[Hackmeeting] Report Pre-Hackmeeting 2006

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Author: lesion
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To: hackmeeting
Subject: [Hackmeeting] Report Pre-Hackmeeting 2006
Report PreHackIt 06

Il prehackit, e' un incontro che si fa per velocizzare il dialogo
rispetto ad alcune questioni per cui e' complesso e lungo confrontarsi
in mailing list.
I ragionamenti che vengono qui effettuati vogliono essere uno spunto per
tutta la lista, non sono prese di posizione, ma ragionamenti svolti
faccia a faccia con i volenterosi partecipanti per districare le
suddette questioni.
Questo nella speranza che la lista raccolga quello che ne esce, ci
ragioni, lo modifichi, lo commenti e lo applichi.

Prego gli altri partecipanti all'assemblea di integrare le sicure
mancanze, correggere i fraintendimenti, le cose poco chiare e
controllare che non mi sia inventato nulla (considerate le 15 ore di
viaggio in 40 ore di vita).
Prego invece i partecipanti alla lista di chiedere di sviscerare
qualsiasi questione poco chiara.

Il report l'avevo immaginato piu' strutturato e lineare ma e' venuto
quello che e' venuto, mi rendo conto che nn e' troppo chiaro
(soprattutto in alcuni punti) ma l'ho riletto troppe volte, sentitevi
liberi di chiarire qualsiasi passaggio (c'e' bisogno di dirlo?) che
probabilmente ho saltato dei ragionamenti fondamentali.
--

Verso le 16 comincia l'assemblea con una quindicina di partecipanti,
pescaresi, torinesi, perugini, bolognesi, romani e sconosciuti.

Dopo una buona mezz'ora di brain storming si comincia ...
Nessuna voglia di fare un'analisi della triste situazione attuale,
ma semplicemente un interesse a capire, provare, mettersi in gioco.
La prima domanda che viene fuori e' sicuramente un perche', il perche'
di questo evento, di questo insieme di persone.
Nel manifesto risulta che siamo una comunita' che si pone in maniera
critica nei confronti delle nuove tecnologie, questo in realta' non
indica che cosa facciamo in questa nostra maniera di subire la
tecnologia. Perche' ci incontriamo? E' solo una questione di amici
smanettoni oppure siamo davvero preoccupati di quanto ce lo stanno
mettendo in culo e vogliamo capire cosa possiamo fare? Vogliamo metterci
in gioco? Siamo disillusi oppure crediamo di poter avere una voce in
capitolo? Sembra una domanda retorica in effetti, pero' e' importante
avere bene chiaro in mente perche' vogliamo esistere come comunita'.
Possiamo cambiare la realta' che ci circonda per quanto riguarda i temi
che affrontiamo?
Abbiamo la possibilita' di influenzare la societa' riguardo alcune
tematiche di cui ci occupiamo e che riteniamo importanti, abbiamo anche
i mezzi e i cervelli, ragioniamoci su.
Questo e' piu' o meno sempre stato chiaro ai partecipanti di
hackmeeting, pero' e' stato anche sottointeso, o comunque non e' stato
sufficientemente esplicitato (da un po' di anni a questa parte questo
fondamento sta venendo meno).
Abbiamo invece bisogno di esplicitarlo, che potrebbe essere il punto di
coesione tra le realta' cosi' disgregate che ci compongono. Questa cosa
deve essere scritta nel manifesto, ovvero il nostro lato propositivo e
di uscita rispetto a quello che ci accade intorno riguardo quello di cui
ci occupiamo.

Un'altra cosa carina da fare sarebbe spulciarsi l'archivio della
mailing list e tirar fuori i post piu' significativi, ce lo diciamo
tutti gli anni, e non facendo un lavoro di questo tipo ci stiamo
perdendo tutti i ragionamenti fatti, e non andiamo mai avanti.
Dicendo questo, il manifesto ha subito alcune variazioni, e altre sono
da fare per riallinearlo a quello che noi si vuole. E' incollato alla
fine del report.
Nel manifesto c'e' pero' da integrare il fatto che promuoviamo la
creazione di progetti concreti e campagne specifiche, nel senso che ci
poniamo in un'ottica propositiva, e poi tutta la questione riguardo la
nostra comunita', cioe' cercare di esplicitare che siamo una serie di
nodi che ha come scopo comune la diffusione di un'azione comunitaria.

Come perseguire i nostri desideri se decidiamo che vogliamo esistere?
La questione dell'influenza nei confronti della societa' che ci circonda
deve contemplare necessariamente l'uscita pubblica di qualcosa da parte
nostra, e soprattutto un continuo portare avanti di ragionamenti di anno
in anno, e sviscerarli assieme alla comunita' che poi di volta in volta
reagira' con comunicati, campagne, progetti o niente. La creazione di
gruppi di interesse ad esempio potrebbe essere un'idea.
Un' altra idea che e' venuta fuori e' l'idea di creare determinati
filoni tematici, e per ogni filone tematico avere 3 sfaccettature per i
vari seminari (o altre cose) che verranno inclusi nei filoni. le
sfaccettature sarebbero 3, una sfaccettatura tecnico/pratica, un'altra
socio-politica e un'ultima comunicativa. l'idea che ne esce fuori e'
l'idea del triangolo, in cui ogni lato rappresenta una delle
sfaccettature, e un puntino al suo interno rappresenta la tipologia
dell'intervento.
potremmo utilizzare questa rappresentazione ad esempio per i
vari seminari che si terranno oppure per capire il tipo di partecipanti
al meeting e le varie "galassie" di interesse (ad esempio disegnando un
triangolo da qualche parte su cui ognuno poi decide dove mettere il suo
puntino), insomma e' una cosa su cui si puo' ragionare (mi rendo conto
del delirio scritto nelle 10 righe precedenti, non ho saputo fare di
meglio).

I filoni proposti (che sono indicativi) sono:

- licenze: burnstation, autoproduzioni, freebox, cc

- megafiloneinnominato (state of the art): google analytics, stato     
dell'arte della rete, social network, myspace, neutralita' della rete,
comunita', tc, netsukuku


- reality hacking: energie alternative, video documentazione, giochi
sociali per cellulari (stile molleindustria)

- privacy: tor/privoxy, crittografia


Da questi filoni si dovrebbero creare poi dei gruppi di
interesse/studio specifici che portano avanti un discorso o una tematica
e la analizzano, la approfondiscono e ne sintetizzano la situazione,
proponendo di volta in volta dei ragionamenti tramite documenti,
comunicati, proposte di campagne o progetti.

Un altro punto importante per uscire fuori sarebbe cercare
collaborazioni con altre realta' a noi vicine, ci viene in mente no1984
o il progetto winston smith, magari gli si puo' scrivere e richiedere
una loro presenta durante il meeting oppure per un supporto ad una
campagna x.

L'ultima questione inerente al perseguimento dei nostri scopi riguarda
il mezzo web.
L'unica maniera che hanno le entita' digitali fuori dalla comunita' per
capire cosa si combina qui e' il sito web (no, nessuno legge mai gli
archivi di un'altra lista per capire cosa stanno combinando).
Le questioni inerenti al sito web sono state sviscerate dal piccolo
gruppo di lavoro dog-lesion, che hanno pensato a varie metodologie per
ovviare alle problematiche che si porta dietro la gestione di un sito da
parte di una comunita' virtuale. Quello che e' uscito fuori dopo una
decina di giorni, parte dal presupposto che la comunita' si organizza e
si esprime attraverso questa mailing list, e quindi che dalla mailing
list si potrebbe direttamente gestire il sito. Abbiamo scritto quindi un
coso (le cui specifiche verranno descritte in una mail successiva) che
in qualche modo parsa le mail che passano dalla lista alla ricerca di
tag speciali che indichino varie tipologie di operazioni che e'
possibile svolgere sul sito stesso. Quindi se ci piace questo
meccanismo, sara' possibile aggiungere/togliere comunicati, proposte di
seminari, link, faq, progetti ecc. direttamente dalla mailing list.
Questo strumento se usato con consapevolezza dovrebbe portare
discussioni costruttive a terminare con l'inserimento di qualcosa sul
sito. L'aggiornamento secondo questa modalita' porta automaticamente
tutta la lista a conoscere i contenuti delle modifiche (cosa che con un
wiki ci vuole un amministratore). Su questa questione naturalmente sono
state sollevate un tot di obiezioni riguardo la sicurezza della faccenda
(spoofing di indirizzi email per fare operazioni sporche ad esempio) e
sono state anche proposti vari metodi per ovviare agli eventuali
"attacchi" (approfondiremo in mail successive).


Parlando di rapporti con l'esterno e' ovviamente venuta fuori la
questione mass-media a noi tanto cara, e la soluzione migliore parrebbe
quella di fornire noi un comunicato (magari 2 tipologie di comunicati,
uno per le realta' tipo indy, neural, ecc, e una per i mass media).
Per i giornalisti che invece sicuramente vorranno curiosare durante
l'evento ci vorra' un gruppettino di persone che si dovra' smazzare i
giornalisti portandoli in giro e rispondendo alle loro domande.

Un'altra cosa che e' uscita fuori riguarda il posto ospitante. Uno degli
scopi che ci prefiggiamo e' "valorizzare il posto che utilizziamo e le
sue caratteristiche, annettendolo alla nostra rete di relazioni e
facendo di esso un nodo della diffusione dei nostri valori". in sostanza
se noi andiamo ad udine quest'anno, ci piacerebbe vedere un gruppetto di
gente da napoli, e l'anno prossimo vorremmo vedere della gente da udine.
O ancora meglio, l'evento dovrebbe stimolare le persone locali
interessate alle nostre tematiche a diventare ulteriori nodi da
annettere alla rete di relazioni "hackmeeting".
in questo modo la decisione del posto potrebbe essere fondamentale
rispetto alla sopravvivenza della comunita'.



L'accessibilita' all'evento e' importante, quindi a parte la questione
dell'accesso a sottoscrizione, si e' iniziato a ragionare riguardo la
possibilita' di aiutare i piu' lontani o i piu' sfortunati
economicamente riguardo il viaggio, quindi cercare di organizzare
comitive di gente a cui prendere biglietti economici, ecc. Per questo
pero', abbiamo bisogno di sapere qualcosa riguardo la cassa di napoli, e
poi sicuramente c'e' da discutere su come scegliere le persone a cui
fornire questa possibilita'.


Cose logistiche uscite

Abbiamo parlato anche di date plausibili:
in base alle risposte della lista e di udine, terza o quarta settimana
di luglio, altrimenti settembre, ma in questo caso bisogna considerare
il transhackmeeting.

Altre idee uscite:
- banchetto con una freebox dove poter masterizzare iso di linux,
ngvision, materiale copyleft.
- Tirare su un servizio di "car-sharing" per ottimizzare gli spostamenti
verso il meeting dei partecipanti (chi si vuole unire all'impresa di
questa cosa lo dica che stiamo iniziando a lavorarci)
- invece dei workshop alcuni "incontri" potrebbero gia' essere orientati
a una collaborazione di un gruppo di sviluppo, ad esempio e' uscita
un'idea riguardo l'intervento sui giochini in java, per cui si potrebbe
scrivere un giochino in stile molleindustria (www.molleindustria.org)
durante il meeting, ma iniziare a pensarci prima, cosi' una cosa che
puo' uscire da questo gruppo di individui e' un gioco a tema che verra'
distribuito dalla comunita'.


Ecco il manifesto con alcune proposte di variazione

Esprimiamo una visione dell'hacking come attitudine, non esclusivamente
informatica.
Il nostro essere 'hacker' si mostra nella quotidianita' anche quando non
usiamo i computer, si mostra quando ci battiamo per far cambiare le cose
che non ci piacciono, come l'informazione falsa ed imposta, come
l'utilizzo di tecnologie non accessibili e costose, come il dover
recepire informazioni senza alcuna interattivita' e il dover subire da
spettatori l'introduzione di tecnologie repressive e censorie.
Siamo sinceramente spaventati dalla velocità con la quale la tecnologia
viene legata a doppio filo al controllo sociale, alle imprese belliche,
ad una malsana e schizofrenica paura del proprio simile: il nostro
approccio è diametralmente opposto.

Siamo una comunita' aperta di persone con una visione critica nei
confronti della tecnologia, che sempre
piu' profondamente influenza la societa' che ci circonda.
Da 8 anni ormai ci incontriamo annualmente in una tre giorni di
seminari, scambi di idee, dibattiti, apprendimento collettivo, feste e
giochi, il tutto rigorosamente in un luogo autogestito.
L'intero evento e tutta l'organizzazione tecnico/logistica sono
autogestiti e autofinanziati dalle comunita' digitali (e non) e da tutte
le singole individualita' che intendono contribuire alla discussione,
attraverso il collettivo virtuale che si ritrova nella mailing list
hackmeeting@???.
Non abbiamo sponsor ne' etichette, ne' ne vogliamo.

Promuoviamo fortemente la diffusione delle conoscenze e l'utilizzo
critico e consapevole della rete e delle nuove tecnologie, in
opposizione alla loro deriva commerciale e repressiva.
Durante l'evento proponiamo seminari e dibattiti, aperti al pubblico e
gratuiti, in cui si parlera' di tecnica ma anche di politica.
Porteremo avanti il discorso sui diritti digitali, sulla scelta del
software libero, l'opposizione alla logica dei brevetti e del copyright
tradizionale, la costruzione di server autogestiti, lo studio e la
sperimentazione di fonti energetiche pulite, i risvolti dell'uso sociale
delle tecnologie e dell'incontro tra tecnologie e sessualita', i
problemi legati al lavoro in campo informatico, l'autodifesa della
propria privacy, lo studio dei dispositivi di controllo e di
sorveglianza, la resistenza alla censura.


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Boh, c'e' veramente molta carne al fuoco su cui discutere.
Dai dai, facciamo cose?
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parole chiave:
propositivi, responsabili, umili, costruttivi, consapevoli
bbaci assonnati