Contro Calipari spararono almeno in tre
Un altro frammento di proiettile è stato rinvenuto dai periti sulla Toyota Corolla di Nicola Calipari. Dimostra, dopo tre mesi di bugie, che a sparare contro l'auto su cui viaggiavano il dirigente del Sismi e Giuliana Sgrena furono almeno tre dei sette soldati che costituivano il check point americano. Gli americani hanno sostenuto, anche nel loro rapporto finale (quello con gli omissis rivelati da un semplice copia e incolla) che a fare fuoco fu solamente la mitragliatrice del soldato Mario Lozano, quella montata sulla torretta del mezzo blindato che faceva parte della pattuglia guidata dal capitano Drew. Un falso clamoroso: quella in cui morì Calipari fu una vera sparatoria. E c'è dell'altro: studiando un foro di proiettile sul cerchione anteriore i periti hanno scoperto che la ruota, al momento della raffica, stava curvando a destra. Significa che l'auto stava rientrando nella carreggiata dopo aver superato l'ultima barriera di cemento, e quindi stava sulla «alert line» e non nella zona di fuoco. E se stava curvando in quel modo, inoltre, non poteva viaggiare a 80-100 all'ora
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