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http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/spettacoli_e_cultura/erotismo/erotismo/erotismo.html
Vicino San Marco un'esposizione dedicata a cortigiane
e libertini
Il Patriarca: "Qual è il senso?". Cacciari: "Vedremo
cosa sarà"
Venezia, museo dell'Eros
a due passi dalla Basilica
ROMA - L'erotismo torna ad abitare a Venezia. Nella
città di Giacomo
Casanova,
del sommo poeta licenzioso Zorzi Alvise Baffo, delle
cinquecentesche
"honorate" cortigiane come Veronica Franco, il museo
d'Arte erotica,
aprirà i
battenti a febbraio, con l'avvio del Carnevale. E
subito si scatena la
polemica.
Quattro piani per 700 metri quadri complessivi, a due
passi da piazza
San
Marco, per scoprire la Venezia libertina con il
brivido del "vietato ai
minori", (l'ingresso è off limits per gli under 18) a
partire dalla
metà del
Cinquecento, fino al 1958 "cioè la data di abolizione
delle case
chiuse",
spiega il curatore Claudio Dell'Orso, che di erotismo
si è occupato
parecchio, avendo scritto Venezia erotica e Venezia
Libertina.
Un percorso di foto, libri, documenti e oggettistica a
sfondo sessuale
con
curiosi reperti provenienti da tutto il mondo e da
varie epoche,
comprese due
cinture di castità, a testimonianza di come le
passioni erotiche siano
universali e senza tempo. Il materiale è stato fornito
in gran parte
dal
Museo dell'erotismo di Parigi.
Ma nelle sale del museo non mancano i gloriosi fumetti
anni '70 sex
pocket
dedicati ad eroi e eroine di quella stagione come la
Biancaneve del
disegnatore Leone Frollo. Ma saranno ancora le
avventure di Casanova a
farla
da padrone con spezzoni di film a lui dedicati e
un'antologia di
fumetti di
autori quali Crepax e Manara.
Il mondo femminile "storico" è invece rappresentato da
famose
ammaliatrici
come la cortigiana del Cinquecento Veronica Franco o
Bianca Cappello,
che
scatenò i più grossi scandali non solo nella città, ma
in molti ducati
e
principati: incinta a 15 anni, scappò da Venezia con
un impiegato di
banca
fiorentino, approdò nella terra dell'Arno dove divenne
amante di
Francesco De
Medici e poi Granduchessa di Toscana. Morì avvelenata.
Ma l'iniziativa non piace a tutti. "Ha senso creare un
museo
dell'erotismo?
Secondo me no", tuona il Patriarca Angelo Scola. Anche
il sindaco
Cacciari
esprime qualche dubbio, ma si riserva di saperne di
più: "Vedremo cosa
sarà,
se c'è volgarità. Se fosse un museo dedicato ai
capolavori dell'arte
erotica
sarebbe magnifico. Penso a pittori come Klimt,
Schiele, Kokoschka".
Cacciari
sottolinea che si tratta di un museo privato, "quindi
non ci riguarda.
Per
fare la guerra alla volgarità c'è sempre tempo".
Per gli interessati il museo d'Arte erotica sarà
aperto ogni giorno
dalle
10.00 alle 23.00 all'indirizzo: 834 San Marco, Ponte
dei Dai
(sottoportengo
Ponte dei Dai). Telefono: 041-520.39.00. Fax:
041-520.95.96. il costo
del
biglietto è di 10 euro.
(23 gennaio 2006)
da:
http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/spettacoli_e_cultura/erotismo/erotismo/erotismo.html
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