[Incontrotempo] Livorno: Rinnovati i contratti ai lavoratori…

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Author: godzilla
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To: incontrotempo
Subject: [Incontrotempo] Livorno: Rinnovati i contratti ai lavoratori telegate
rassegna stampa sulla situazione telegate

per approfondimenti
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Comunicato precaut

Lunedì pomeriggio una ventina di lavoratori telegate hanno partecipato
all'assemblea indetta dal Collettivo precari autorganizzati. Tutti con
scadenze differenti e tutti decisi a tutelarsi direttamente rispetto a
ciò che sta accadendo in azienda. Dopo una lunga serie di interventi e
testimonianze sono emerse alcune proposte in termini rivendicativi e
organizzativi in vista dell'incontro di martedì 17 tra azienda,
sindacati (dov'erano fino ad ora?) e Provincia (che deve assumersi le
proprie responsabilità).

I lavoratori hanno individuato in 2 punti principali le loro richieste:

1. Reintegro immediato o, in ogni caso, precedenza assoluta nei
riassetti aziendali e nella programmazione delle assunzioni per tutti i
lavoratori con il contratto scaduto. 2.Riequilibrio tra numero di
collaboratori a progetto e assunti a tempo determinato/indeterminato

Lunedì 16 alle ore 18 ci sarà una riunione presso la sede dei Cobas per
aggiornarsi sulla situazione dei contratti scaduti e per organizzare il
presidio di martedì 17 fuori dalla Provincia durante lo svolgimento del
tavolo indetto dal Presidente della Provincia.

Collettivo Precari Autorganizzati e Alcuni lavoratori Telegate

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CONTRATTI RINNOVATI PER 6 MESI. REINTEGRO PER TUTTI QUELLI SCADUTI.

Mercoledì i compagni del collettivo precaut e 3 lavoratori di Telegate
sono andati dal Presidente della Provincia Kutufà che li ha ricevuto
verso le 10.30. I lavoratori hanno fatto capire che sono sul piede di
guerra e hanno spiegato la loro situazione e le decisioni prese lunedì
all'assemblea nella sede dei cobas. Sono usciti dall'ufficio del kutufà
alle 11.30. Alle ore 13 tutti e tre i lavoratori sono stati chiamati
per andare a firmare il nuovo contratto e molto probabilmente anche gli
altri lavoratori in scadenza dall'8 gennaio. Ci hanno chiamato. sono
contentissimi e hanno detto che lunedì verranno lo stesso all'assemblea
e poi al presidio perchè questo è solo il primo passo e sanno che fra
tre mesi saranno nella stessa situazione. L'azienda si sta caando
addosso e i lavoratori stanno prendendo fiducia. avanti.

I lavoratori Telegate hanno apprezzato la posizione del collettivo
Precaut che anche oggi dal Presidente della Provincia ha ribadito che
la priorità è il reintegro dei lavoratori con il contratto scaduto o in
ogni caso la loro precedenza assoluta su ogni tipo di assunzione. La
cgil che è fuori dal mondo parla già di contratto da cambiare senza
rendersi conto che le emergenze sono altre. D'altra parte, in azienda
non ci sono mai entrati e con i lavoratori non hanno mai parlato.
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da "il Tirreno"
Telegate, tre richieste per la trattativa

I lavoratori: reintegro dei licenziati. Per la Cgil va cambiato contratto




DONATELLA FRANCESCONI

LIVORNO. Vertenza Telegate, appuntamento a martedì per l?incontro tra
le parti convocato dal presidente della Provincia, con almeno tre
proposte già elaborate da una parte dal collettivo ?PrecAut? (con i
Cobas) e dall?altra dalla Cgil, categoria telecomunicazioni (Slc). I
lavoratori che lunedì pomeriggio hanno partecipato all?assemblea
convocata nella sede dei Cobas hanno individuato due punti principali
da mettere sul tavolo della trattativa: reintegro immediato per tutti i
lavoratori con il contratto scaduto «o, comunque, precedenza assoluta
nei riassetti aziendali e nella programmazione delle assunzioni»; e
riequilibrio «tra numero di collaboratori a progetto e assunti a tempo
determinato/indeterminato». La Cgil, invece, - spiega Nicola Triolo,
segretario della Slc - porterà la richiesta «che i lavoratori Telegate
passino sotto il contratto del settore telecomunicazioni, rinnovato di
fresco». Due le iniziative in programma per lunedì prossimo, vigilia di
un incontro molto atteso. Alle 18, riunione nella sede Cobas di via
Pieroni per un aggiornamento sulla situazione dei contratti scaduti e
per organizzare il presidio «previsto per martedì 17 fuori dalla
Provincia durante lo svolgimento della riunione». Mentre la Cgil ha in
programma un volantinaggio sotto la sede del call center a Guasticce
per un primo incontro con i lavoratori. Intanto, sul tavolo del
presidente della Provincia, Kutufà, c?è già una prima interpellanza
urgente presentata dalla consigliera Graziella Pierfederici, di
Rifondazione Comunista. Che ricorda come «l?amministrazione provinciale
abbia più volte dichiarato, attraverso lo stesso presidente e
l?assessore al lavoro, di essere impegnata a sviluppare lavoro ?buono?,
combattendo quello ?cattivo? per mantenere nel nostro povero territorio
minime condizioni di stato sociale». Pierfederici chiede di sapere
«quali erano i termini dell?accordo sottoscritto e quali garanzie
venivano prestate dall?azienda per avere il benestare delle
organizzazioni sindacali e delle istituzioni locali» e «quali
iniziative intende avviare, insieme ai sindacati, per difendere tutti
quei giovani che, sia pur a tempo parziale, senza diritti e con un
modesto stipendio, avevano dimostrato impegno e buona volontà ed
iniziato a coltivare una seppur piccola speranza di vita». Aggrappati a
un contratto ?a progetto? che - sottolinea Triolo - della «piena
autonomia» di cui il contratto di lavoro firmato dai lavoratori «ha ben
poco». In quanto fissa orario e turni «invece che essere ?senza vincoli
di orario? come scritto» e «prevede - continua il sindacalista - quel
rapporto gerarchico che si vorrebbe inesistente verso il personale
cosiddetto ?di staff?». Triolo fa due esempi, scorrendo il testo del
contratto siglato da uno dei giovani che ha contattato il sindacato, e
ricorda: «Alle Poste stiamo vincendo tutti gli appelli per i ricorsi
(150) presentati dai lavoratori assunti con contratti a tre mesi sulla
provincia di Livorno».



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Da "il tirreno"

Kutufà convoca Telegate e sindacati

Appuntamento a martedì prossimo, intanto si contano i contratti scaduti



Assemblea dai Cobas: in 10 già a casa, 20 scadono sabato

DONATELLA FRANCESCONI E SARA GIUSTI

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LIVORNO. Un tavolo, intorno al quale far sedere i rappresentanti di
Telegate Italia, la Provincia e i segretari di Cgil Cisl e Uil. È
convocato per martedì prossimo, a palazzo Granducale, per volontà dello
stesso presidente Giorgio Kutufà che, rientrando al lavoro ieri
mattina, come prima cosa - spiega - ha alzato il telefono e chiamato a
Torino i dirigenti dell?azienda del 12.40 che si è insediata nel parco
industriale di Gasticce da tre mesi. Intanto i giovani telefonisti
fanno il conto alla rovescia: meno dieci contratti da domenica scorsa,
e altri 20 da sabato prossimo. Sono i primi numeri, alla spicciolata,
della speranza chiamata call center che, dopo tre mesi, per qualcuno
rischia di diventare nuovamente un incubo: quello della disoccupazione.
Come raccontavano, ieri pomeriggio, i precari riuniti in assemblea
nella sede del Cobas. Arrivati in un numero che ha stupito gli stessi
promotori dell?iniziativa. Uno stillicidio che si consuma di tre giorni
in tre giorni, quando le porte del call center di Telegate, nel parco
industriale di Guasticce, si chiudono alle spalle di decine di
lavoratori, per aprirsi davanti ad altrettanti che, probabilmente, tra
un trimestre, seguiranno la stessa sorte dei primi. L?azienda è serena.
Duecentoquaranta, l?ultimo dato fornito dall?azienda sul numero dei
dipendenti. Destinati a salire fino a 550, nelle previsioni che, però,
avrebbero fatto i conti con una chiusura del 412 di Telecom che, per
ora, non avrebbe ancora portato gli effetti sperati. Anche se Maurizio
Asei, responsabile della struttura livornese di Telegate, non ha dubbi
nell?affermare che all?incontro in Provincia l?azienda si presenterà
«in assoluta serenità». E la conferma di un clima che dovrebbe essere
disteso arriva anche dal presidente della Provincia che conferma di
aver colto la piena disponibilità al confronto. Ipotesi vertenze. Cauti
nell?aprire lo spazio alla speranza i sindacalisti dei Cobas, che
comunque, confermano la disponibilità dell?avvocato del sindacato ad
esaminare gratuitamente caso per caso. «L?importante è avere il
coraggio di farsi sentire ed essere in tanti - ha spiegato ai
lavoratori presenti Omar Franconi, uno dei rappresentanti del
collettivo PrecAut che alla vicenda Telegate ha lavorato fin
dall?inizio -. L?avvocato si è detto disponibile ad incontrarvi anche a
gruppi per capire se c?è lo spazio per tentare una conciliazione con
l?azienda ed eventualmente, se questo non fosse possibile, per tentare
una vertenza. Ma per fare questo, più siete e meglio è. Perché il
legale avrà in questo modo maggiore forza». Perplessità e rabbia. Negli
occhi di ascoltava c?erano perplessità e preoccupazione. E anche un po?
di rabbia. «Perché alcuni ex colleghi il cui contratto scade tra un
mese - raccontava un?ex operatrice - quando ho telefonato loro oggi
pomeriggio per chiedere se avrebbero partecipato a quest?assemblea mi
hanno risposto che loro, per il momento, non hanno problemi. E non si
rendono conto che a metà febbraio saranno a spasso come me!». Intorno
gli ex colleghi annuivano: qualcuno con l?ultima busta paga in mano,
altri con il fiato sul collo della scadenza contrattuale ormai vicina,
altri ancora - più coraggiosi (o lungimiranti, a seconda dei punti di
vista) - con lo spettro della scadenza ancora abbastanza lontano, ma
vicini ai colleghi in difficoltà. «L?operazione Telegate - ha
commentato Franconi - ha avuto un appoggio politico senza il quale non
sarebbe stata possibile. E qualche riposta martedì prossimo verrà
sicuramente fornita. Partiti e Cgil dovranno pur farsi sentire e
cercare di fare pressione proprio là dove il contratto non è stato
rispettato». Diversa la situazione personale dei lavoratori riuniti
ieri in assemblea: c?erano lo studente e la giovane mamma, il padre
venuto per accompagnare la figlia e il giovanissimo, vent?anni appena
fatti. Ognuno con la sua storia alle spalle e le sue preoccupazioni per
un lavoro che non c?è più. «L?azienda è giovane e dicono sia in
espansione - commentava un ragazzo da due giorni senza lavoro -.
Allora, perché non mantenere al lavoro chi aveva già fatto tre mesi,
invece di continuare ad assumere ?disgraziati? da mandare a spasso dopo
tre mesi?». Mantenere il posto. Preoccupazione è stata espressa anche
nei riguardi della battaglia legale ancora da iniziare: «Certo, se la
vertenza verrà fatta servirà a far portare qualche soldo a casa -
sussurrava una ragazza, operativa fino alla metà di febbraio - ma la
cosa migliore sarebbe ottenere un reintegro e la riacquisizione del
posto di lavoro». I colletti non erano quelli blu degli operai in
manifestazione, contemporaneamente, in un?altra parte della città. Ma
gli sguardi preoccupati erano gli stessi.