Delitti & Diritti
Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e compagni colpiti dai 
provvedimenti giudiziari della Procura di Roma e di Napoli per le 
iniziative di lotta contro la precarietà, contro il carovita, per il 
diritto al reddito.
E? necessario contrastare e sconfiggere l?ipotesi di una ?guerra 
preventiva? che ha come obiettivo la criminalizzazione delle lotte 
sociali.
Le tante iniziative svoltesi negli ultimi mesi hanno avuto il merito di 
mettere al centro del dibattito politico la necessità di deprecarizzare 
le nostre vite, di riappropriarci del diritto ad avere una casa in cui 
abitare senza pagare affitti da usura, ad un reddito garantito e 
slegato dal ricatto dei lavori precari, all?accesso ai saperi liberati 
dai prezzi di mercato.
E? un movimento variegato e in crescita che sta coinvolgendo giovani 
precari, occupanti di case, pendolari inferociti, migranti sfruttati, 
che rivendicano reddito, diritti, dignità.
La precarizzazione e l?immiserimento sono gli elementi comuni a sempre 
più vasti settori, cresce la paura, condivisa da entrambi gli 
schieramenti politici di centrodestra e centrosinistra, di una 
crescente e diffusa volontà e capacità di ribellione e di lotta.
Anche a Bologna diverse realtà hanno avuta la capacità di avviare un 
dibattito e diverse pratiche di lotta sui temi della precarietà e del 
diritto al reddito diretto e indiretto (casa, trasporti, saperi ?).
Ricordiamo le tante case abbandonate dall?ACER che sono state 
finalmente ?autoassegnate?, i presidi anti sfratto, gli scioperi del 
biglietto Atc, la primavisione collettiva al cinema, le autoriduzioni 
in libreria, le iniziative no-copyright, le iniziative per i diritti 
dei migranti e per la chiusura del CPT, e altro ancora. Tutto questo 
non deve essere ridotto a occasione di reato.
Il Consiglio Comunale di Bologna, approvando all?unanimità un ordine 
del giorno in cui si condannano i fatti accaduti nella giornata 
nazionale per il reddito e contro la precarietà svoltasi a Roma il 6 
novembre scorso, ha dato il suo formale contributo ad alimentare questo 
scenario di guerra preventiva che solo negli ultimi anni ha prodotto 
7000 denunce contro giovani, lavoratori, precari e disoccupati.
Nella nostra città-laboratorio delle prossime politiche nazionali, il 
?reclamare diritti? farà rima con ?commettere delitti??
Noi continueremo a sostenere il diritto ad occupare una casa sfitta, il 
diritto a lottare contro la precarietà del lavoro e della vita, il 
diritto di veder finalmente chiuso il CPT di Via Mattei.
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