Via libera al piano: si prende la bici e si riconsegna all'arrivo. Si 
comincia da tre aree-noleggio a Villa Pamphili, Trastevere e in piazza 
Risorgimento. L'ok dell'Assessorato alle Periferie.
Prendere la bicicletta in un punto e riconsegnarla in un altro. La 
definizione tecnica è "bike sharing", in italiano "condivisione della bici" 
e Roma si appresta ad iniziare la prima sperimentazione di questo servizio 
finora inedito nella capitale.
Vuol dire che spostarsi sulle due ruote in città diventerà ancora più 
facile: non sarà necessario possedere una bicicletta oppure noleggiarla ogni 
giorno con l'obbligo di riportarla al punto di partenza. Basterà conoscere 
la mappa dei nuovi posteggi per ridurre al minimo i fastidi della 
riconsegna.
Per il momento sono state individuate tre aree noleggio: Villa Pamphili, nel 
municipio XVI, la trasteverina piazza Sonnino, nel primo, e piazza 
Risorgimento, sotto al Vaticano, ma l'intenzione è aumentarle 
progressivamente, per distribuirle in tutta la città. Sarà possibile 
affittare una bicicletta in uno di questi cicloposteggi per poi lasciarla in 
un altro. La sera toccherà al personale impegnato in questa operazione 
riequilibrare il numero dei mezzi trasportandoli con un furgone elettrico.
L'idea è venuta ad un giovane già impegnato nell'attività di affitto 
biciclette, sempre a Villa Pamphili, Andrea Onofri, l'assessorato alle 
Periferie ha deciso di finanziargli il progetto al 50% a fondo perduto, 
contribuendo cioè con 35.000 euro su un costo complessivo iniziale di 
70.000. Spiega il neoassessore Dante Pomponi, che prosegue l'opera del suo 
predecessore, Paolo Carrazza: «Per incoraggiare le imprese verdi il nostro 
assessorato ha lanciato un bando per un valore di un milione di euro. A 
vincere sono stati diciassette progetti».
Andrea Onofri, 37 anni, che ha intitolato il suo progetto "Ri-Ciclo" 
(«perché si prende più volte la bicicletta e perché molte bici le 
resusciterò io stesso, aggiustandole con le mie mani», spiega), pensa ad una 
tessera di abbonamento per i residenti e al semplice pagamento per i 
turisti. «D'altra parte - dichiara - questo progetto non è finalizzato al 
turismo, ma alla mobilità sostenibile».
L'unico ostacolo alla sua intraprendenza arriva dai municipi e dalla 
sovrintendenza: «E' da novembre scorso - racconta Onofri - che aspetto 
l'autorizzazione per l'occupazione di suolo pubblico dal primo municipio. 
Per piazza Risorgimento, il XVII me l'ha negata, come se le biciclette 
inquinassero quella piazza già deturpata dalle bancarelle e dai gazebo dei 
mercatini».
Anche l'assessorato all'Ambiente sta lavorando da tempo ad un progetto di 
bike sharing, finanziato dall'Unione europea, che riguarderà tutta la città.
Articolo di Cecilia Gentile, tratto da "Roma - Cronaca" de "la Repubblica" 
di martedì 13 Giugno 2006, pag. I.
http://www.romapedala.splinder.com/post/8367081