[DePILazione] (senza oggetto)

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Author: Valeria Biasio
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To: depilazione
Subject: [DePILazione] (senza oggetto)


salve a tutti..come va?sn appena tornata dalle montagne nevose, nella speranza di trovare una bologna in festa...mah!
penso che la mia mail abbia qualche problema, mi sn arrivate mails vecchissime solo ora...non ho capito se ci saranno incontri prima delle vacanze, un saluto, una cena, un riepilogo, un aggiornamento...
se volete facciamo da me..questa sera, mercoledi 12 (?)...solo fatemi sapere(3405158608)...alt rischiate di trovare Nessuno o Tonino..e vi assicuro che nn sn di buona compagnia.
dimenticavo..mancano ancora due persone all'appello del commercio equo..bottalico e silvia (cagliari).
vi allego un pensierino facile facile da leggere...buona giornata... SMS + facili! http://join2.msn.com/?page=messenger/mm&ST=1&pgmarket=it-it


decrescita.it | stampa


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Campagna
            per la decrescita. I primi 10 consigli per entrare nella resistenza
            con la decrescita - di Bruno Clémentine e Vincent Cheynet - da
            www.casseursdepub.org, 25 novembre 2004


1. Liberarsi
            dalla televisione
Per entrare nella decrescita, la prima tappa è
            prendere coscienza dei propri condizionamenti. Il primo portatore di
            condizionamenti è la televisione. La nostra prima scelta sarà di
            liberarsene. Così come la società dei consumi riduce l’uomo alla sua
            dimensione economica – consumatore -, la televisione riduce
            l’informazione alla superficie, l’immagine. Media della passività,
            quindi della sottomissione, non smette di far regredire gli
            individui. Per sua natura, la televisione richiede la rapidità, non
            tollera i discorsi approfonditi. La televisione inquina al momento
            della sua produzione, durante l’utilizzo e poi come rifiuto.
Noi
            le preferiamo la nostra vita interiore, la creatività, imparare a
            fare musica, fare ed assistere a spettacoli viventi…Per tenerci
            informati abbiamo delle scelte: la radio,
la lettura, il teatro,
            il cinema, incontrare gente, ecc.
2. Liberarsi
            dall’automobile
Più che un oggetto, l’automobile è il simbolo
            della società dei consumi. Riservata al 20% degli abitanti della
            terra, i più ricchi, porta inesorabilmente al suicidio ecologico per
            la distruzione delle risorse naturali (necessarie per la sua
            produzione) o per i diversi tipi di inquinamento tra cui l’aumento
            dell’effetto serra. L’automobile provoca guerre per il petrolio di
            cui l’ultima per data è il conflitto irakeno. L’automobile porta
            anche come conseguenza una guerra sociale che provoca un morto ogni
            ora solamente in Francia. L’automobile è uno dei flagelli ecologici
            e sociali del nostro tempo.
Noi le preferiamo: il rifiuto
            dell’ipermobilità. La volontà di abitare vicino al luogo di lavoro.
            Camminare a piedi, andare in bicicletta, prendere il treno,
            utilizzare i trasporti collettivi.
3. Liberarsi dal
            telefonino
Il sistema genera dei bisogni che diventano delle
            dipendenze. Ciò che è artificiale diventa naturale. Come numero di
            oggetti della società dei consumi, il telefonino è un falso bisogno
            creato apposta dalla pubblicità. “Con la telefonia mobile, siete
            mobilitabili in un istante”. Assieme al telefonino butteremo via i
            forni a micro-onde, le falciatrici a motore, e tutti gli oggetti
            inutili della società dei consumi.
Noi preferiamo al telefonino
            la posta, la parola, ma soprattutto cercheremo di vivere per noi
            stessi invece di cercare di riempire il vuoto esistenziale con degli
            oggetti.
4. Rifiutare l’aereoRifiutare di prendere
            l’aereo, è prima di tutto rompere con l’ideologia dominante che
            considera un diritto inalienabile l’utilizzo di questo mezzo di
            trasporto. Però, meno del 10% degli esseri umani hanno già preso
            l’aereo. Meno dell’1% lo utilizza tutti gli anni. Questo 1%, la
            classe dominante, sono i ricchi dei paesi ricchi. Sono loro che
            detengono i media e fissano le regole della società. L’aereo è il
            mezzo di trasporto più inquinante per passeggero trasportato. A
            causa dell’alta velocità, sballa la nostra percezione delle
            distanze.
Noi preferiamo andare meno lontano, ma meglio, a piedi,
            sul carretto a cavallo, in bicicletta o in treno, in barca a vela,
            con ogni veicolo senza motore.
5. Boicottare la grande
            distribuzione
La grande distribuzione è inscindibile
            dall’automobile. Disumanizza il lavoro, inquina e sfigura le
            periferie, uccide i centri delle città, favorisce l’agricoltura
            intensiva, centralizza il capitale, ecc. La lista dei flagelli che
            rappresenta è troppo lunga per essere elencata qui.
Noi le
            preferiamo: prima di tutto consumare meno, l’autoproduzione
            alimentare (l’orto), poi le botteghe di quartiere, le cooperative,
            l’artigianato. Questo ci porterà anche a consumare meno e a
            rifiutare i prodotti industriali.
6. Mangiare poca carneO
            meglio, mangiare vegetariano. Le condizioni di vita riservate agli
            animali di allevamento rivela la barbarie tecnoscientifica della
            nostra civiltà. L’alimentazione carnea è anche un grosso problema
            ecologico. E meglio nutrirsi direttamente dei cereali che utilizzare
            il terreno agricolo per nutrire animali destinati al macello.
            Mangiare vegetariano, o comunque mangiare meno carne ci porta anche
            una miglior igiene alimentare, meno ricca in calorie.
7.
            Consumare prodotti locali
Quando si compra una banana delle
            Antille, si consuma anche il petrolio necessario al suo trasporto
            verso i nostri paesi ricchi. Produrre e consumare localmente è una
            delle condizioni migliori per entrare nel movimento di decrescita,
            non in senso egoistico, chiaramente, ma al contrario perché ogni
            popolazione ritrovi la sua capacità di autosufficienza. Per esempio,
            quando un contadino africano coltiva delle noci di cacao per
            arricchire qualche dirigente corrotto, non coltiva di che nutrirsi e
            nutrire la sua comunità
8. PoliticizzarsiLa società dei
            consumi ci lascia la scelta: tra Pepsi-Cola e Coca-Cola o tra caffè
            Lavazza e caffè “equo” di Max Havelaar. Ci lascia delle scelte da
            consumatori. Il mercato non è né di destra, né di centro né di
            sinistra: lui impone la sua dittatura finanziaria avendo come
            obiettivo di rifiutare qualunque contraddittorio o conflitto di
            idee. La realtà sarà l’economia: gli umani si sottomettano. Questo
            totalitarismo è paradossalmente imposto in nome della libertà, di
            consumare. Lo status di consumatore è addirittura superiore a quello
            di essere umano..
Noi preferiamo politicizzarci, come persone,
            nelle associazioni, nei partiti, per combattere la dittatura delle
            fabbriche. La democrazia esige una conquista permanente. Muore
            quando viene abbandonata dai cittadini. E’ ora di propagare l’idea
            della decrescita.
9. Sviluppo della personaLa società dei
            consumi ha bisogno di consumatori servili e sottomessi che non
            desiderino più essere degli umani a tutto tondo. Questi non possono
            più esistere che grazie all’abbrutimento, per esempio davanti alla
            televisione, ai “divertimenti” o al consumo di psicofarmaci
            (Prozac…)
Al contrario, la decrescita economica ha come
            condizione uno sviluppo sociale ed umano. Arricchirsi sviluppando la
            propria vita interiore. Privilegiare la qualità della relazione con
            se stessi e con gli altri a detrimento della volontà di possedere
            degli oggetti che a loro volta vi possiederanno. Cercare di vivere
            in pace, in armonia con la natura, non cedere alla propria violenza,
            ecco la vera forza.
10. CoerenzaLe idee sono fatte per
            essere vissute. Se non siamo capaci di metterle in pratica,
            serviranno solo a far vibrare il nostro ego. Siamo tutti a bagno nel
            compromesso, ma cercheremo di tendere alla maggior coerenza. E’ la
            scommessa della credibilità dei nostri discorsi. Cambiamo ed il
            mondo cambierà.
Questa lista sicuramente non è esaustiva. A voi
            completarla. Ma se non ci impegniamo a tendere verso la ricerca
            della coerenza, ci ridurremo a lamentarci ipocritamente sulle
            conseguenze del nostro stile di vita. Evidentemente non c’è un modo
            per vivere “immacolati” sulla Terra. Siamo tutti a bagno nel
            compromesso, e va bene così.