tutto questo unito al padre/o figlio disoccupato che torna a casa e fa fuori
moglie, madre e piccoli.Letteralmente prima le donne e i bambini.icap, pilar
Buongiorno donne !
Una si alza e legge certe *ordinarie notizie*...
Riporto senza commenti, buongiorno donne!
Doriana
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Sabato notte a Verona nel quartiere di Veronetta si è effettuato
l'ennesimo controllo della polizia all'interno di un negozio di Kebab
con la richiesta ai clienti immigrati di esibire i documenti.Quando
all'esterno del negozio i poliziotti li hanno chiesti anche ad una
compagna anarchica, questa si è rifiutata di darli in solidarietà agli
immigrati che non li hanno, stanca lei come altri della continua
minaccia che questi controlli rappresentano per gli stranieri. In pochi
minuti la strada si è riempita di pattuglie e tra pugni e calci sono
riusciti a portarla via con la forza. Adesso si trova nel carcere di
Montorio in attesa di processo, probabilmente con l'accusa di
resistenza. Dall'occupazione della casa di via XX Settembre i compagni
anarchici sono quotidianamente presenti nel quartiere e stanno portando
avanti una lotta contro sfratti ed espulsioni che qui si stanno
svolgendo con frequenza per un progetto di "riqualificazione" della
zona. A questo proposito invitiamo chiunque sia interessato, a
partecipare alla prossima iniziativa, un'assemblea pubblica, che si
terrà mercoledì 5 aprile in via S. Toscana 1/P
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Una giovane extracomunitaria di colore, probabilmente di nazionalita?
nigeriana, dell'apparente eta' di 20-25 anni, e' stata trovata morta in
una piazzola lungo la strada statale 417 Catania-Gela, al chilometro 6.
Un uomo, nel primo pomeriggio di oggi, ha chiesto l'intervento dei
carabinieri notando la ragazza distesa per terra: sul posto i militari
hanno trovato la ragazza esanime, uccisa probabilmente con quattro
coltellate. Il magistrato di turno ha disposto l'autopsia. Il movente
del delitto potrebbe essere legato all'attivita' della donna che si
prostituiva sulla strada
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Una neonata di padre palestinese e madre arabo-israeliana e' stata
trattenuta per due mesi nell'ospedale di Gerusalemme Est in cui e'
venuta alla luce, in attesa che i genitori pagassero il conto del
parto. A rivelarlo e' stato il quotidiano israeliano Haaretz. I
responsabili dell'ospedale israeliano Moqassed hanno accettato di
consegnare la piccola solo dopo l'intervento del ministero della
Giustizia, cui i genitori si erano rivolti. Ora il ministero sta
decidendo se denunciare la clinica per sequestro di persona. Due mesi
fa, la donna aveva dato alla luce prematuramente tre gemelli
all'ospedale Moqassed. I piccoli avevano bisogno di un periodo in
incubatrice e di cure speciali, ma temendo che il Servizio sanitario
nazionale non avrebbe rimborsato le spese, visto che il padre e'
palestinese, la direzione della clinica ha chiesto il pagamento
anticipato del conto di 2mila euro. Eppure, in quanto arabo-israeliana,
la madre dovrebbe godere a pieno titolo dei diritti di cittadina
israeliana. I genitori hanno risposto che non disponevano di quella
somma e a quel punto l'ospedale ha dimesso due bambini e ha trattenuto
la terza, a garanzia del pagamento. La settimana scorsa, i genitori
hanno deciso di rivolgersi al ministero della Giustizia che ha indagato
sulla vicenda e ha appurato che "le cose stavano proprio come sosteneva
la madre", ha riferito Eyal Globus, capo dell'ufficio legale del
dicastero. La bambina era stata trattenuta, ma non aveva ormai piu'
nessun bisogno di cure. Globus ha trasmesso la pratica al ministero
della Sanita', con la giustificazione addotta dal direttore
dell'ospedale. Per il Moqassed, aveva detto, che e' procedura normale
assicurarsi che un debito sia pagato. Con ogni mezzo. Di fronte
all'ingiunzione del ministero, pero', l'ospedale ha finalmente dimesso
la bimba.
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