I brani che seguono sono tratti dal sito
www.sercionews.com e riguardano
il Referendum sulla procreazione assistita.
Premetto che ho sempre considerato questo sito abbastanza equilibrato e
serio, perchè in genere pubblica notizie che sui quotidiani locali non si
trovano.
Per questo ho trovato davvero sorprendente e sconcertante che il responsabile
di serchionews, Carlo mengali, ospitasse sulla prima pagina del sito un
intervento suo e un intervista a un prete per invitare all'astensione.
Più che legittimo che ognuno esprima la propria opinione (ci mancherebbe);
non legittimo invece è che si spacci propaganda per l'astensione per "informazione"sui
referendum.
Quello che leggerete di seguito, per i toni usati è quanto di peggio può
dare di sè l'integralismo cattolico, di cui Mengali pare essere uno degli
esponenti di spicco.
01.06.2005 - Scegliere di non votare (di Carlo Mengali)
Ci dicono che la legge 40/04 è incostituzionale, confessionale, proibizionista,
oscurantista, medioevale, nemica della scienza, antieuropea, contro la donna,
atroce, inattuabile, in contrasto con legge sull'aborto e che provocherà
un turismo procreatico.. ma è vero?
In questi giorni subiamo dai media un bombardamento continuo su questo referendum.
Si formano nuovi comitati, di Radicali, di Gay(omosessuali), di Politici,
di Lesbiche ecc.. per dirci di andare a votare SI.
Dall'altra parte c'è la Chiesa. Spesso da sola, che esorta e consiglia ai
propri fedeli di astenersi dal voto, cioè di NON ANDARE A VOTARE.
Molti credenti, come me, pressati dai media, si trovano nella condizione
di non capire a fondo questo referendum abrogativo di una legge che è stata
fatta da poco.
Intanto mi chiedo da subito se sia giusto IL NON RECARSI ALLE URNE. La nostra
Costituzione lo ammette quindi legalmente è lecito. Ma perchè non presentarsi
proprio invece di andare a votare NO?
Credo che la nostra Chiesa abbi scelto questa iniziativa lecita per far
intendere che al di là dell'atto referendario in se, l'argomento in questione
non sia di quegli argomenti che si possano trattare così con un voto, senza
che prima se ne faccia una conoscenza seria e approfondita.
E' per questo che è importante che ognuno di noi si informi BENE sulla questione
prima di scegliere SI per andare a togliere questa legge, oppure di ASTENERSI
DAL VOTO come consiglia la propria Chiesa, e insieme ad essa, scegliere
che questa legge resti, e magari solo fra qualche tempo, dopo un giusto
periodo di rodaggio, venga migliorata se si riscontreranno particolari necessità.
Per cominciare, si può andare a visitare il sito del Comitato "SCIENZA E
VITA", che è uno dei più autorevoli in questa materia di informazione per
tutte le persone ed in particolare per i credenti che vogliono approfondire
le questioni collegate a questo referendum. Il sito internet è (cliccate
qui):
www.comitatoscienzaevita.it
Purtroppo anche in questo referendum ci saranno molte persone che andranno
a votare SI solo per fare all'incontrario di quello che dice la Chiesa,
senza neanche chiedersi se l'embrione che vogliono uccidere sia già una
Vita, una persona che stà crescendo oppure no, o se esistono vie alternative
per la sperimentazione tramite gli embrioni.
Le domande interessanti sono queste:
Perchè sperimentare sugli embrioni?
Perchè le loro cellule staminali fanno gola agli scienziati senza scrupoli?
E' possibile fare ricerca sulle cellule staminali adulte invece che su quelle
embrionali?
Chi ci guadagna miliardi da tutto ciò?
Sono gli stessi che finanziano sottobanco i promotori del Referendum?
sono domande lecite, ed è un dovere di ogni cristiano battezzato, essere
consapevole e conoscere in ogni tempo, quello che la nostra Chiesa ci consiglia,
per il nostro bene, e per il bene di tutti gli uomini.
Per questo SerchioNews approfondirà l'argomento nei prossimi giorni con
l'intervista a Don Marcello Franceschi parroco di Bolognana (comune di Gallicano)
laureato in biologia ed antropologia.
02.06.2005 - Perchè la Vita non può essere messa ai voti? Intervista a Don
Marcello Franceschi
Al fine di comprendere meglio il significato del prossimo referendum contro
l'abolizione di alcuni articoli della "Legge 40/2004 sulla Procreazione
Medicalmente Assistita", mi sono fatto spiegare i motivi per cui la Chiesa,
consiglia a tutti, e specialmente a noi fedeli cristiani battezzati, di
astenerci dal voto, cioè di NON ANDARE A VOTARE (cosa lecita e ammessa dalla
nostra Costituzione).
Il Vangelo paragona molto spesso noi semplici seguaci di Cristo, a "pecorelle
smarrite", ed anch'io, sentendomi tale di fronte a queste nuove problematiche,
sono andato a chiedere maggiori spiegazioni al mio "Pastore", Don Marcello
Franceschi (nella foto accanto), Sacerdote di Bolognana e molte altre parrocchie
nel comune di Gallicano, Molazzana e Vergemoli, nonchè laureato in Biologia
e Antropologia.
E ho anche scoperto che è uno dei pochi preti della diocesi di Lucca, con
le conoscenze per dare le informazioni necessarie alle comunità cristiane
e ai catechisti, e in questo periodo è molto preso in conferenze in tutte
le parrocchie che ne richiedano la sua presenza e la sua competenza.
Premetto anche che Don Marcello, è una persona molto umile e riservata,
ed era in verità un po? dubbioso quando gli ho chiesto se potevo pubblicare
queste cose sul sito, perchè non vorrebbe che il tutto resti come una specie
di campagna elettorale. "Cosa che non è assolutamente", mi dice, perchè
"la Vita non può essere messa ai voti".
Forse quello che segue vi sembrerà un po troppo tecnico e solo per gli addetti
ai lavori, ma è il tema che lo richiede, e senza perderci, seguiamo Don
Marcello nella questione, che ha risvolti sia di Fede, sia di Magistero
della Chiesa, sia di Biologia sia di Filosofia, partendo dal suo nascere,
appunto:
L'embrione
- Don Marcello, da qualche tempo sentiamo sempre più spesso parlare di queste
nuove tecnologie biologiche, di clonazione, di congelamento degli embrioni,
di uteri in affitto, di far nascere figli a nonne di 70anni ecc.., qualche
scienziato è uscito di cervello ed ha deliri di onnipotenza volendosi sostituire
a Dio?
L'uomo ha accresciuto le sue conoscenze e le sue capacità e questo è un
bene, ma in tutto questo cos'è a rischio?
Cosa è la bioetica?
?L?etica è per noi lo studio razionale e scientifico della vita morale dell?uomo,
cioè lo studio del suo agire libero?.
Il prefisso ?bio? con il quale è stata coniata la nuova parola circa negli
anni ?70, indica un particolare tipo di etica, per cui accanto all?etica
degli affari, dell?ambiente ecc. c'è anche l?etica della vita, la bioetica.
Il concetto cardine della bioetica è la vita umana.
Nella sua identità più profonda la Vita ci sembra un mistero grande e ineffabile
e questo per una sola ragione: è la proprietà fondamentale e più profonda
dell?uomo.
L?etica della vita si occupa quindi dei momenti cruciali della vita umana:
il suo inizio e la sua fine, la nascita e la morte, come anche del problema
della sofferenza.
La scienza, la tecnologia e la ricerca sono e sono sempre state importanti,
soprattutto se servono a migliorare la vita dell'uomo e della natura in
cui vive, quello che conta è l'utilizzo che se ne fa. Non dimentichiamoci
che una delle più grandi scoperte di questo ultimo secolo, la scissione
dell'atomo, se viene usata male dall'uomo e non per gli scopi giusti, può
essere fatale per tutti.
Così per tutte quelle tecnologie e scoperte che l'uomo fa, che devono essere
ben indirizzate e controllate anche eticamente, affinché non sfuggano mai
al controllo dell'uomo ma che le adoperi sempre per il bene a cui esse sono
destinate.
- La nuova legge 40/2004 che viene messa in discussione, era stata studiata
molto a lungo in Parlamento prima che venisse approvata, ed è abbastanza
consona all'etica anzi alla bioetica.
Sotto mira è l'embrione e in particolare le cellule staminali che lo compongono
che a quanto pare fanno gola agli scienziati, perchè?
L?Embrione è solo un ammasso casuale di cellule staminali o è una vera e
propria Vita al suo inizio? in pratica: è o non è già un persona umana che
sta semplicemente crescendo? Cosa ci insegna la Chiesa su questo punto?
Nello sviluppo embrionale dobbiamo porre in risalto due caratteristiche:
- Il primo aspetto è quello della continuità degli eventi.
- Il secondo aspetto è che durante tutte le fasi dello sviluppo embrionale
emergono sempre proprietà nuove che lo rendono differente in ciascuno stadio.
L?individuo umano per essere pienamente e propriamente persona deve possedere
due proprietà: la sua unicità-qualità di essere unico, diverso da qualsiasi
altro - e la sua unità - completo e distinto da ogni altro.
Il Magistero attuale (l'insegnamento della Chiesa) afferma che la vita umana
deve essere rispettata con tutte le esigenze etiche di essere personale
a partire dalla fecondazione.
Così lo espresse il Concilio Vaticano II nella Costituzione Pastorale Gaudium
et Spes: ?La vita umana a partire dal suo concepimento deve essere salvaguardata
con massima cura?.
Seguendo la riflessione dell?Istruzione Donum Vitae (1987) si può dire che
possiamo fondare lo statuto antropologico dell?embrione a partire da due
valori: il valore della vita umana e il valore della procreazione umana.
l?Istruzione ripete costantemente la convinzione dell?attuale magistero
ecclesiastico: "la vita umana va rispettata dal momento del concepimento
fino alla morte".
Molti, purtroppo, senza tener conto dei dati della biologia e senza far
riferimento a considerazioni filosofiche, considerano la vita umana come
tale solo dopo il compimento del terzo mese di gravidanza e l?unica cosa
di cui si tiene conto è la ripercussione che l?interruzione della gravidanza
può avere sulla gestante.
Altri ritengono che la condizione per la vita umana si definisca solo dal
rapporto di alterità, cioè: è vita pienamente umana solo se è accettata
agli altri, se è possibile quindi un qualsiasi rapporto sociale.
Una posizione molto diffusa è invece quella che fa riferimento alle fasi
dello sviluppo embrionale. Per alcuni la vita è pienamente umana solo alla
nascita, solo quando esiste la possibilità di vita autonoma, quando si configurano
gli organi interni, la comparsa del sistema nervoso, l?annidamento, la fecondazione.
Le cellule staminali
- Cosa sono le cellule staminali e soprattutto come mai quelle degli embrioni
fanno tanto gola agli scienziati?
E' possibile che queste cellule staminali embrionali siano una potenziale
fonte di altissimo guadagno a basso costo da parte delle multinazionali
della medicina e delle case farmaceutiche?
E' possibile che quest'ultime finanzino sottobanco gli stessi promotori
dei referendum per ottenere quello che le legge ora gli vieta?
Le cellule dette ?staminali? sono quelle che non hanno ancora subito una
differenziazione, anzi hanno proprio il ruolo di produrre le cellule che
dovranno differenziarsi.
Queste cellule si possono dividere senza limite, in tutto il ciclo vitale
dell?uomo o dell?animale.
Ogni cellula figlia può seguire due vie: o rimanere cellula staminale o
differenziarsi irreversibilmente.
Le cellule staminali sono necessarie nei tessuti degli organismi viventi
in cui è necessario sostituire delle cellule differenziate, cioè che svolgono
una funzione ben precisa, le quali non possono andare incontro a divisione.
Molti tessuti hanno cellule staminali che vengono dette predestinate, poiché
produrranno cellule solo di quel tessuto per tutta la vita dell?individuo.
Nel 1998 si osservò che le cellule staminali prelevate da un embrione umano
possono essere isolate, messe in coltura nei laboratori e indotte a differenziarsi
in qualsiasi tipo di cellula.
Sono cellule totipotenti, costituiscono un embrione dalla formazione dello
zigote ai 4-5 giorni seguenti; sono identiche tra loro e non specializzate.
Da queste cellule si possono ottenere tutte le linee cellulari necessarie
a formare l?embrione e ognuna può generarne uno separato.
Cellule pluripotenti isolate dalla massa cellulare interna allo stadio di
blastocisti, hanno la potenzialità di differenziarsi in qualsiasi cellula
di un animale adulto, ma non possono dare origine ad un altro embrione.
Cellule multipotenti che hanno la capacità di rinnovarsi illimitatamente
sono state identificate nei feti e anche nell?animale adulto, ma in numero
limitato.
Le cellule del midollo osseo che sono capaci di produrre tutti i tipi esistenti
di cellule del sangue differenziate, che vengono così continuamente rinnovate,
sono cellule staminali pluripotenti.
Questi risultati hanno scosso il mondo scientifico e non meno il mondo commerciale
e dei massmedia: apparivano grandi le speranze che le applicazioni che ne
sarebbero seguite avrebbero aperto nuove e più sicure vie per la terapia
di gravi malattie; vie che già da anni si stanno cercando.
Le cellule staminali però possono essere ottenute anche da tessuti di individui
adulti come dal midollo osseo, dalla placenta, dal sangue del cordone ombelicale,
dal sistema nervoso e dal muscolo.
L?utilizzo delle cellule staminali derivate da tessuti negli individui adulti
ha due limiti: la difficoltà di isolamento e di coltura in laboratorio nello
stato indifferenziato e la difficoltà di indurre la differenziazione in
tessuti diversi da quello da cui sono state prelevate.
Nell?ultimo trentennio era ormai conosciuto che in molti tessuti adulti
sono presenti cellule staminali capaci però di dare origine solo a cellule
del proprio tessuto.
Negli ultimi anni, invece si è scoperto che sono presenti in vari tessuti
anche cellule pluripotenti, capaci cioè di generare più tipi di cellule.
Oggi un notevole cammino è stato fatto: dalle cellule del midollo osseo
è possibile oggi in laboratorio ottenere tutti i tipi di cellule ematiche.
Si hanno inoltre indizi su come far sviluppare le cellule del sistema nervoso
mediante le proteine che sono state isolate come fattori per la loro differenziazione.
Le cellula staminali adulte riservano quindi grandi promesse per una terapia
efficace di tante malattie e potrebbero arrivare ad avere un repertorio
di possibilità simile a quello delle cellule embrionali .
Tutti questi progressi lasciano intravedere non soltanto una grande plasticità
delle cellule staminali adulte, ma anche la loro grande possibilità di prestazioni.
A tutt?oggi non è possibile confrontare i dati relativi ai due tipi di cellule.
Per le cellule adulte sono in corso sperimentazioni cliniche che lasciano
ben sperare per un futuro più o meno lontano.
Per le cellule embrionali l?applicazione in campo clinico richiede una ancora
non matura riflessione per i gravi problemi etici e legali che sono connessi
con l?uso di embrioni umani.
Problemi etici
Il primo fondamentale problema etico può essere formulato così: è lecito
moralmente produrre e utilizzare embrioni umani viventi per la preparazione
di cellule staminali?
La risposta è negativa per le seguenti ragioni:
1) Sulla base di una corretta e completa analisi biologica, l?embrione umano
vivente è a partire dalla fusione dei gameti, un soggetto umano con una
ben definita identità, il quale incomincia da quel punto il suo proprio
graduale sviluppo, tale che in nessun stadio ulteriore può essere considerato
come un semplice accumulo di cellule.
2) Ne segue che come individuo umano ha diritto alla sua propria vita e
perciò ogni intervento che non sia a favore dello stesso embrione, si costituisce
come atto lesivo di tale diritto.
3) Pertanto l?ablazione della massa cellulare interna della blastociste
(nome tecnico dell?embrione al momento dell?annidamento nell?utero), che
lede gravemente e irreparabilmente l?embrione umano, troncandone lo sviluppo,
è un atto gravemente immorale e quindi gravemente illecito.
4) Nessun fine ritenuto buono, quale l?utilizzazione delle cellule staminali
in vista di procedimenti terapeutici può giustificare tale intervento. Un
fine buono non rende buona un?azione in se stessa cattiva.
Il secondo problema etico può essere formulato come segue:
è moralmente lecito eseguire la cosiddetta clonazione terapeutica attraverso
la produzione di embrioni umani e la loro successiva distruzione per fini
terapeutici?
La risposta è negativa perché ogni tipo di clonazione che implichi necessariamente
la produzione di embrioni umani è illecita, poiché si ricade nel problema
etico precedente.
Il terzo problema etico può essere formulato così: è moralmente lecito utilizzare
le cellule staminali o le cellule già differenziate da esse ottenute reperibili
in commercio?
La risposta è negativa poiché, sarebbe comunque una cooperazione in un atto
illecito.
In conclusione, appare evidente la serietà e la gravità del problema etico
aperto.
Il dato ormai accertato della possibilità di utilizzare cellule staminali
adulte per raggiungere le stesse finalità che si intenderebbe raggiungere
con le cellule staminali embrionali, anche se richiedono molti ulteriori
passi prima di vederne chiari e definitive risultati, indica questa via
come più ragionevole e umana da percorrere per un corretto e valido progresso
in questo nuovo campo che si apre alla ricerca.
La clonazione
Vi sono due tipi di clonazione:
la clonazione per scissione e la clonazione per trapianto cellulare.
-Con la clonazione per scissione vengono prodotti embrioni con la separazione
delle cellule nei primi stadi della divisione.
-Per la clonazione per trapianto cellulare la tecnica parte da degli ovociti
(cellula uovo) da cui viene asportato il materiale cromosomico, il DNA,
mediante l?aspirazione del nucleo, così che vi rimanga solo il citoplasma.
Dopo di che avviene la sostituzione con il nucleo di una cellula somatica,
cioè adulta, di un altro individuo.
La clonazione per trapianto cellulare ha tre possibili vie:
1)Il trasferimento di un nucleo di una cellula di un dato soggetto in un
ovocita umano enucleato, seguito da uno sviluppo embrionale fino allo stadio
di blastociste e dall?utilizzazione della massa di cellule interne per ottenere
le colture staminali e successivamente differenziate.
2) Il trasferimento di un nucleo di una cellula di un dato soggetto in un
ovocita di un altro animale. Un eventuale successo dovrebbe portare allo
sviluppo di un embrione umano, da utilizzare come nel caso precedente.
3) Riprogrammazione del nucleo di una cellula di una dato soggetto fondendolo
con il citoplasma di cellule embrionali, possibilità che ancora è a livello
di studio.
Mediante lievi scosse elettriche il nucleo viene ad essere accettato da
questi ovociti che lo tratteranno come se fosse un nucleo che è originato
da una fecondazione. Il nucleo somatico ha infatti il numero completo di
cromosomi e non la metà come nell?ovocita.
Con il trapianto di nucleo la cellula ovocita comincerà così a suddividersi
e a evolversi come un embrione vero.
Questa tecnica è stata studiata ed utilizzata per la clonazione della pecora
Dolly.
La produzione di cellule staminali a partire dalla clonazione per trapianto
nucleare rende necessaria la formazione di un embrione il cui sviluppo viene
arrestato allo stadio di blastocisti; non si tratta quindi dello sviluppo
completo di un embrione dal quale si preleverebbero tessuti o organi di
ricambio.
La tecnica di trapianto cellulare potrebbe essere impiegata in un programma
terapeutico al fine di costituire una fonte adeguata di rifornimento cellulare
al paziente.
L?impiego di questa tecnica delinea la possibilità di avere a disposizione
linee cellulari pluripotenti direttamente dalle cellule trapiantate dai
pazienti, evitando il passaggio della formazione di un embrione, al momento
però lo stato delle conoscenze non permette quest?ultima opzione.
Il diritto ad un figlio
- Per alcuni, il diritto a procreare è un diritto illimitato e pertanto
è coerente pensare di avere un figlio ad ogni costo.
Dove si trova la verità circa l?esercizio umano della procreazione?
Fino a che punto è un diritto avere un figlio a tutti i costi?
Nelle dichiarazioni o formulazioni dei diritti umani (Dichiarazione universale
dei diritti umani ONU; Accordo internazionale sui diritti civili e politici
ONU; Carta sociale d?Europa) non si trova la constatazione esplicita di
un diritto alla procreazione e nemmeno nella Carta dei diritti della famiglia
presentata dalla Santa Sede.
Esiste invece un diritto alle condizioni che rendano possibile, quando se
ne presenti l?occasione, l?esercizio della procreazione come processo umanizzato
e umanizzatore.
- Per favorire la trasmissione della vita umana, attualmente esiste un complesso
di interventi medici di tale ampiezza che suscitano molteplici interrogativi:
vale la pena sostenere a favorire tali interventi? La scienza è l?unico
criterio nel progresso umano? Tutto quello che è possibile fare è opportuno
farlo?
Non c?è un diritto assoluto al figlio:
il figlio non è un bene utile che serve per soddisfare necessità, in sé
molto nobili, degli individui e della coppia. Il figlio è un valore in sé
e come tale deve essere amato e cercato. I figli non ci sono per dare soddisfazione
al desiderio dei genitori.
La fecondazione assistita
- Escludendo quindi a priori le coppie omosessuali, le donne non piu in
età fertile e i casi di affitto di utero al di fuori della coppia, la domanda
sorge spontanea: una coppia normale, magari una coppia di giovani sposi
cristiani, che per cause naturali non possono avere un figlio, cosa possono
o devono fare? Che cos'è la fecondazione assistita, è lecito ricorrere ad
essa? Cosa ci insegna la Chiesa su questa soluzione?
La fecondazione assistita o inseminazione artificiale, consiste nell?intervento
medico con sui si introduce il seme nell?organismo femminile, non attraverso
un atto sessuale normale, ma in maniera artificiale, al fine di produrre
la fecondazione.
I tipi di inseminazione possono essere tre:
inseminazione al di fuori del matrimonio e della coppia;
inseminazione con seme del compagno;
inseminazione all?interno di una coppia ma con seme di donatore esterno
ad essa.
La valutazione morale ufficiale della Chiesa è questa:
la fecondazione assistita è sempre un atto che tende a separare volontariamente
i due significati dell?atto coniugale, cioè quello unitivo e quello procreativo.
Quindi anche all?interno della coppia è un metodo che non può essere accettato.
La raccolta del seme
La posizione ufficiale de Magistero cattolico è ovviamente contraria, ma
attualmente i moralisti sfumano questa posizione poiché vedono una distinzione
importante tra l?atto in sé e il fine per il quale è compiuto.
La fecondazione in vitro
Per fecondazione artificiale, o in vitro, si intende un insieme di interventi
medici che vanno dall?ottenimento di ovuli e di sperma fino all?impianto
dell?ovulo fecondato nell?utero per l?ulteriore sviluppo intrauterino, passando
per la fecondazione e primo sviluppo della cellula germinale fuori dall?utero.
La fecondazione in vitro può essere perseguita per fini puramente scientifici
per conoscere i processi della fecondazione umana, con finalità terapeutiche
per acquisire conoscenze sulla possibilità di curare le deficienze e le
malattie ereditarie.
Ma la finalità più importante è quella che consente di raggiungere la nascita
di essere umani vincendo le difficoltà alla base della sterilità.
La valutazione morale di queste tecniche deve partire dallo statuto dell?embrione.
Tutte le tecniche devono rispettare il valore fondamentale della dignità
della vita umana, in particolare per quanto riguarda la manipolazione, congelazione,
selezione e perdita di embrioni umani.
Nell?enciclica Evangelium Vitae Giovanni Paolo II afferma che la valutazione
morale sull?aborto deve essere applicata anche alle recenti forme di intervento
sugli embrioni umani, che pur mirando a scopi legittimi, ne comportano inevitabilmente
la morte.
La legislazione Italiana
-Cosa dice la Legislazione Italiana, cioè questa legge 40/2004, riguardo
alle tecniche di procreazione artificiale?
L?accesso alle tecniche di procreazione assistita sarà consentito solo se
non si potranno eliminare le cause che impediscono la procreazione.
Sterilità e infertilità dovranno essere documentate dal medico.
Vi potranno accedere solo le coppie maggiorenni di sesso diverso, sposate
o conviventi, in età potenzialmente fertile ed entrambe viventi.
Non sarà possibile accedervi ai single, ai gay, alle mamme-nonne, alla fecondazione
postmortem.
Sarà possibile creare un embrione solo se seme ed ovulo provengono dalla
coppia che si rivolge alle tecniche di fecondazione assistita.
Vietata la fecondazione eterologa che prevede un donatore esterno.
Devono essere assicurati i diritti di tutti i coinvolti anche quelli del
nascituro.
È vietata la clonazione, non si potranno produrre più embrioni di quelli
strettamente necessari a un unico e contemporaneo impianto e comunque non
più di tre.
Se non potranno essere trasferiti nell?utero per ragioni di salute potranno
essere congelati.
Vietato anche qualsiasi tipo di sperimentazione su embrioni umani salvo
i casi di necessità terapeutica e diagnostica sull?embrione stesso.
Il referendum
- Cosa vogliono abrogare in questa legge i promotori del referendum?
-Vogliono che non ci siano limiti alla ricerca clinica e sperimentale sugli
embrioni.
-Vogliono eliminare l'obbligo di trasferimento di tre embrioni.
-Vogliono in pratica cancellare i diritti del concepito
-Vogliono che sia tolto il divieto di fecondazione eterologa (uteri in affitto
e seme fuori dalla coppia)
Ringrazio il mio parroco Don Marcello Franceschi per questa intervista,
anche se questo che è scritto non è che una parte piu piccola e sintetizzata
di tutto quello che mi ha detto.
Informarsi sempre e bene, e soprattutto tenere sempre in considerazione
quello che la nostra Chiesa ci insegna, è un dovere per noi cristiani, che
uniti come in un "gregge che segue e ascolta la voce del suo pastore" non
ci sentiamo mai turbati nel nostro cuore, spesso di fronte a sempre nuovi
orizzonti.
....ah dimenticavo! : Io ho deciso, non andrò a votare.
Carlo Mengali
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