei lavori di 
ristrutturazione», e afferma che «l'Angelo Mai deve essere al più presto 
restituito al rione e alla città, come degna sede di una scuola pubblica 
dell'obbligo». Tra i firmatari, oltre a varie sigle del territorio, come 
l'associazione degli abitanti Centro Storico, quella di Campo dei Fiori, 
Cives, e il Coordinamento Genitori Democratici, anche molte adesioni 
individuali: il senatore Furio Colombo, lo scrittore Giancarlo De Cataldo, 
il professor La Regina, Miriam Mafai, Valentino Parlato e anche Lello Arena, 
Valentina Cortese, il poeta Valerio Magrelli, l'italianista Walter Pedullà, 
Giglia Tedesco, Chicco Testa, il presi-dente dell'Istituto Gramsci Giuseppe 
Vacca, il neo assessore alla scuola del I municipio Sabrina Alfonsi.
Oggi intanto, data importante per l'Angelo Mai, struttura che l'ex ministro 
Tremonti voleva cartolarizzare e destinare a residence: il Campidoglio ha 
fissato per il 15 luglio la data ultima entro la quale liberare la struttura 
con lo sgombero degli "occupanti" che di-fendono il loro "laboratorio 
culturale" e, a loro volta, hanno dalla loro parte artisti e storici 
frequentatori dei loro spazi autogestiti: tra questi Vinicio Capossela, 
Stefano Benni o Leo Gullotta. Il Campidoglio aveva offerto in cambio altre 
strutture come l'ex Volturno, o un fienile all'inizio dell'Appia, non 
accettate perché "troppo fuori dal Centro". Ieri però non c'era aria di 
sgombero imminente, tranquilli gli stessi occupanti: «ci sono stati passi 
avanti nella trattativa con il Comune» ha detto una loro portavoce. «Il 
Campidoglio sta cercando una soluzione condivisa, la scelta migliore. Non 
credo che oggi accadrà nulla» spiega Giuseppe Lobefaro, presidente del 
municipio I, in contatto col Gabinetto del Sindaco. «Ma» aggiunge Lobefaro 
«ferma restando la necessità di non arrivare ad eccessi, l'Angelo Mai è 
destinato al Viscontino».
Articolo di Gabriele Isman tratto da "Roma-Cronaca" de "la Repubblica" di 
sabato 15 Luglio 2006, pag. VI:
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