[Paesibaschiliberi] Chi era Jokin Gorostidi

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Author: Ge-Eh
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To: paesibaschiliberi
Subject: [Paesibaschiliberi] Chi era Jokin Gorostidi
Con Jokin Gorostidi va via l'immagine viva di 40 anni di sinistra
indipendentista basca

Erano le 20.00 quando lo storico militante della sinistra indipendentista
basco Jokin Gorostidi moriva ieri nell'Ospedale San Sebastian, dopo essere
rimasto quattro giorni in coma dopo l’arresto cardiaco che subì il
venerdì. Come risaltò la Direzione Nazionale di Batasuna appena conosciuta
la fatale conclusione, finisce così "una vita immersa nella lotta per la
libertà di Euskal Herria." Oltre a lodare la traiettoria politica di
Gorostidi, Batasuna sottolinea che "grazie al lavoro di formica che come
Jokin ha realizzato tutti i lottatori ed indipendentisti baschi siamo
riusciti a situarci davanti alla possibilità di raggiungere la libertà di
Euskal Herria." Oggi tutti avranno occasione di salutarlo nella camera
ardente, nel Municipio di Deba.
La figura politica di Jokin Gorostidi viene effettivamente a riflettere
quattro decadi di sinistra indipendentista basca, due terzi lunghi di una
vita nei quali fu sempre "preparato per assumere quello che bisognava
assumere." Per esempio, la doppia condanna a morte imposta nel processo di
Burgos e che ricordava in un'intervista, già alcuni anni fa. Quando gli
avvocati andarono a comunicargli la sentenza, Jokin ricordava che rispose:
"Benissimo. Questo serve affinché si mobiliti di più il nostro paese.
Forse che non abbiamo detto per strada che eravamo disposti a dare la
vita?."
A Gorostidi, tuttavia, ancora rimanevano molte cose da fare. Uscì da
quella raffica del franchismo vicino alla sua eterna compagna, Itziar
Aizpurua, con cui viaggiava nel treno quando gli sopravvenne l'infarto il
venerdì. Con cui camminava vicino alla spiaggia nel 2003 quando Baltasar
Garzón ordinò alla Polizia di fermarlo sotto l'accusa di partecipare alla
rete della "imposta rivoluzionaria." E con cui viaggiò a Madrid tre mesi
fa per sedersi nel banco degli accusati per il sommario 18/98. Perché
Gorostidi stette sempre lì, senza perdere la faccia né di fronte ai
problemi di salute degli ultimi anni, né molto meno di fronte alla
repressione incessante. Ma mai solo.
In quell'intervista appariva il Gorostidi txirrindulari, alpinista e
amante della musica, Jon Idigoras lo ribattezzò come Beethoven per una
volta che nascose in un piano il denaro di una rapina. Anche lo studente
di commercio e di disegnatore. Ed il sindacalista che passò alla militanza
in ETA, "l'unico organismo che osò uscire dalle catacombe. Dove stavano
allora tutte le sigle che si passavano per antifranchiste?", domandava. Il
8 marzo del 1969 arrivò questa detenzione, ma prima era stato già
catturato inseime ad Itziar;Jokin si ruppe una gamba cercando di scappare
da una finestra. E stava aspettando Txabi Etxebarrieta quando questo cadde
crivellato. Quindi arrivò Burgos, e gli caddero due condanne a morte. Anni
di prigione. Cartagena. L'amnistia. L’ "esilio" a Bruxelles. La libertà. E
la lotta politica rinnovata. La fondazione di HB, nella presentazione
della cui Giunta di Appoggio appare davanti al microfono. Anche Gorostidi
stava in febbraio di 1981 tra i membri dell'assemblea indipendentista che
ricevette il Re spagnolo intonando l’ '' Eusko Gudariak ''.
A Gorostidi quella predisposizione alla lotta andava ancora a chiedere
duri pedaggi personali. Agli inizi del 1980, il Governo dell'UCD cercava
una via per aprire un dialogo con ETA. Gorostidi accorse alla stazione di
treno di Biarritz per trasmettere l'offerta a Txomin Iturbe ed Eugenio
Etxebeste, dirigenti di ETA. Quando i tre parlavano dentro un'automobile,
un poliziotto francese sparò quattro volte al parabrezza. Uno sparo sfiorò
nella tempia Iturbe. I tre cominciarono a fuggire. Più avanti quattrocento
metri furono fermati, dopo che Iturbe era stato colpito ad una gamba.
Gorostidi fu uno dei visi visibili dell'interlocuzione della sinistra
indipendentista in quei primi anni 80. Svolse quel lavoro nelle riunioni
col PNV, e lo fece anche, in questo caso insieme a Santi Brouard, in un
incontro con Pierre Guidoni, a quei tempi ambasciatore francese a Madrid.
L'obiettivo di questa riunione, registrata poco prima che ammazzassero
Brouard in un'azione di guerra sporca, era di nuovo tentare di dare una
via verso la risoluzione.
Ad inizio dei 90, Jokin Gorostidi si implicò con forza nel necessario
lavoro di appoggio ai rifugiati e deportati baschi. Africa, America
Centrale... In aprile del 1993, dopo un viaggio a Capo Verde, entrò in
stato molto grave a conseguenza di una polmonite causata dalla legionella.
Passò 55 giorni in coma.
Anni dopo, il giudice Baltasar Garzón si basò su quell'epoca per trovare
un motivo di accusa contro Gorostidi. L'incluse nel sommario del "caso"
18/98, e precisamente il lunedì doveva dichiarare come accusato. Era
accusato di relazione con Xaki dal 2000, quando comparve volontariamente
nell'Udienza Nazionale e gli fu imposta una cauzione di 30.000 euro. Il
pubblico ministero chiedeva contro di lui 15 anni di prigione.
Non fu quella la sua ultima detenzione. In dicembre del 2003, lo stesso
giudice decise di arrestarlo argomentando che aveva partecipato come
mediatore alla riscossione della "imposta rivoluzionaria." Allora tornò
libero con una cauzione di 18.000 euro. -

GARA


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