Re: [Forumlucca] da aldo z. su America Latina ; importante l…

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Author: Eugenio
Date:  
To: forumlucca
Subject: Re: [Forumlucca] da aldo z. su America Latina ; importante leggere
ok. va bene anche per me grazie

eugenio
----- Original Message -----
From: Virginio Bertini
To: forumlucca@???
Sent: Wednesday, November 09, 2005 4:09 PM
Subject: Re: [Forumlucca] da aldo z. su America Latina ; importante leggere


  ok, mi sembra una buona idea, grazie, Virginio
    ----- Original Message ----- 
    From: aldo zanchetta 
    To: FORUM LUCCA ; forumvalleserchio@??? ; listamtlucca@??? 
    Sent: Tuesday, November 08, 2005 7:24 PM
    Subject: [Forumlucca] da aldo z. su America Latina ; importante leggere



    Mi permetto di inaugurare in rete una periodica mininformazione latinoamericana. Molte reti portano notizie dall' area ma tutte tendono a 'esondare' e per lo più sono in lingua. Non vorrei occupare d' autorità la rete. Chi è interessato a ricevere un notiziario sintetico sugli avvenimenti essenziali può inviarmi un messaggio di ritorno con un semplice OK e costituirò un indiriziario ad hoc riservato agli interessati.


    L' A.L. è stata la regione del mondo dove le politiche neoliberiste hanno fatto le prime prove generali a partire dal Cile di Pinochet dove si sperimentarono per la prima volta a livello paese le teorie economiche dei 'Chicago Boys'. Si scrisse all' epoca che li si stava sperimentando come rendere possibile il ritorno indietro dai diritti acquisiti senza far scoppiare rivoluzioni. Dopo, si scrisse, con le dovute variazioni di dosaggi, si sarebbe passati all' Europa.


    Essendo stata la prima è stata anche la prima a essere disastrata e  la prima a tentare di uscirne, grazie ai movimenti popolari più che ai cosidetti governi 'progressisti'. Cioè indigeni, movimenti ecologisti, movimenti diritti umani, senza terra etc. Con la vistosa e osteggiata anche dalla nostra sinistra eccezione del Venezuela di Chavez.


    Eco perchè ciò che accade in America Latina dovrebbe interessare molti di noi.


    Nel dicembre prossimo le elezioni in Bolivia rischiano di portare al potere un leader indigeno 'doc', Evo Morales. La Bolivia è il paese dove si sono avute a livello mondiale le prime lotte vittoriose contro la privatizzazione dell' acqua e per la riappropriazione del controllo del gas naturale di cui il paese è ricco. Un paese 'pericoloso' quindi.


    Essendo fallite altre manovre destabilizzatrici e tese a far rinviare le elezioni, di fronte alla riconferma della data delle stesse, si accentuano i rischi separatisti della regione orientale (Santa Cruz) del paese, la più ricca, dove per la cronaca si rifugiarono molti gerarchi nazisti dopo la guerra e che tuttora animano circoli 'esclusivi' e potenti.


    Se Morales vincerà, come sembra più che probabile, e se le elezioni si terranno veramente (meno certo), la provincia orientale potrebbe tentare la secessione. Si innescherebbero così probabili resistenze popolari e qualcuno dovrà pur rimettere ordine.


    E' per questo che truppe statunitensi recentemente istallatesi in Paraguay, paese confinante e ventre molle della resistenza a Bush nel cono sud, si stanno posizionando sulla frontiera boliviana dal lato paraguayo, ufficialmente per svolgere 'azioni sociali' e altrettanto stanno facendo dal canto loro truppe cilene (il Cile è interessato a appropiarsi di importanti sorgenti acquifere che originano in Potosì e che da tempo i cileni sfruttano gratuitamente). Analoghi movimenti sono segnalati da parte brasiliana, paese che per motivi di potenza regionale non può essere assente nel caso di conflitti. Da notare che le truppe statunitensi sono posizionate proprio al bordo del cosidetto 'aquifero guaranì', il più grosso bacino acquifero di acqua dolce del mondo.


    La cosa, visto il silenzio dei mezzi di informazione, può sembrare fantapolitica per cui ho voluto controllare i 'rumori' che iniziano a giungere via internet tramite amici dislocati in loco. Che confermano movimenti di truppe anomali.


    Last but not least gli Stati uniti, che hanno avuto la concessione dal governo del Paraguay di un ampio territorio per istallazione di una base militare che per ora ospita 400 soldati ma le cui incipienti istallazioni sembrano destinate a un numero ben maggiore di presenze, hanno ottenuto dal governa locale garanzie giuridiche che garantiranno dall' eventuale incriminazione di militari statunitensi per le loro eventuali violazioni del diritto internazionale.



    PS Per rispettare la privacy non invierò altre notizie se non a coloro che come detto all' inizio confermeranno di essere interessati.






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