[Forumlucca] un minuto di attenzione per il kurdistan (quell…

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Author: aldo zanchetta
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To: FORUM LUCCA, forumvalleserchio, aadp, Alessio Ciacci
Subject: [Forumlucca] un minuto di attenzione per il kurdistan (quello turco)
KURDISTAN, UNO DEI TUMORI DELL' EUROPA


Note ad un libro di Adullah Ocalan "Difesa di un uomo libero" Ediz. Melagrana


L' Europa è un corpo vigoroso ma con alcuni tumori per ora limitati ma non di meno passibili di degenerazione e comunque gravi per le parti del corpo colpite ovvero, fuori dalla metafora, per i milioni di persone che abitano le regioni colpite dal male: Paesi baschi, Kossovo, Kurdistan, Palestina, Repubblica saharawi ...



Vorrei qui parlare brevemente del tumore kurdo, prendendo spunto da questo agile libretto tascabile pubblicato meritoriamente dalle edizioni Melagrana : la Turchia, un paese splendido, con gente accogliente e coinvolgente, dominato da una struttura e da una dottrina ufficiali non altrettanto amabili, reprime duramente questa 'minoranza' che costituisce ben un terzo della sua popolazione, a cui vieta persino di parlare la propria lingua.



A molti la parola Kurdistan non dice molto, un nome lontano, che i nostri media cercano di citare il meno possibile. E se lo fanno, è perché si riferiscono al Kurdistan irakeno, non a quello turco, che sembra non esistere. Dussel direbbe : i kurdi, uno dei tanti popoli 'occultati' dalla cultura occidentale.



Eppure i kurdi sono uno dei popoli più antichi del mondo, discendenti probabilmente dei medi, con una delle più ampie diaspore oggi esistenti, 40 milioni di persone di cui una metà divisa in parti disuguali fra 4 paesi diversi : Turchia, Iraq, Siria, Iran, e i restanti esuli per il mondo : Germania, Canada, Stati Uniti..In ognuno di questi paesi sono trattati come minoranza pericolosa, ribelle, quindi repressa e emarginata. Pericolosa e ribelle perché tale appare la volontà di conservare la propria dignità r con la quale mai si è voluto trattare su una base di ascolto e di dignità.



Uno dei loro leaders, Abdullah Ocalan, è abbastanza noto come nome, visto che l' Italia, non quella governata da Berlusconi, ha avuto una parte non trascurabile nel farlo catturare in Kenia dagli emissari turchi, dopo averlo espulso non riconoscendogli la qualifica di rifugiato politico, qualifica che un tribunale italiano gli ha tardivamente riconosciuto. E all' epoca il suo nome, fastidioso, è apparso di forza sui giornali. Certamente però, facendo una inchiesta fra la gente, anche la 'nostra', chiedendo chi è Ocalan, la risposta maggioritaria sarebbe : un pericoloso terrorista. Perché questa è la versione ufficiale, accolta da una Europa troppo interessata a mantenere buoni rapporti con la Turchia, questo futuro stato dell' Unione, e quindi diffusa.



Il 2 Agosto 1999 le Forze di Difesa del Popolo (HPG) hanno dichiarato il 'cessate il fuoco' unilaterale ritirandosi nel Kurdistan irakeno, fuori del territorio turco e invitando il governo turco a prendere in considerazione l' offerta di un processo di pacificazione che concedesse forme di autonomia all' interno della Stato riconosciuto come unitario. In tale circostanza due gruppi pacifici, uno sceso dal teatro della resistenza, l' altro composto da kurdi emigrati in Europa, si offrirono come pegno della sincerità della proposta. Come risposta il governo turco li ha arrestati e imprigionati, respingendo di fatto la possibilità offertagli di intraprendere un percorso politico di uscita da questa situazione. Fu in questo periodo che Abdullah Ocalan venne fatto catturare e condannato a morte nel corso di un processo dichiarato non equo dalla Corte Europea di Strasburgo; da allora egli, unico carcerato, vive nel massimo isolamento, su un' isola del Bosforo, sotto un ferreo controllo militare. La condanna a morte è stata poi sospesa in attesa di un nuovo processo di la da venire. Malato di cuore, con possibilità di rarissime visite sia dei propri avvocati difensori che dei familiari, si attende che la morte arrivi con altri mezzi che non l' esecuzione, con buona pace delle preoccupazioni occidentali per la causa dei diritti umani.



Chi è realmente Abdullah Ocalan, un patriota amato dal suo popolo, o un volgare terrorista secondo la versione del governo turco accettata dai governi occidentali? E la causa kurda merita un momento di attenzione da parte della gente di buona volontà? La lettura di questo libro, scritto dall' interessato, può aiutare a farsi idee più chiare e soprattutto non pilotate. E a contribuire a curare uno dei tanti tumori che affliggono la nostra Europa.