Gara > Idatzia > Euskal Herria 2006-01-05
Cinque partiti si accordano per difendere insieme i diritti dei carcerati
·Batasuna, Aralar, AB, Zutik ed ANV chiamano le loro basi a partecipare il
sabato a Bilbo
Batasuna, Aralar, AB, Zutik ed ANV hanno concordato un manifesto nel
quale, oltre ad esigere che siano rispettati tutti i diritti dei carcerati
politici, si impegnano a portare a termine un lavoro unitario in difesa di
quei diritti. Rappresentanti delle cinque formazioni, in una conferenza
stampa in Baiona, spiegarono che intendono sviluppare iniziative
concordate tra tutti e invitarono il resto dei partiti ad unirsi a quel
lavoro. Dopo aver rilevato che la "situazione ingiusta ed inammissibile"
che soffrono i carcerati è responsabilità degli stati, chiamarono le loro
basi e l'insieme della cittadinanza ad appoggiare la manifestazione
convocata il sabato in Bilbo dal il Foro di Ibaeta.
BAIONA
Batasuna, Aralar, AB, ANV e Zutik hanno aderito alla manifestazione che,
su iniziativa del Foro di Ibaeta, avrà luogo il prossimo sabato in Bilbo
in difesa dei diritti dei carcerati politici baschi.
In una comparizione in Baiona, rappresentanti di quelle cinque formazioni
Xabi Larralde e Joseba Permach per Batasuna, Ainhoa Larrañaga e Xabier
Sarasua per Aralar, Mertxe Colina e Panpi Dirassar per AB, Gerardo Karrere
per Zutik, ed Alberto Muñoz e Julen Paskual per ANV fecero conoscere un
manifesto unitario nel quale, oltre a fare un appello alle loro rispettive
basi e la cittadinanza in generale per partecipare alla manifestazione, si
impegnano a realizzare nel futuro "un lavoro congiunto in difesa dei
diritti dei carcerati."
Sebbene non spiegarono in che termini si svilupperà quel lavoro,
anticiparono che si tratterà di "un compito da affrontare dopo la
manifestazione", al tempo stesso in cui spiegarono che non abbiamo voluto
stabilire in anticipo precisamente le iniziative nelle quali potrebbe
concretizzarsi, affinché si decida tra tutti." Inoltre, citarono
espressamente "gli altri partiti politici che oggi non stanno qui affinché
si uniscano a detto lavoro."
Denuncia "energica"
Nel manifesto, questi cinque partiti denunciano "energicamente tutte le
violazioni di diritti dei carcerati politici baschi" ed affermano che
dette violazioni "sono sistematiche e, cosa che è peggiore, si sono
indurite ultimamente."
Ugualmente, indicano chiaramente dove si situa l'origine di quelle
violazioni. A loro giudizio, sono gli stati spagnolo e francese i
"principali responsabili dell'ingiusta ed inammissibile situazione dei
carcerati."
Il manifesto sottolinea "la realtà e congiuntura attuale, nella quale
stiamo cercando di aprire una nuova opportunità per la risoluzione del
conflitto, nella quale collochiamo anche la carta che devono giocare i
carcerati." I firmatari del documento considerano che la risoluzione del
contenzioso si dovrà sviluppare necessariamente con la partecipazione
dagli agenti baschi, compresi i carcerati politici."
Batasuna, Aralar, AB, ANV e Zutik rivendicano "tutti i diritti che
spettano ai carcerati" ed esigono il "loro rispetto e compimento, in
consonanza con la volontà maggioritaria mostrata dalla società basca."
Espongono, di seguito, quei diritti, esigendo la libertà condizionale per
chi abbia compiuto i 3/4 idella condanna imposta; il diritto a stare in
libertà dei prigionieri gravemente malati; il diritto a ricevere un
trattamento degno; il diritto a studiare ed ad utilizzare, la loro lingua,
l'euskara; il diritto a stare in Euskal Herria, vicino ai loro parenti; e
"la possibilità di sviluppare dibattiti politici tra i carcerati ed il
diritto a riferirsi e prendere parte come collettivo o agente sociale nel
processo di risoluzione del conflitto, come qualunque altra persona o
agente sociale."
Nuovo passo
Rispetto agli impegni che manifestano di acquisire davanti ai cittadini
baschi, i cinque partiti indipendentisti baschi insistono che si tratta di
un compito che richiede la maggiore implicazione possibile: «E’ grande il
lavoro da realizzare affinché quei diritti siano rispettati e garantiti,
ma siamo sicuri che la manifestazione del giorno 7 supporrà un passo nuovo
ed importante in quel senso."
I firmatari del documento fecero affidamento sul fatto che la
mobilitazione del sabato deve essere "qualcosa di più che l'abituale
manifestazione e deve cedere passo ad una dinamica più compromessa", al
tempo che rimarcarono l'urgenza della situazione: "È insostenibile che in
un paese tanto piccolo Euskal Herria abbia circa 700 carcerati politici.
Così una situazione non dovrebbe darsi attualmente, ancora meno in Europa."
Appoggi da molto diversi posti del mondo
BILBO
Numerosi organismi internazionali hanno firmato il Manifesto di Ibaeta,
nel quale si chiede il rimpatrio dei carcerati politici baschi ed il
compimento dei loro diritti; tra essi, il riconoscimento
dell'interlocuzione nominata dal Collettivo, libertà di mantenere
relazioni con altri agenti, e l'opzione e libertà di partecipazione negli
ambiti di dibattito e decisione delle quali si doti la società basca.
Oltre ad aderire al manifesto sottoscritto da 34 agenti sindacali, sociali
e giovanili, mostrano il loro appoggio alla manifestazione di questo
sabato in Bilbo.
Dagli Stati Uniti, il Movimento Jericho di New York fa eco nella sua
pagina web della creazione del Foro di Ibaeta, come delle sue richieste e
della convocazione della manifestazione dietro la parola d’ordine "Euskal
presoak Euskal Herrira, dagozkien eskubideen jabe." Inoltre, dispone di un
collegamento per firmare quel citato manifesto online.
L'indio Leonard Peltier, imprigionato negli Stati Uniti da 1976 accusato
di aver ammazzato due agenti del FBI, ed il Comitato per la sua Difesa
(LPDC), la presidentessa delle Madri di Piazza di Maggio, Hebe de
Bonafini, la presidentessa del comitato messicano Eureka, Rosario Ibarra,
COISTE (associazione di ex carcerati politici dell'Irlanda), ADDAMEER
(gruppo di solidarietà coi carcerati politici palestinesi), KHIAM (centro
di riabilitazione per le vittime della tortura del Libano), il direttore
di" Resumen Latinoamericano", Carlos Aznárez, il centro Tamil per i
diritti umani o la Coordinatrice Continentale Bolivariana del Perù sono
tra i firmatari.
Gara > Azkenak > Euskal Herria | 2006-01-03
FORO DI IBAETA
Richieste a Madrid e Parigi
I 29 agenti di ambito sindacale, sociale e giovanile riuniti in Ibaeta e
firmatari del manifesto "Eskubideak bermatzeko, konponbidea sustatzeko"
esigono quanto seguente dai governi spagnolo e francese.
DIRITTO AD UN TRATTAMENTO DEGNO E RISPETTOSO
- Fine della tortura ed i maltrattamenti.
- Fine degli isolamenti e le bastonature.
- Rispetto all'identità nazionale e culturale delle persone prigioniere.
DIRITTO ALLA SALUTE
- Assistenza sanitaria degna.
- Possibilità di essere visitati da medici di fiducia.
- Ritorno in libertà immediata per quanti sono gravemente malati.
DIRITTO ALLA COMUNICAZIONE
- Fine degli interventi e restrizioni alla comunicazione.
- Libertà di comunicare in euskara.
DIRITTI LINGUISTICI
- In quanto a persone basche, libertà e possibilità di uno sviluppo
integrale in euskara.
DIRITTO ALL'EDUCAZIONE
- Fine degli impedimenti per lo studio.
- Deve essere possibile portare a capo studi in euskara.
DIRITTI RELATIVI ALLA MATERNITÀ E LA PATERNITÀ
- La donna prigioniera ha diritto ad essere madre in piena dignità.
- Eliminare gli ostacoli per la comunicazione col padre -
- Garantire la qualità di vita e dignità dei bambini e bambine nelle
prigioni.
DIRITTI ALLA LIBERTÀ
- L'applicazione della libertà condizionale per quelle prigioniere e
carcerati che abbiano compiuto i 3/4 o i 2/3 della condanna, secondo il
codice penale applicato.
- L'applicazione delle redenzioni che corrispondano senza nessun tipo di
discriminazione.
- L'immediata messa in libertà delle prigioniere e carcerati con malattie
gravi ed incurabili.
IN QUANTO AL COLLETTIVO DI CARCERATI POLITICI, DIRITTO A VIVERE INSIEME ED
IN EUSKAL HERRIA
- Riconoscimento dell'interlocutore nominato dal Collettivo.
- Libertà, come Collettivo, di mantenere relazioni con altri agenti.
- Opzione e libertà di partecipazione negli ambiti di dibattito e
decisione di cui si doti la società basca.
Ibaeta, 2005-11-30
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