ce l'ho in posta da qualche giorno, l'ho letto solo ora.vengo a sapere che ci stanno un sacco di ragazzini in più questi anni che si iscrivono ai licei, sia perchè c'è un calo delle iscrizioni negli istituti tecnici, sia perchè probably nei primi anni novanta è crollata la produzione di anticoncezionali in genere, si guardava meno tivì , tutto era molto più rosa e ci si facevano più coccole.e sono venuti giù tanti marmocchietti e marmocchiette in più.
e insomma.
una decina d'anni dopo, dal momento che mamme e papà non hanno avvertito nessuno, tutto è molto più grigio, carenza di aule, riciccia fuori il problema dell'edilizia scolastica (dite che s.b. dopo le case agli sfrattati darà anche le scuole agli studenti?).
soluzione?
limitiamo gli ingressi.
selezione, selezione.
tu sì , tu no.
criteri?
la parentela.se tuo fratello sorella è già iscritta qui, hai la precedenza.
no non sto scherzando.
oppure, con barlume di decenza in più, precedenza agli alunni a cui alle medie è stato consigliato il liceo ( ora che ci penso, ma che assomiglia alla raccomandazione?)
in tutto questo marasma vorrei riportarvi la dichiarazione del preside dello scientifico scacci, di bari: quando avremo gli spazi saturi faremo i doppi turni.
per contro , il provveditore di bologna ha avviato un'indagine per stabilire uil num max di ragazzi che ogni edificio può ospitare: " l'edificio scolastico non è un elastico".
e allora se l'edificio scolastico non è un elastico, allora lo saranno gli orari.chiaro che il provvedimento è estremo.come si farà con gli orari dei prof, gli stipendi, i consigli di classe, le palestre, gli orari dei bidelli, eccetera ecc ecc?
ma questa proposta secondo me dimostra la capacità di innovare, di fare proposte che escono dalla logica predefinita, di non trincerarsi dietro muri di gomma..chi l'ha detto che sarà facile?ma boh, perlomeno è un'idea.che garantisce un diritto, che non ha frontiere mentali, un'idea che finalmente si sporca le mani.
di grasso, come le biciclette.
è un'idea che pedala!
e ve l'ho raccontata perchè ...perchè ci assomiglia, o noi assomigliamo a lei, o vorrei che le assomigliassimo , che ce ne fossero di più...
viviciclicaIDEA!
buona da star bene..
Nota: allegato messaggio inoltrato.
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IL CASO. Per il 2006 previsti cinquantamila studenti in più
E i presidi studiano la possibilità di un "tetto" alle iscrizioni
Troppi iscritti, emergenza nei licei
ora si pensa al numero chiuso
di TERESA MONESTIROLI
MILANO - Nel 2006 i licei italiani avranno 50 mila studenti in più. Ed è
subito emergenza: i presidi dovranno trovare spazi in edifici già
sovraffollati per soddisfare una domanda in continua crescita. In sei anni
le iscrizioni a classici e scientifici sono aumentate del 3 per cento, solo
nell'ultimo anno dell'1,5%. E si rischia il collasso. I presidi, lasciati
soli a soddisfare le richieste delle famiglie, corrono ai ripari: dopo aver
"riqualificato" tutti gli angoli disponibili - ristrutturando anche vecchi
magazzini - stanno decidendo se ricorrere al numero chiuso; e convocano i
consigli di istituto per stabilire nuove regole di selezione. "Non sarà una
scelta meritocratica - assicurano i dirigenti - ma solo di precedenza. La
scuola pubblica prende tutti, ma gli spazi sono quelli che sono e dobbiamo
limitare gli ingressi. Altrimenti rischiamo di esplodere".
Il boom nei licei non si arresta. Anzi, nell'ultimo anno ha registrato una
forte accelerata. E, a gennaio, le scuole si aspettano una nuova ondata che
potrebbe attestarsi intorno al 2%: 50mila alunni in più.
A raccontare una realtà che rischia di stravolgere l'assetto delle scuole
superiori, sono i dati del ministero dell'Istruzione, confermati a livello
locale da tutte le grandi città, da Milano a Palermo.
Il corso di studi che ha visto il maggior incremento è lo scientifico che
dal '99 a oggi ha registrato 100mila studenti in più, seguito dal classico
con un aumento di 40mila iscritti. Il tutto a scapito dell'istruzione
tecnica, scesa del 4% in sei anni: 30mila ragazzi in meno.
A Napoli il numero dei "primini" dello scientifico ha addirittura superato
quello dei tecnici commerciali. A Bari gli iscritti ai licei sono
raddoppiati: cinque scuole ospitano 7.000 ragazzi. A Palermo l'aumento del
7% delle iscrizioni ha costretto gli istituti a chiedere succursali,
riaprendo così il problema dell'edilizia scolastica. "Tutta l'area
dell'istruzione tecnica e professionale è stata lasciata nell'incertezza per
troppo tempo - spiega Roberto Proietto, preside del liceo scientifico
Bottoni di Milano - E la riforma Moratti ha dato la spallata finale. Non si
capisce più quale sarà la prospettiva dei tecnici, se avranno diretti
sbocchi professionali oppure no. E nella confusione, le famiglie scelgono
percorsi di studio conosciuti e sicuri".
A settembre al Bottoni sono arrivati 180 nuovi studenti contro i 106 di
quattro anni fa. Le prime sono aumentate di due classi ma l'anno prossimo ci
sarà una nuova, necessaria contrazione. Per la prima volta il preside ha
annunciato ai genitori che i ragazzi verranno selezionati: la precedenza a
chi avrà come consiglio orientativo della scuola media il liceo scientifico.
Selezione anche al classico Berchet di Milano dove qualche anno fa le quarte
ginnasio erano salite a 14 e il Consiglio di istituto ha messo nero su
bianco un regolamento che al primo posto vede la presenza di fratelli
nell'istituto.
"Per ora non abbiamo dovuto metterlo in pratica, ma l'anno prossimo temo
sarà necessario - dice il preside Innocente Pessina - Lo dirò alle famiglie
alla giornata di orientamento". Un criterio, quello della parentela, che non
dispiace neanche alla preside dello scientifico Leonardo da Vinci che ha
visto in un anno raddoppiare le sue iscrizioni (da 129 a 265).
Un problema nazionale, che ogni istituto deve risolvere a modo suo. E se a
Milano sta passando la linea del numero chiuso, a Bari vince quella opposta.
Emanuele Stellacci, preside dello scientifico Scacchi si prepara a una nuova
invasione, ma non cede alla tentazione di mettere un filtro: "L'anno
prossimo dovrò chiedere 18 aule alla scuola vicina, ma sono contrario alla
selezione degli studenti. Il compito di invertire la tendenza è del
ministero non dei presidi. Quando avremo gli spazi saturi faremo i doppi
turni".
Dello stesso parere il preside Michele D'Elia dello scientifico Vittorio
Veneto di Milano che a settembre ha dovuto rifiutare 50 studenti: "È un
problema che devono affrontare gli amministratori". Per ora succede solo a
Bologna dove il provveditore Paolo Marcheselli ha istituito una commissione
per studiare la capienza massima di ogni istituto e stabilire i criteri da
inserire nelle schede di iscrizione. "Alla fine indicheremo il numero
massimo di studenti che ogni scuola potrà accettare. L'edificio scolastico
non è un elastico".
Anche l'assessore all'Istruzione della Provincia di Milano Sandro Barzaghi
sta pensando a una programmazione più razionale: "Molti istituti tecnici
hanno chiesto l'attivazione del liceo scientifico-tecnologico. Ma non è così
che si risolve il problema. Bisogna lavorare sulla programmazione e
invertire la tendenza rivalutando gli istituti tecnici".
(24 novembre 2005)
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