Re: R: [Hackmeeting] Sito per organizzazione

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Author: jilt
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To: hackmeeting
Subject: Re: R: [Hackmeeting] Sito per organizzazione
> c1cc10@??? wrote:
>
>> mentre giro la richiesta, di cose c'e' bisogno e come
>> pensate di organizzarvi per il sito? cioe': accesso ftp
>> ok, ma a chi lo si da'? non credo che convenga farlo
>> girare in lista.
>
> io se viene fuori una proposta sensata me l'accollo pure, nel senso, che
> facciamo? mettiamo su un wiki ? iniziamo a lavorare su un sito di
> respiro piu' ampio come proposto nella precedente email e raccogliere
> info e gente interessata? (indipendentemente da quello che succedera'
> quest'anno..). Mettiamo una pagina nera con scritto "NULL" ?
>
> io ho gia' espresso e argomentato la mia preferenza.
> baci


per me il wiki ci aiuta di piu' di un ftp che scatenerebbe gare per l'accesso
percui penserei a quello prima
ci darebbe anche modo di avere una regolazione
si potrebbe farne un abbozzo con le tematiche suggerite dal primo sunto
mandato da lesion
che mi pareva rispecchiare correttamente le proposte mandate in lista
se ce ne sono altre che non ho letto vi prego di correggermi.

Per la lista
faccio un piccolo appello (accodandomi ad una mail di killer)
facciamo chiarezza su un paio di punti:
1_
e' necessartio da parte di chi offre il posto che sia chiaro l'intento
2_
e' necessario ancora di piu' da parte di chi accusa persone che si sono
offerte disponibili
per ospitare l'hackmeeting essere chiaro
senno'non vale la pena di dare considerazione alle accuse.

in ultimo riguardo al manifesto di cui lesion giorni fa'
(http://www.ichnosgraphix.com/hm):
aggiugerei un ragionamento sulle comunita' e sulla loro situazione
attuale; uno dei fini storici di hackmeeting e' di far convergere le forze
comunitarie nazionali insieme per un confronto.
Come tutti sappiamo ci sono comunita' che non hanno un nome storico e
brillante come ecn ma che senza l'hackmeeting si troverebbero private di
una parte della propria identita'.

Faccio un esempio storico (nome collettivo non e' propriamente comunita'
ma e' quello che nel manifesto proposto si puo' definire una "azione
collettiva non solo legata alle tecnologie"):
Luther Blissett dopo il seppuku non ha mai imposto ad altri di non usare
il proprio nome.

Chi parla di etica/morale/politica sostenendo l'impossibilita' di usare un
nome non parla con cognizione di causa; magari parla con questa aridita'
alla luce di esperienze comunitarie fallimetari, questo puo' essere,
ma sicuramente non si rende conto dell'esistenza di altre comunita' che
come ho gia' detto risulterebbero indebolite dall'assenza di un evento
come l'hackmeeting propriamente detto.

Il mio non e' un ragionamento sulla "mitica" figura dell'hacker
il mio vuole essere un prendere atto di una situazione socio-politica
presente nel territorio
questa situazione acquista forza da hackmeeting per andare avanti e
moltiplicarsi; non si puo' pensare prima ad uno sfruttamento politico di
un singolo piuttosto che al fatto che SVARIATE COMUNITA' che stanno in
italia USANO hackmeeting per un fine fondamentalemente politico, la loro
sussistenza.


Per tutto il resto:
possiamo fare sopraluoghi e ci sono persone che scrivono qui della cui
opinione mi fido e che sentirebbero puzza di operazione politica appena
messo piede in un luogo se fosse cosi'.
Oppure possiamo incontrarci per parlarne (e picchiarci) quello che volete
voi..
ma non non possiamo fare a meno di esserci.

my 2 cents
jilt