Gara > Idatzia > Euskal Herria 2005-11-04
Morte del carcerato politico José Ángel Altzuguren, "kotto"
È stato assassinato dalla "dispersione", dicono i sindacati
In un manifesto reso pubblico ieri a Bilbo, ELA, LAB, ESK, STEE-EILAS,  
EHNE, ELB e Hiru affermano che la morte di José Ángel Altzuguren è un  
fatto tanto drammatico come "annunciato." Dopo aver affermato che il  
detenuto di Bera è stato assassinato dalla "dispersione", chiamano i  
lavoratori a mobilitarsi.
BILBO
ELA, LAB, ESK, STEE-EILAS, EHNE, ELB e Hiru considerano che la morte nella  
prigione di Soria del detenuto beratarra José Ángel Altzuguren, Kotto, è  
un fatto tanto drammatico come "annunciato." Dopo aver reiterato a questo  
proposito che "la dispersione ammazza", sottolinearono anche che eventi  
come questo "oscurano le aspettative di risoluzione del conflitto politico  
che viviamo."
In una uscita celebrata ieri a Bilbo, i rappresentanti delle citate  
centrali sindacali diedero lettura di un manifesto fermo nel quale tornano  
ad esigere il rimpatrio dei detenuti baschi.
Come indicarono Germán Kortabarria, ELA, ed Ainhoa Etxaide, LAB, nel caso  
di Altzuguren concorrono molte delle situazioni che l'attuale politica  
penitenziaria impone ai carcerati politici, "in una chiaro violazione dei  
suoi più elementari diritti." Ricordarono che dopo essere rimasto in  
prigione preventiva durante quasi quattro anni, "cosa che evidenzia  
l'applicazione abusiva di detta misura", il beratarra fu messo in libertà  
in attesa di giudizio e, dopo essere stato condannato a sette anni di  
prigione, fu nuovamente arrestato ed imprigionato nonostante si trattassei  
di una persona malata.
"Dopo la sua detenzione ha subito la disattenzione medica abituale nelle  
prigioni dello Stato spagnolo e, nonostante avesse esibito personalmente  
dal momento della sua detenzione i rapporti medici che dettagliavano il  
suo stato di malattia, non ricevette nessun tipo di attenzione",  
criticarono, al tempo stesso in cui denunciarono tanto la dispersione come  
l'isolamento al quale lo sottomisero, misure "completamente controindicate  
per la gravità del suo caso."
Da tutto ciò, i sindacati concludono che è stato assassinato dalla  
politica di dispersione" che, a loro giudizio, "va contro i principi più  
elementari di trattamento penitenziario" e "ubbidisce a decisioni  
politiche basate sulla vendetta e l'estorsione sulle persone prigioniere e  
sul loro ambiente familiare, sociale e politico."
In quel senso, Ainhoa Etxaide ricordò alcuni dati che evidenziano come la  
dispersione indurisce le condizioni di reclusione ed estende la punizione  
ai parenti "per i quali potere passare un breve periodo di tempo con la  
persona prigioniera suppone un enorme sforzo personale in termini di  
tempo, di rischio derivato dai lunghi spostamenti alle prigioni ed anche  
di spesa economica."
Di fronte alla gravità di questi fatti, lo scritto della centrale  
denuncia, "con la maggiore fermezza, questa politica penale e  
penitenziaria che cerca la distruzione" dei carcerati, ed esige la  
revisione di detta politica perché "fatti come questo oscurano le  
aspettative di risoluzione del conflitto politico." Così, fanno propria la  
consegna di "euskal presoak Euskal Herrira" e chiamano i lavoratori ad  
assumere questa rivendicazione ed a partecipare attivamente alle  
iniziative da sviluppare nei posti di lavoro per rispondere alla morte  
"annunciata" di Kotto.
A sua volta, sollecita ad assecondare le mobilitazioni convocate per oggi  
da Etxerat, come le concentrazioni che i sindacati firmatari realizzeranno  
il martedì, a mezzogiorno, nelle capitale basche.
Anche Aralar mostrò ieri la sua adesione alla protesta per questo decesso.
Da parte sua, ANV crede che "davanti a questo, per adesso, ultimo  
assassinio commesso dalle forze di occupazione spagnole e francesi è  
obbligo di tutta la cittadinanza dare una risposta adeguata e continuata,  
proporzionata con la violenta aggressione sofferta, propria di una  
situazione di guerra."
Dopo aver richiamato la società ad unirsi alle proteste, chiese agli  
agenti baschi che "abbiano nelle loro agende ed ordini del giorno" il tema  
della dispersione.
Convocata per oggi un sciopero generale in Bera
Ainara LERTXUNDI
BERA
Familiari ed amici di José Ángel Altzuguren e membri della sinistra  
indipendentista basca, tra cui Josu Goia e Josu Iraeta, hanno convocato  
per oggi uno sciopero generale a Bera dietro la parola d’ordine "Kotto  
maite zaitugu. Dispertsiorik ez.(Kotto ti amiamo. No alla dispersione,  
NdT)" Insieme ad essi comparvero ieri nel Municipio il compagno e sorella  
di Ainara Fresneda, la madre di Zaine Rekondo ed il fratello di Imanol  
Larrañaga, oltre ad altri parenti di vittime della rappresaglia politica.  
Tutti essi invitarono i negozi, stabilimenti alberghieri ed imprese a  
chiudere le serrande ed ad assecondare questa protesta "perché Kotto si  
merita questo e molto più." Dobbiamo rispondere con voglia e "forza",  
rimarcarono.
Le mobilitazioni si realizzeranno in differenti punti ed ore. La prima di  
esse si porterà a termine nel poligono industriale di Zalain alle 12.00;  
alle 12.30 ci sarà un concentramento nella piazza di Altzate ed alle 19.00  
un'assemblea nella piazza. Alle 20.00, Etxerat si concentrerà sul ponte  
Mukixu.
Per domani, con la parola d’ordine "Konponbide demokratikoa orain.  
Errepresioa ez dà bidea(Via democratica ora. La repressione non è la via,  
NdT)", è convocata una manifestazione che partirà alle 17.00 dal Municipio  
e dopo si realizzerà un atto in ricordo di Kotto. Nella comparizione  
ricordarono che questa mobilitazione era convocata prima che si producesse  
il decesso di Altzuguren, per denunciare il suo incarceramento, "per cui  
ora abbiamo più ragioni che mai per uscire in strada", sostenne Oskar  
Goñi, eletto della piattaforma Beraginez. "Dobbiamo dare un ultimo addio a  
Kotto, esempio di dignità e lotta", indicò.
Iban Maia, portavoce della commissione di mobilitazioni, disse che la  
morte del carcerato è "un nuovo crimine di Stato" ed incise che  
l'obiettivo della dispersione è "rompere qualunque nesso di unione dei  
carcerati politici."
ELA e LAB di Bortziriak che conformano la maggioranza sindacale della  
regione, espressero la loro adesione alle mobilitazioni di Bera ed al  
concentramento di oggi alle 12.00 in Lesaka. Inoltre, annunciarono che, a  
livello di Bortziriak, faranno uno sciopero dalle 12.00 alle 14.00.
Il Municipio di Lesaka manifestò il suo dispiacere per la morte di  
Altzuguren, e chiese l'avvicinamento dei carcerati.
Ieri, 35 persone si mobilitarono nel quartiere iruindarra di Donibane, 45  
in quello della Txantrea e 40 in quello di Arrosadia. Nel campus di Leioa  
si unirono 100, in Eibar 70 e nel quartiere Judimendi di Gasteiz ci fu un  
blocco stradale.
Mobilitazioni
- OGGI
A Bera, dove è convocato uno sciopero generale. Alle 12.00, nel poligono  
industriale di Zalain. Alle 12.30, nella piazza di Altzate. Alle 19.00,  
assemblea nella piazza, ed alle 20.00, nel ponte Mukixu.
A Lesaka, alle 12.00 nella piazza.
A livello di Bortziriak, LAB ed ELA faranno uno sciopero di due ore.
Da parte sua, Etxerat chiama ad accorrere ai concentramenti di oggi nei  
punti abituali. Ad Iruñea, San Sebastian e Gasteiz saranno alle 20.00  
nella Passeggiata Sarasate, nella Piazza della Costituzione e nella Piazza  
della Vergine Bianca. A Bilbo, nella Piazza Moyua, alle 19.00.
Segi ha convocato manifestazioni alle 12.30 nelle capitale.
- DOMANI A Bera, a partire dalle 17.00, manifestazione ed atto di omaggio.
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