[Forumlucca] Econews - 16 dicembre 2004

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Author: Federazione dei Verdi di Lucca
Date:  
Subject: [Forumlucca] Econews - 16 dicembre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Petrolchimico. Zanella: una sentenza storica
- Informatica. Verdi: difendiamo il diritto della conoscenza
- Kyoto. Pecoraro Scanio: traditi impegni, Matteoli si dimetta
- Kyoto. Lion: Governo informi Parlamento su voltaccia Matteoli
- Kyoto. Cima: Matteoli il ministro del “non-ambiente”
- Clima/Cop10. Turroni: da Matteoli bugie senza vergogna
- Giustizia. Pecoraro Scanio: regalo di Natale a Previti, insulto ad
italiani onesti
- Giustizia. Cento: con salva-Previti piu’ problemi nelle carceri
- Finanziaria. Verdi: misure clientelari e coperture fasulle
- Finanziaria. Indennizzo danneggiati vaccino sparito da Finanziaria
- Crocifisso in aula. Zanella: aggiornare leggi desuete
- Rai. Bonelli: boutade Gasparri su libri nasconde problemi
- Turchia. Cima: da Borghezio visione padanocentrica
Econews dalle agenzie estere:
- 2004 signals more global warming, extreme weather (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28594/story.htm
- Mexican lawmakers approve controversial GM law (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28589/story.htm


Petrolchimico. Zanella: una sentenza storica

“E’ una sentenza storica''. Così la deputata verde Luana Zanella, commenta
la sentenza d'appello del processo per le morti del Petrolchimico di
Marghera. “Siamo davvero soddisfatti - prosegue Zanella - perché i giudici
hanno riconosciuto la fondatezza di battaglie fondamentali che abbiamo
condotto insieme a tutte le associazioni ambientaliste e con larga parte
della società civile per ripristinare la verità e la giustizia sulle morti
del Petrolchimico e per riconoscere come reati gravi quelli contro la
salute dei lavoratori e l'ambiente. La prescrizione conferma purtroppo la
lentezza del nostro sistema giudiziario ma non cancella le responsabilità
morali e materiali degli imputati. Da oggi ci siamo comunque meno soli
nella difficile strada della difesa di principi sacrosanti di rispetto
della dignità della persona”.

Informatica. Verdi: difendiamo il diritto della conoscenza

Difendere il diritto della conoscenza: questo l'obiettivo di due mozioni
dei Verdi presentate alla Camera e al Senato per sensibilizzare i due rami
del Parlamento affinché si esprimano contro la direttiva per la
brevettazione del software, coerentemente con la decisione del Parlamento
europeo e che invece il consiglio dei ministri d'Europa vuole stravolgere.
A illustrare le mozioni, alle quali hanno aderito parlamenti del
centrosinistra ma anche Laura Bianconi di Forza Italia, sono stati, in una
conferenza stampa, il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio,
assieme a Marco Lion e Fiorello Cortiana. "Brevettare quelle che sono le
conoscenze nel settore dell'informatica - spiega Pecoraro - è come se oggi
la lega araba chiedesse di brevettare i numeri di modo che ogni volta che
noi scriviamo un numero dovessimo pagare una royalty a
quell'organizzazione. Siamo invece convinti - prosegue il leader del sole
che ride - che alcuni beni come la conoscenza debbano essere un bene di
tutti e non un patrimonio di alcune multinazionali che tentano di fare
lucro anche delle conoscenze. Bisogna sconfiggere le privatizzazioni
estreme: in questo caso - conclude - brevettare il software è solo un modo
per bloccare l'evoluzione e il miglioramento perché impedisce di andare
avanti nella ricerca". "Con questa mozione - sottolinea Cortiana (primo
firmatario della mozione al Senato) - vogliamo sensibilizzare il Governo a
votare contro e non solo ad astenerci dall'approvazione del testo di
direttiva sulla brevettibilità delle invenzioni attuate per mezzo di
elaboratori elettronici come ha fatto la delegazione italiana nella
precedente votazione nel maggio scorso. Il nuovo testo da votare, infatti,
che in prima lettura é stato cambiato positivamente dal Parlamento europeo,
è stato successivamente modificato in sede di Consiglio dei ministri
d'Europa, rivelandosi persino peggiore del testo della Commissione". "E'
una battaglia importante, necessaria per la libertà - sottolinea Lion -
perché se passasse la direttiva si rischia di chiudere il mercato
informatico che è uno dei comparti più avanzati e strategici del nostro
sistema economico nazionale e locale e la conoscenza verrebbe gravemente
danneggiata". (Ansa)

Kyoto. Pecoraro Scanio: traditi impegni, Matteoli si dimetta

“Mai negli ultimi anni l’Italia aveva abbracciato in modo così servile le
posizioni più antiambientali dell’amministrazione Bush. Boicottare il
Protocollo di Kyoto è un tradimento innanzitutto verso le posizioni prese
dal Parlamento italiano. Matteoli modifichi immediatamente questa posizione
illegittima o si dimetta da ministro dell’ambiente”. E’ netta la bocciatura
del presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio alla decisione dell’italia
di ritirarsi dal Protocollo di Kyoto. La scelta del Governo italiano è
inammissibile e colpevole: non possono pensare di chiudere gli occhi di
fronte ai cambiamenti climatici in atto. Per questo chiediamo le dimissioni
del ministro”. “Noi Verdi ­ aggiunge Pecoraro - abbiamo sempre sostenuto
come sia possibile attuare politiche fondate sul risparmio, l'efficienza e
le fonti rinnovabili, creando anche posti di lavoro attraverso la crescita
di piccole e medie imprese che operino nel settore energetico. Puntare su
efficienza e risparmio energetico, con politiche a costo zero,
significherebbe risparmiare il 18 per cento del fabbisogno energetico
nazionale, pari alla quota d' importazione”.

Kyoto. Lion: Governo informi Parlamento su voltaccia Matteoli

''La scelta di Matteoli è un voltafaccia di cui il Governo deve rendere
conto al Parlamento e al paese”. Marco Lion, deputato verde della
Commissione ambiente, sostiene che “la decisione del ministro Matteoli di
annunciare questo scellerato disimpegno dell’Italia dagli accordi di Kyoto
nella sede della Cop10 di Buenos Aires è una vera e propria provocazione
dei confronti dei paese impegnati nella riduzione delle emissioni, un
calcio alle opportunità offerte dal quel Protocollo e solo un tributo alla
alleanza con Bush. Che almeno il Governo Berlusconi abbia la faccia di
spiegare pubblicamente in che modo intende guardare il futuro e mantenere
costruttive relazione con gli altri paesi europei impegnati nella difesa di
principi stabili a Kyoto".

Kyoto. Cima: Matteoli il ministro del “non-ambiente”

“Il ministro Matteoli, sull’ambiente non va oltre la punta del proprio
naso” lo ha dichiarato la deputata verde Laura Cima (Commissione esteri)
commentando l’annuncio del ministro che dopo il 2012 l’Italia si ritirerà
dal sistema dei vincoli del Protocollo di Kyoto. “Matteoli, che possiamo
ribattezzare senza remora il ministro del ‘non.-ambiente’ , da Buenos Aires
ci prospetta un ripensamento dell’Italia sulla politica di emissione dei
gas serra ispirata esclusivamente da dettami di profitto economico. A nulla
valgono neppure i disastri ambientali che quest’anno in particolare hanno
martoriato il nostro pianeta, in gran parte conseguenza dell’inquinamento
atmosferico. Matteoli così fa quello che nelle sue funzioni di responsabile
dell’ambiente proprio non dovrebbe fare: rendere l’ambiente subalterno
all’economia e alla finanza. A quanto pare bush continua a fare da apri
strada per il Governo berlusconi, non solo in tema di guerra, ma anche,
purtroppo, nella sua disastrosa politica ambientale”.

Clima/Cop10. Turroni: da Matteoli bugie senza vergogna

Matteoli e il direttore del ministero dell'ambiente Clini dicono "bugie"
"senza vergogna". "stanno definitivamente azzerando quel po' di credito
internazionale che restava, grazie alle dichiarazioni di Matteoli e del
direttore generale Clini che, da giorni, si affannano per dimostrare di
essere i piu' fedeli esecutori dell'amministrazione Bush, da sempre
contraria al Protocollo di Kyoto". Cosi' dichiara il senatore dei Verdi
Sauro Turroni, vicepresidente della Commissione ambiente di Palazzo Madama,
presente a Buenos Aires ai lavori della Cop 10 sui cambiamenti climatici.
"Non si accettano le bugie che il ministro e il suo direttore dicono senza
vergogna. Hanno persino tentato di minimizzare la portata dei 30 rilievi
fatti dalla Commissione europea in relazione al piano nazionale di
assegnazione delle emissioni di gas serra comunicato dall'Italia il 21
luglio 2004. Infatti- prosegue l'esponente dei Verdi - il Governo aveva
inviato a Bruxelles un piano incompleto e insufficiente, dal momento che
faceva conto sulla mancata ratifica russa e sulla conseguente non entrata
in vigore del protocollo stesso". "Che sulla scorta della decisione
comunitaria di attuazione del Protocollo di Kyoto dovrebbe ridurre le
proprie emissioni del 6 per cento rispetto al 1990, e' riuscita ad
aumentarle di quasi il 10 per cento", accusa Turroni. L'altra "bugia del
ministro" riguarda le "presunte responsabilita' del Parlamento in ordine
alla mancato recepimento della direttiva comunitaria 2003/87/ce. Cio' e'
del tutto falso - spiega l'esponente del sole che ride - dal momento che
proprio il Governo ha lasciato decadere al Senato il decreto legge che
conteneva le 'disposizioni per l'attuazione della direttiva 2003\87\ce' che
istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas serra".
Se e' vero che anche nella legge comunitaria 2004, approvata dal Senato e
attualmente all'esame della Camera, all'articolo 13 si trova una delega
finalizzata al recepimento della direttiva che istituisce a partire dal
2005 un quadro armonizzato per lo scambio dei diritti di emissione
all'interno dell'unione europea, "cio' e' solo la dimostrazione del modo
pasticcione con cui il Governo lavora". Ma questo non cambia nulla in
ordine "alle responsabilita' di Matteoli di aver consentito il decadimento
della identica norma che si ritrovava nel disegno di legge n.2650, recante
la proroga di termini di deleghe legislative. Matteoli - conclude Turroni -
non si rende conto che i contaballe come lui in questo paese hanno vita
politica breve". (Dire)

Giustizia. Pecoraro Scanio: regalo di Natale a Previti, insulto ad italiani
onesti

“Hanno sconvolto i lavori parlamentari per fare il regalo di Natale della
Cdl a Previti. Una vera vergogna, un insulto agli italiani onesti”. E’ il
commento del presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio all’approvazione
delle norme salvapreviti. “La coscienza civile del nostro paese ­ aggiunge
il leader dei Verdi - deve ribellarsi a queste ripetute e arroganti
violazioni del principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”.

Giustizia. Cento: con salva-Previti piu’ problemi nelle carceri

"La legge salva-Previti determinerà gravi problemi nelle carceri italiane.
Lo denuncia il vicepresidente dell acommissione giustizia, il verde Paolo
Cento, il quale spiega che “aumenterà il numero dei detenuti a causa della
sostanziale chiusura dell’accesso alle misure alternative previste dalla
Legge Gozzini, soprattutto per quelle migliaia di tossicodipendenti autori
dei reati tipici del disagio sociale che, spesso, hanno accumulato più
condanne nel corso dgli anni. E’ incredibile dunque la superficialità del
ministro della giustizia che non è stato capace di fornire al Parlamento
dati adeguati per comprendere gli effetti sul sistema penitenziario della
riduzione dell’applicazione della Legge Gozzini”.

Finanziaria. Verdi: misure clientelari e coperture fasulle

"Le coperture del maxi-emendamento fanno acqua da tutte le parti. Sono
state violate le regole della contabilita' e il bilancio non e'
trasparente. E' una finanziaria elettorale, zeppa di misure settoriali per
accontentare le clientele locali. La maggioranza ha rotto gli argini e ci
chiediamo, con preoccupazione, cosa accadra' con l'ultima finanziaria di
questo Governo". E' il commento del senatore Natale Ripamonti, capogruppo
dei Verdi in Commissione bilancio alla Finanziaria 2005. "E' grave che il
testo licenziato dalla Commissione bilancio sia stato completamente
stravolto dal maxi-emendamento che oggi stiamo esaminando. Hanno soppresso-
prosegue Ripamonti - l'alta commissione per monitorare l'andamento della
finanza pubblica, hanno modificato le norme relative agli estimi catastali
e al concordato preventivo e hanno aggiunto l'aumento dell'imposta di bollo
e il condono per le affissioni abusive. Complimenti...- conclude Ripamonti-
un ottimo lavoro che impoverira' i cittadini e portera' il paese allo
sfascio". (Dire)

Finanziaria. Indennizzo danneggiati vaccino sparito da Finanziaria

“Il Parlamento si impegni a riprendere, al più presto, l’esame dei
provvedimenti che prevedono l’indennizzo per i bambini danneggiati dai
vaccini obbligatori”. Lo chiede il deputato verde Paolo Cento che ha
partecipato a una conferenza stampa organizzata ieri alla Camera dal
Condav. “Purtroppo ­ spiega Cento - nel maxi emendamento alla Finanziaria
presentato ieri al Senato, l’articolo 25bis, che prevedeva un equo
risarcimento per i danneggiati da vaccino, è sparito. Ora il Parlamento si
faccia carico di rimediare a questa grave ingiustizia”. Alla conferenza
stampa era presente anche la presidente del Condav Nadia Gatti che ha
dichiarato: “dopo anni di iniziative andate a vuoto, il 12 maggio scorso,
il Condav ha incontrato il Presidente della Repubblica Ciampi e il
Presidente della Camera Casini, che hanno assicurato il loro appoggio.
Anche a seguito di questi incontri deputati di entrambi gli schieramenti
politici hanno sottoscritto le proposte di legge n.4865 e n.5220 , il cui
iter, però, si è bruscamente e inspiegabilmente fermato. Da qui la proposta
di inserire il 25bis nella Finanziaria, che però non è stato presentato”.
Ci aspettiamo ora ­ ha concluso la presidente del Condav ­ un impegno
formale di tutti i gruppi parlamentari che hanno sottoscritto le proposte
di legge affinché nell’immediato venga ripreso l’esame in sede legislativa
in modo da giungere all’approvazione dei testi in tempi ristretti”.

Crocifisso in aula. Zanella: aggiornare leggi desuete

''Se le leggi sono desuete, vanno aggiornate”. Luana Zanella, deputata
verde, interviene in merito alla sentenza della corte costituzionale sul
crocifisso nelle aule scolastiche, sostenendo che “i giudici della Consulta
hanno svolto il proprio compito interpretando la normativa alla luce dei
principi di costituzionalità. Tuttavia credo che contro il virus delle
strumentalizzazioni di questioni delicate come quelle che riguardano
simboli religiosi è possibile difendersi solo salvaguardando la laicità
della scuola. In questo senso ritengo che, se l’attuale normativa è figlia
del passato, è nostro compito rivederla per adeguarla alle necessità
dell’oggi”.

Rai. Bonelli: boutade Gasparri su libri nasconde problemi

"La proposta del ministro Gasparri sarebbe da apprezzare se avessimo un
sistema dell'informazione imparziale e libero, ma in questo momento sembra
tanto una boutade per nascondere i veri problemi". Lo ha dichiarato Angelo
Bonelli, coordinatore dell'esecutivo nazionale dei Verdi. "Il sistema
televisivo nazionale - afferma Bonelli - è oggi praticamente nelle mani di
un unico soggetto politico e la Rai é gestita da un Cda dimezzato e
delegittimato. Per il futuro la Cdl spinge per l'abolizione della par
condicio e corre verso la privatizzazione della Rai. E' ben strano che il
ministro chieda più spazio ai libri nei telegiornali piuttosto che
preoccuparsi delle storture e delle anomalie del sistema dell'informazione
italiano. Gasparri inverte le priorità. In quanto ai libri, c'é da
augurarsi - conclude il coordinatore del sole che ride - che i vertici
della Rai, che hanno il dovere di rendere un servizio diverso dalla tv
commerciale, dedichino più attenzione al mondo dell'editoria e meno spazio
al trash, che negli ultimi tempi è diventato di gran moda". (Ansa)

Turchia. Cima: da Borghezio visione padanocentrica

“Borghezio, come tutti i leghisti, ha una visione “padanocentrica” che non
va oltre i confini territoriali della sua padania. Il suo no alla
risoluzione favorevole del Parlamento europeo per l’ingresso della Turchia
e la sua ostinazione a chiedere un referendum la dicono lunga sul loro vero
obiettivo della Lega: intraprendere una crociata contro l’Islam “perché ­
chiede Cima - la Lega continua a chiedere il referendum sulla Turchia
quando invece non si è minimamente preoccupata di chiedere ai cittadini
italiani, sempre con un referendum, cosa ne pensino della costituzione
europea? L’ingresso nella UE di un paese musulmano così grande ­ conclude ­
deve essere una grande occasione da non perdere per favorire un importante
processo di democratizzazione che alla lunga può essere trainante anche per
gli altri paesi musulmani”.

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