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Rifondazione: «Abolire una festa di guerra». Parisi, nuovo ministro della Difesa: «Non si tocca»
Anche Pdci e Verdi per la sospensione, protesta la Rosa nel pugno
«No alla parata»: scontro sul 2 giugno
ROMA - La prima grana di Prodi riguarda le forze armate. Rifondazione comunista vuole abolire la parata del 2 giugno. Non è la sola: per il verde Paolo Cento la revoca della parata sarebbe davvero «un bel segnale». E il Pdci, per bocca di Marco Rizzo, è anche più duro: la Costituzione dice che lesercito serve a difendere il territorio nazionale. Niente parata finché continuano le missioni allestero, non legittimiamo atti di guerra e occupazioni militari. Per bloccare le polemiche sul nascere il nuovo ministro della Difesa Arturo Parisi, subito dopo il giuramento al Quirinale si è affrettato ad assicurare che «la parata del 2 giugno non si tocca», perché è una «festa popolare che la gente ama».
Ben diversa la valutazione delle componenti di sinistra della maggioranza. Daccordo con le organizzazioni pacifiste respingono una festa, come dice Russo Spena, con «strumenti e simboli di guerra». Armando Cossutta : «Capisco che i bambini battano le mani quando passano i bersaglieri, ma io non esulto». Sebbene i radicali non siano riusciti a mandare Emma Bonino alla Difesa, mantengono un atteggiamento di rispetto verso le missioni militari allestero. «Proprio in questo momento - ritiene il segretario Daniele Capezzone - prendere di mira la parata sembra un modo inopportuno di timbrare il cartellino dellantimilitarismo». Decisamente a favore della parata il diessino Marco Minniti, ex sottosegretario alla Difesa con DAlema. Ricorda che la manifestazione ai Fori Imperiali è stata valorizzata dal presidente Ciampi. «Il 2 giugno non si tocca - intima anche Salvatore Cicu, di Forza Italia, che ha appena lasciato il suo ufficio di sottosegretario alla Difesa -. Serve a ricordare i sacrifici dei nostri militari, cosa sottolineata anche da Bertinotti e Napolitano». Ma i Verdi rilanciano col capogruppo Angelo Bonelli: riduciamo i fondi destinati alle spese militari.
Marco Nese
18 maggio 2006
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