Su questa lista gli appuntamenti per costruire, discutere le azioni post 6,
sono sempre state comunicate. Ad ogni modo, condivido alcune delle cose che
dici... Ma il 26 non è andato poi così bene (parlo della gestione), perciò
il rischio (la realtà?) incombente è che ci si ritrovi nuovamente a lavorare
non nei propri territori, ma nei gruppi d'appartenenza (cosa ben diversa!).
Come striker, "il gruppo d'appartenenza" è una cosa che mi mette in
difficoltà.
Non riesco a ragionare sul 6 o sul post 6 in questi termini. Avrei il
desiderio di un confronto assembleare collettivo "a freddo" (noi abbiamo
avuto bisogno di tempo e tempi per elaborare), per capire dove va a finire
la GAP. Tuttavia, una discussione collettiva, serena e onesta, necessita la
presenza di "tutt@" I pezzi che il 6 hanno partecipato alle iniziative e la
scorsa volta non è stato così. Questo è stato un grosso limite.
Comunque... anche le discussioni successive in lista sul manifesto unitario
e come poi abbiamo, per gruppi, gestito la comunicazione il 26, rasentano la
schizofrenia: ci siamo autocensurati nell'utilizzare "le parole dei media"
(questo era stato il punto della discussione in lista: non stare sulla
difensiva) e poi abbiamo fatto l'esatto contrario (dico "abbiamo", perchè
considero le diverse azioni del 26, pezzi di una rete).
Insomma, REDDITO PER TUTT@, ma uno slogan condiviso non può reggere, da
solo, un percorso.
Ciao
Lidia
On 29-11-2004 13:53, "ginevrademaio@???" <ginevrademaio@???>
wrote:
> Ripropongo anch'io la domanda posta da mina sulla lista precog.
> Per quale motivo, in particolare dopo il 6 novembre, le azioni vengono
> comunicate solo dopo che sono avvenute?
> Io sono a Roma, ho cercato di sapere se ci sarebbero state azioni più o meno
> comuni di comunicazione su precarietà e dintorni, ma, forse per mia
> incapacità, non ho avuto grosse info. Poi scarico la posta e leggo di azioni
> già avvenute nella città in cui vivo e di cui non mi pare si sapesse granchè.
> In particolare nell'ultima assemblea metropolitana romana (che risale ad
> almeno due settimane fa, o ci sono state altre assemblee, che non fossero
> incontri di pochi soggetti non comunicati sulle liste?), ci si era riproposti
> di organizzare qualcosa per il 26 novembre, ma poi nulla si è più deciso, più
> precisamente non ci si è più visti nella forma dell'assemblea metropolitana (o
> mi sbaglio?).
> La sensazione che ho è che, di fronte al gap (l'unico per ora reale e
> palpabile) che si è prodotto il 6 mattina, qualcuno stia pensando che la
> soluzione possa essere tornare a parlarsi e ad agire solo nei singoli gruppi
> di appartenenza, perchè purtroppo a me sembra che di questo si tratti.Altro
> che post-identitarismo e linguaggio comune!
> Io penso che, sebbene più difficile da fare, urga un percorso comune sulla
> questione della precarietà e del reddito, un percorso non rinviabile, credo
> ineludibile, il che non vuol dire necessariamente allontanarsi dai propri
> "territori", dipende da cosa intendiamo per territorio: la via di casa, il
> singolo quartiere, il proprio intergruppo, una macro area della città, tutta
> la città, il Nord, il Centro, il Sud, l'Italia, l'Europa? O una compresenza
> molto più complessa e articolata di tutti questi livelli?
> Non vorrei che dietro questa distinzione, che io ritengo falsa e fuorviante,
> tra i territori e un livello che sarebbe invece astratto e sganciato dalla
> materialità dell'esistente, si nascondano divisioni e distinzioni di altro
> tipo, che evidentemente uno striscione comune sul diritto al reddito o uno
> slogan condiviso da tutti, o un'icona comune come quella del santo non sono
> sufficienti a superare.
> Per quanto mi riguarda condivido la posizione espressa da fumagalli, i due
> livelli non sono sganciati o in opposizione, la presenza sui singoli territori
> può e deve articolarsi attraverso azioni coordinate e simultanee, come si è
> riusciti a fare il 30 e 31 ottobre in molte città.
> Se invece è prevalente la convinzione che in questo momento non sia possibile
> un cammino comune di tutti i precari ma solo percorsi di affinità o di singole
> aree, sarebbe almeno auspicabile che le azioni o inziative che ciascuno decide
> di fare venissero comunicate il più possibile e, soprattutto, prima che
> accadano. Almeno chi non vuole identificarsi con un solo pezzo di movimento ma
> aspira ad essere parte di una Grande Alleanza Precaria, può decidere se e come
> partecipare.
>
> givra,
> precaria Lowcoast, nomade a Roma.
>
>
>
> ---------- Initial Header -----------
>
>> From : precog-bounces+ginevrademaio=inwind.it@???
> To : precog@???
> Cc :
> Date : Sat, 27 Nov 2004 17:35:45 +0100 (CET)
>
> Subject : [Precog] 26 novembre: san precario a via del corso
>
>>
>> 26 NOVEMBRE/GIORNATA DI COMUNIC/AZIONE METROPOLITANA
>>
>>
>> Una rumorosa processione di devoti di San Precario, al ritmo di samba, si è
>> snodata per la via dello shopping natalizio nel centro di Roma. Sono stati
>
>> distribuiti gratuitamente CD masterizzati, libri di giacenza e pasta
>> biologica (con
>> indicato il prezzo sorgente) e picchettati Ricordi MediaStore, Messaggerie
>> Musicali e McDonald. Hanno fatto la loro apparizione le devote
>> della madonna ingravidata reclamando la maternità pagata.
>
>>
>>
>>
>>
>> Questo il testo del volantino distribuito nel pomeriggio
>>
>> BUY NOTHING (every)DAY
>> I precari producono ricchezza
>> ma non possono acquistare
>>
>> Il 26 Novembre torna ad apparire San Precario, protettore di tutti i
>> lavoratori flessibili, intermittenti, migranti, a tempo determinato.
>> Invocato da migliaia di devoti, San Precario riappare nelle strade di Roma
>> nella giornata mondiale del non acquisto [BUY NOTHING DAY].
>>
>> Giornalisti e politici hanno infangato il suo nome, lo hanno definito ladro
>> solo per aver ridotto il costo di alcuni beni comuni e per averli fatte
>> circolare liberamente, solo per aver miracolato alcuni suoi devoti e per
>> aver infuso nel paese la speranza di un reddito universale.
>>
>> Mentre inizia la grande fiera dello shopping natalizio, milioni di precari,
>> migranti e cognitari non sono invitati alla festa. Siamo costretti a
>> guardare le vetrine da fuori senza poter comprare nulla o a guardarle da
>> dentro, vendendo prodotti che non possiamo permetterci.
>>
>> I prezzi aumentano, gli stipendi no.
>> Ma chi produce tutta questa ricchezza esposta in bella vista?
>> Perché le strategie di marketing e del commercio utilizzano i nostri gusti e
>> stili di vita, senza darci in cambio nulla? Marchi, loghi e copyright
>> privatizzano produzioni comuni.
>> La pubblicità è l¹anima del commercio e consumare è diventato un pò
>> lavorare.
>> Oggi siamo tutti PROSUMATORI [produttori e consumatori allo stesso tempo]!
>>
>> San Precario protegge questa nuova specie di devoti dagli strali
>> dell¹inquisizione e porta loro in dono pasta, libri e cd, saperi e sapori,
>> cibo per la mente, informazioni per il cibo. Mette in atto il miracolo della
>
>> possibile libera circolazione dei beni oltre le dure leggi del mercato
>
>> globale.
>>
>> San Precario torna a manifestarsi per riaffermare la santa verità.
>>
>> Prosumers of the world, let¹s unite !!
>> Reddito per tutti/e !!
>>
>> PS
>> A causa delle nuove leggi sul mercato del lavoro, quest¹anno San Precario
>> sarà sottoposto ad un contratto di ³jobsharing² e quindi dividerà il suo
>> lavoro con Babbo Natale Precario, suo collega di sventura e di doni
>>
>>
>>
>>
>>
>> Se io fossi a letto sognerei
>> ma se avessi paura mi nasconderei
>> e se mai divento pazzo
>> please don't put your wires in my brain
>>
>> if
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