[Forumlucca] Econews - 15 ottobre 2004

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Author: Federazione dei Verdi di Lucca
Date:  
Subject: [Forumlucca] Econews - 15 ottobre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Caccia. Zanella: quella interpellanza è un autogol
- Delega ambientale. Turroni: siete i nuovi barbari
- Delega ambientale. Pecoraro Scanio: grave comportamento di Pera
- Delega ambientale. Bonelli: Berlusconi come i talebani...
- Falso in bilancio. Cento: ennesima figuraccia dell’Italia
- Falso in bilancio. Pecoraro Scanio: bocciato regalo a evasori e truffatori
- Porto d'armi. Cortiana: finalmente un relatore per il ddl
- OGM. Pecoraro Scanio: rinvio nasconde trucco lobby
- Riforme. Pecoraro: devolution un mostro che non passera'
- Riforme. Cento: premierato e’ forma autoritaria di governo
- Mario Luzi. Boco: grande gioia per sua nomina
- Iraq. Cento: governo deve fare chiarezza su elicotteristi
- Verdi. Delegazione al Forum sociale europeo di Londra
- Friuli-Venezia Giulia. Pecoraro Scanio:dare impulso a politica ambiente
- Immigrazione. Bulgarelli: no a fondi per ctp in Finanziaria
- Ambiente. Cento: a rischio i lecci del Forlanini
- Lombardia. Proposta di legge dei Verdi per vietare olio e gasolio negli
impianti di riscaldamento
- Delega ambientale. Italia Nostra: Ciampi non firmi legge-vergogna
- Delega ambientale. Greenpeace: è una vergogna
- CITES. Più protetti squalo bianco e dattero di mare
- CITES. Greenpeace: protetti il ramino, lo squalo bianco e il delfino asiatico
- CITES. Animalisti italiani: grande successo alla riunione mondiale
- Caccia. Lipu-Birdlife Italia: promuovere e applicare subito l’accordo europeo
Econews dalle agenzie estere:
- Amphibian extinctions sound global eco-alarm (Reuters)
<http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/27695/story.htm>http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/27695/story.htm
- Southeast asian nations to set up environment fund (ENN)
<http://www.enn.com/today.html?id=188>http://www.enn.com/today.html?id=188


Caccia. Zanella: quella interpellanza è un autogol

“Quella interpellanza è un autogol della destra e delle doppiette
selvagge”. Luana Zanella, deputata Verde, commenta così la solidarietà
espressa da ricercatori e docenti all’istituto Nazionale per la Fauna
Selvatica, “oggetto di un attacco inaudito, sfacciato e autoritario da
parte di numerosi deputati della destra. L’autonomia dell’Infs non può
essere toccata da nulla e nessuna tanto meno dalle convenienze della
politica che, in questo caso, ha subito il richiamo degli armieri e di
settori del mondo venatorio indifferente alle ragioni della scienza, degli
equilibri dell’ecosistema e delle regole democratiche. I propositi di
queste lobby, rappresentate, oltre che dal consigliere del ministro
Alemanno, Sergio Berlato, anche dal deputato di An Francesco Onnis,
relatore alla Camera della proposta di legge di stravolgimento della
caccia, sono quelli di allungare i calendari venatori e ampliare in modo
sconsiderato la libertà che l’attuale legge sulla caccia concede alle
doppiette: non solo tutto il mondo ambientalista, non solo gran parte di
quello venatorio, ma anche le norme europee e le ragioni della scienza si
oppongono fermamente ai quei progetti”.

Delega ambientale. Turroni: siete i nuovi barbari

"Siete i nuovi barbari, state spogliando l'Italia". Il senatore dei Verdi
Sauro Turroni si scaglia, nella dichiarazione di voto sulla fiducia, contro
la delega ambientale. Un provvedimento che, secondo l'esponente del sole
che ride, costituisce una "licenza di manomettere il paesaggio italiano".
L'esponente dei Verdi osserva che "mai in 20 anni di condoni si era
arrivati a cancellare reati commessi da chi ha manomesso il paesaggio
italiano, come invece avviene ora". Ed e', aggiunge, "avvilente che il
parlamento sia chiamato a legiferare con la fiducia per sanare gli abusi
del presidente del consiglio e di Cesare Previti". Rivolto ai senatori
della maggioranza, Turroni conclude: "siete la casa abusiva delle
liberta'". (Dire)

Delega ambientale. Pecoraro Scanio: grave comportamento di Pera

“Il comportamento tenuto da Pera è grave e fortemente di parte. I senatori
Verdi hanno espresso in modo chiaro e civile ciò che pensa la stragrande
maggioranza degli italiani: il maxiemendamento sulla delega ambientale
rappresenta un attacco all’ambiente e alla legalità”. Lo ha detto il
presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio aggiungendo che “il presidente
del Senato è sempre tollerante verso le risse leghiste e punitivo oltre
ogni limite verso la protesta civile dei Verdi contro un autentico scempio
giuridico”. “Una dei primi provvedimenti che dovrà prendere la Gad una
volta alla guida del paese ­ aggiunge il leader del Sole che ride - sarà
quella di demolire le costruzioni abusive, a cominciare da villa Certosa.
La verità è che questo Governo è nemico dell'ambiente e questa legge delega
è una legge di sfascio della normativa ambientale che abbiamo costruito in
questi anni”.

Delega ambientale. Bonelli: Berlusconi come i talebani...

"Berlusconi come i talebani: non c'é differenza tra chi demolisce i Buddha
e chi invece distrugge l'ambiente sanando abusi in aree protette". Lo
afferma Angelo Bonelli (Verdi) commentando il voto di fiducia sulla delega
ambientale. "Quanto fatto dal governo del centrodestra - osserva Bonelli -
fa superare all'Italia i limiti della civiltà. Non si può restare fermi
davanti alla distruzione dell'ambiente. E' per questo - conclude
l'esponente del Sole che ride - che denunceremo il Governo italiano
all'unione europea e all'unesco per attentato ai beni ambientali". (Ansa)

Falso in bilancio. Cento: ennesima figuraccia dell’Italia

”La bocciatura da parte della Corte di Giustizia Ue della norma di falso in
bilancio è l’ennesima brutta figura a cui il Governo e la Maggioranza
espone l’Italia in sede europea, d’altra parte il falso in bilancio così
come notificato dal Parlamento rendeva inefficace le forme di tutela degli
azionisti e costituisce in sostanza un salvacondotto per i crimini
finanziari delle società per azioni - ha dichiarato il deputato verde Paolo
Cento. Ancora una volta il conflitto d’interessi sulla giustizia del
governo Berlusconi ha imposto al Parlamento una norma sbaglia a e ingiusta
a cui sarà necessario porre rimedio”.

Falso in bilancio. Pecoraro Scanio: bocciato regalo a evasori e truffatori

“L’Europa ci sta dicendo che la ricreazione è finita. Prima Buttiglione,
poi il falso in bilancio. Per l’Italia è un continuo smacco. Purtroppo
stiamo inanellando una serie di brutte figure in Europa.”. Lo ha detto il
presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commentando la bocciatura da
parte dell'avvocato generale della Corte di Giustizia Ue della legge
italiana sul falso in bilancio. “E’ stato bocciato un regalo fatto dal
Governo Berlusconi a evasori e truffatori - ha aggiunto il leader dei Verdi
-. Era prevedibile. Purtroppo qua, grazie alle forzature del Governo, ogni
giorno c’è un nuovo smacco per l’Italia. L’unica risposta seria è approvare
subito una nuova legge sul risparmio e reintrodurre le norme sul falso in
bilancio”.

Porto d'armi. Cortiana: finalmente un relatore per il ddl

"Finalmente è stato nominato, nella persona dell' On. Magnalbò, il relatore
per il disegno di legge sul potenziamento dei controlli per il rilascio del
porto d'armi, attualmente assegnata alla I Commissione affari
costituzionali del Senato", lo afferma il senatore dei Verdi Fiorello
Cortiana. "Le Istituzioni hanno impiegato più di un anno per prendere
seriamente in considerazione il ddl firmato dal sottoscritto, a cui tra
l'altro hanno aderito colleghi sia da sinistra che da destra, fatto che
dovrebbe portare ad una rapida ed effettiva approvazione. Un provvedimento
simile è stato firmato inoltre dal Sen. De Corato, Vicesindaco di Milano;
era infatti il maggio 2003 quando ha avuto luogo la strage che ha visto
Calderini, fornito di regolare porto d'armi, sparare sulla gente inerme
durante un raptus di follia nel capoluogo lombardo, fatto a seguito del
quale abbiamo pensato ad un ddl per regolamentare e porre sotto controllo
la materia in questione ". Conclude Cortiana: "Purtroppo mentre chi di
dovere sottovalutava il tema della sicurezza dei cittadini, paradossalmente
tanto caro al Governo, abbiamo collezionato tragedie dove gli omicida,
mentre con una mano tenevano il regolare permesso di detenzione di armi da
fuoco, con l'altra sparavano sui propri familiari, conoscenti, vicini di
casa o semplici passanti; penso a quanto accaduto ad Arcevia dove in aprile
una giovane madre ed i suoi bambini sono morti per mano del marito, alla
strage familiare avvenuta a Sabaudia dove un uomo ha ucciso moglie, suocera
e medico di famiglia o, ancora, all'assassinio della badante polacca da
parte del proprio datore di lavoro a Pesaro in maggio; mi chiedo se erano
necessari tutti questi morti per far muovere le Istituzioni".

OGM. Pecoraro Scanio: rinvio nasconde trucco lobby

“Dietro l’ennesimo rinvio del decreto si intravedono manovre lobbistiche a
favore delle multinazionali del biotech. Ora che anche le regioni hanno
dato il proprio ok, il Governo vari un decreto restrittivo e di piena
cautela per gli agricoltori e i consumatori”. Lo ha detto il presidente dei
Verdi Alfonso Pecoraro Scanio assicurando che “i Verdi in Parlamento
lavoreranno per un’Italia ogm-free”. “Questo rinvio nasconde il trucco
delle lobbies degli ogm ­ aggiunge il leader del Sole che ride -. Dobbiamo
essere determinati nell’introdurre misure chiare ed evitare imbrogli. Al
primo posto per noi viene la salute dei consumatori e la tutela delle
produzioni biologiche e tipiche. Ciò che serve è una legge per tutelare la
nostra agricoltura dai rischi di inquinamento, anche accidentale, da ogm e
una forte iniziativa per tutelare quelle regioni che scelgono di essere
ogm-free”.

Riforme. Pecoraro: devolution un mostro che non passera'

Per Alfonso Pecoraro Scanio, presidente dei Verdi, "la devolution della
Casa della Libertà non andrà da nessuna parte. Vinceremo il referendum - ha
detto ieri a Udine - perché ogni giorno che passa ci si accorge che quella
riforma è un mostro che non riesce a vivere". Il leader dei Verdi ha
ribadito che la riforma costituzionale della Cdl "é sballata, ha creato un
iter legislativo impossibile da realizzare, una sorta di dittatura del
Primo Ministro. Soprattutto - spiega - è una norma che toglie poteri al
capo dello Stato e danneggia il Parlamento. Noi siamo estremamente
contrari, perché si peggiora ulteriormente il tipo di assetto
costituzionale. Noi abbiamo bisogno di maggiori norme a tutela del
Parlamento, contro il conflitto di interessi e lo strapotere del premier.
Questa norma non trova un parallelo in nessuna delle costituzioni europee e
occidentali". E' centralista - ha concluso - perché riporta a Roma diverse
competenze e, infine, è secessionista su tre materie quali scuola, sanità e
sicurezza dove crea un disastro istituzionale". (Ansa)

Riforme. Cento: premierato e’ forma autoritaria di governo

Il deputato Verde Paolo Cento, coordinatore della segreteria di Presidenza
dei Verdi, intervenendo in aula sul voto all’articolo 26 sul Premierato, ha
dichiarato: “Con l’approvazione dell’articolo 26 sui poteri del Premier la
Riforma costituzionale rivela il suo volto più autoritario e pericoloso
perché altera gli equilibri istituzionali e la pluralità delle
rappresentanze politiche. Così come approvato l’articolo 26 rischia di
aprire un conflitto permanente tra il futuro ruolo del Presidente della
Repubblica e quello del Premier con l’aggravante di rendere assolutamente
inefficace ed ininfluente il ruolo del Parlamento”.

Mario Luzi. Boco: grande gioia per sua nomina

"Accogliamo con gioia la notizia della nomina a senatore a vita del poeta
Mario Luzi. E' un uomo di grande cultura che ha fatto rivivere la storia
attraverso le sue opere. Un poeta impegnato politicamente e civilmente che
saprà ben accogliere le istanze dei cittadini. Ho firmato l'appello per la
sua nomina e oggi sono onorato per aver contribuito a questo
riconoscimento". Lo dichiara il senatore Stefano Boco, Capogruppo dei Verdi
a Palazzo Madama.

Iraq. Cento: governo deve fare chiarezza su elicotteristi

''Una vicenda su cui chiediamo al Governo di fare luce”. Paolo Cento,
deputato Verde, ritiene che la richiesta di archiviazione per gli
elicotteristi che nel dicembre del 2003 in Iraq si rifiutarono di volare
denunciando presunte carenze dei velivoli, non può cadere nel silenzio. “La
decisione della procura militare conferma che quei militari avevano
ragione: il ministro della Difesa - sostiene Cento - chiarisca se vengono
garantite in Iraq almeno le condizioni di sicurezza e speriamo che questa
volta non si alzi il solito muro di silenzio che viene opposto su tutto ciò
che riguarda non solo il contingente italiano ma tutte le vicende più
oscure e tragiche avvenute in questo drammatico conflitto in Iraq”.

Verdi. Delegazione al Forum sociale europeo di Londra

"Saremo a Londra per ribadire il nostro netto no alla guerra ed al
terrorismo e per rilanciare politiche che guardino al futuro, quindi alle
energie rinnovabili, a coltivazioni ogm free, al clima del pianeta.
Puntiamo anche ad una petizione popolare per il debito ecologico". Lo ha
dichiarato il coordinatore dell'esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli, che
guiderà la delegazione del Sole che Ride al Forum Sociale Europeo. Con
Bonelli, saranno presenti a Londra dal 15 al 17 ottobre, il senatore
Francesco Martone, Daniela Guerra dell'esecutivo e diversi consiglieri ed
assessori di regioni, province e comuni. La delegazione dei Verdi prenderà
parte a numerose iniziative, a discussioni, forum, convegni nei tre giorni
del Forum Sociale e parteciperà alla manifestazione internazionale nel
centro di Londra, prevista per il pomeriggio di domenica. (ANSA)

Friuli-Venezia Giulia. Pecoraro Scanio:dare impulso a politica ambiente

Una critica alla politica ambientale della Giunta Regionale del
Friuli-Venezia Giulia, guidata da Riccardo Illy, è stata fatta oggi, a
Udine, dal leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, secondo il quale "c'
è bisogno di uno scatto in avanti in materia ambientale e di maggiore
collegialità nelle decisioni politiche". Pecoraro Scanio ha usato una
battuta per commentare la politica ambientale della Giunta Illy. "Nel
nostro simbolo - ha detto - c' è un'aquila, non una gallina. Vogliamo
volare alto anche perché l'aquila ha bisogno di un ambiente sano". Secondo
Pecoraro Scanio, in un anno e mezzo, nel settore ambientale, è stato fatto
poco o nulla. "Sono venuto a Udine - ha spiegato - proprio per dare impulso
alla politica ambientale di Illy. Ci vuole più energia nei settori
dell'ambiente - ha detto - a cominciare da Agenda 21 per continuare con
impegni sulla valutazione strategica di impatto ambientale sulle grandi
opere, ma soprattutto ci vuole più determinazione perché confidiamo molto
che il Presidente della Regione sia garante di un' alleanza che sia davvero
plurale". Il leader dei Verdi ha ricordato che i Verdi hanno dato "un
sostegno alla Giunta Illy sulla base di un programma che parla di molte
cose ambientali, che dopo più di un anno - ha ribadito - non sono state
neppure cominciate. Da questo punto di vista, dobbiamo esprimere
preoccupazione perché la coalizione di Intesa Democratica o è una coesione
plurale e larga, come la stiamo costruendo in tutta Italia, oppure diventa
una sommatoria di esigenze di singoli partiti. In quel caso - ha detto -
non è più coalizione di tutti. Agli assessori della giunta Illy che si
interessano di ambiente e territorio - ha aggiunto Pecoraro Scanio -
dobbiamo dire che o rispondono a tutta la coalizione e fanno quello che è
previsto nel programma oppure finiscono per rispondere solo a piccole
esigenze di partito. L'aquila - ha concluso Pecoraro Scanio - o è un
animale che volta alto o si riduce a essere una gallina".(Ansa)

Immigrazione. Bulgarelli: no a fondi per ctp in Finanziaria

Mauro Bulgarelli (Verdi) critica l'operato del Governo in tema di
immigrazione, in particolar modo sullo stanziamento per la costruzione dei
centri di permanenza temporanea per gli immigrati, in occasione della
presentazione del rapporto 2005 di 'Sbilanciamoci' sulla Finanziaria. "Il
Governo - osserva Bulgarelli - ha destinato ben 130 milioni di euro per la
gestione e la costruzione di nuovi Cpt; l'80% degli stanziamenti in materia
di immigrazione è impiegato per il varo di misure di 'contrasto repressione
e sicurezza' contro i migranti e solo le briciole sono destinate a
strategie di accoglienza, peraltro tutte da verificare". L'esponente dei
Verdi, pertanto, considera "la stretta repressiva adottata dal Governo
incostituzionale e assolutamente inefficace" sottolineando come "i fatti di
Lampedusa lo dimostrano in maniera inequivocabile. Nonostante ciò, -
ribatte - vengono assegnati altri milioni di euro per la costruzione di
nuovi Cpt, veri e propri lager". "Ricordo - prosegue il deputato verde -
che la Germania, dove solo un quarto dei quasi 7,5 milioni di stranieri
residenti è di origine UE e un bambino su cinque ha un genitore straniero,
il responsabile del Governo federale per questioni di immigrazione,
Marieluise Beck, ha annunciato il varo di misure 'costruttive e non di
rifiuto' nei confronti dei migranti e cospicui stanziamenti per agevolare
l'inserimento dei figli di genitori stranieri nel sistema scolastico". "E'
una politica, quella dell'accoglienza, che anche l'Italia dovrebbe seguire
conclude Bulgarelli cominciando finalmente a considerare i migranti una
risorsa per il paese e non un'orda barbarica da fronteggiare con i militari
o da rinchiudere nei Cpt".(Ansa)

Ambiente. Cento: a rischio i lecci del Forlanini

Il deputato Verde Paolo Cento ha inviato una lettera al direttore
dell’azienda Ospedaliera “San Camillo-Forlanini” chiedendo un suo
intervento per fermare la potatura dei lecci all’interno del parco del
Forlanini fatta in un periodo sbagliato e in modo sconsiderato. “Noi Verdi
­ scrive nella lettera ­ abbiamo ricevuto in questi giorni numerose
segnalazioni di cittadini allarmati per gli interventi condotti sui lecci:
fuori stagione e con modalità così drastiche che fanno temere per la
sopravvivenza stesa di questi bellissimi alberi, ridotti ormai a nudi
scheletri”. Sono certo ­ conclude Cento nella lettera ­ che anche a lei sia
a cuore la ricchezza di verde che circonda la struttura sanitaria. La prego
dunque di intervenire per fermare operazioni che rischiano di privar4ci di
un bene sempre più prezioso”.

Lombardia. Proposta di legge dei Verdi per vietare olio e gasolio negli
impianti di riscaldamento

Accesi i riscaldamenti l'aria a Milano peggiorerà. In assenza di interventi
seri e strutturali l'inquinamento nella Pianura padana purtroppo continuerà
ad essere presente, come dimostrano le immagini del satellite dell'Esa,
l'Agenzia spaziale europea ­ ha dichiarato Carlo Monguzzi, Capogruppo dei
Verdi in Consiglio regionale della Lombardia. E' necessario ridurre il
traffico privato, potenziare e ripulire il mezzo pubblico e agire anche sui
riscaldamenti. Da due anni la giunta Formigoni con due delibere cerca di
bloccare l'uso di olio combustibile nelle caldaie. Purtroppo il ricorso dei
petrolieri finora è riuscito a stoppare un giusto provvedimento. I Verdi
hanno depositato oggi una proposta di legge che se sarà votata dal
Consiglio regionale, metterà al riparo il divieto dai possibili ricorsi dei
petrolieri: se la reale volontà di Formigoni è quella di impedirne l'uso,
convinca la sua maggioranza a votare il nostro pdl, che prevede anche che
dalla prossima stagione sia vietato non solo l'olio ma anche il gasolio.
L'obiettivo "strutturale" dei Verdi è infatti di privilegiare il metano,
che emette 10 volte meno Pm10 del gasolio e addirittura fino a cento volte
meno dell'olio combustibile. In Lombardia olio combustibile e gasolio sono
ancora responsabili del 5% delle emissioni totali di Pm10: bisogna agire su
entrambi e cercare di raggiungere il 100% di metanizzazione dei
riscaldamenti, soprattutto dei grandi impianti pubblici. Bisognerebbe
aumentare anche gli incentivi per il passaggio delle caldaie a metano: i 4
milioni di euro messi a disposizione dalla Regione permetteranno la
riconversione di un centinaio di impianti di medie dimensioni. Troppo poco.

Delega ambientale. Italia Nostra: Ciampi non firmi legge-vergogna

Italia Nostra denuncia la "gravita'" dell'approvazione al Senato della
delega ambientale e lancia una petizione al presidente della repubblica
Carlo Azeglio Ciampi perche' non firmi la legge se dovesse ottenere anche
l'approvazione della camera dei deputati. Alla luce della votazione al
Senato "diventa ancora piu' importante - per l'associazione - partecipare
alla manifestazione 'la legalita' e' possibile'" organizzata da Italia
Nostra per venerdi' 22 ottobre alle 16 a Campo de' fiori. In
quell'occasione, conclude Italia Nostra, si aprira' la raccolta firme per
chiedere al presidente della repubblica di "bloccare questa
legge-vergogna". (Dire)

Delega ambientale. Greenpeace: è una vergogna

Greenpeace interviene sull’approvazione al Senato della legge delega: “La
legge delega sull’ambiente è una vergogna perché apre una deregulation
senza limiti . Il ministro Matteoli, con l’appoggio di tutto il Governo, è
riuscito a scardinare 30 anni di politiche ambientali con una legge che
costituisce una vera e propria "delega in bianco". A cosa serve tirare
fuori dal cilindro 24 esperti per creare in maniera assolutamente
discrezionale una Commissione che riscriva le leggi ambientali, quando
esistono già gli enti di ricerca preposti a fornire pareri in materia e
soprattutto l’unico problema è applicare con severità le norme già
esistenti” afferma Roberto Ferrigno, direttore campagna di Greenpeace. Uno
dei nodi più scandalosi è quello dei rifiuti. Se anche il Parlamento
approverà il disegno di legge Delega, i rottami ferrosi e non ferrosi,
nonché altri scarti di lavorazioni industriali e quelli di lavorazioni
artigianali o provenienti da cicli produttivi o di consumo destinati ad
attività siderurgiche e metallurgiche, sarebbero definibili come materie
prime secondarie e quindi non sarebbero più sottoposti al regime dei
rifiuti. Diventerebbe così impossibile ogni forma di controllo della
movimentazione di queste sostanze, considerate rifiuto nel resto della
Unione europea e sottoposte anche nel nostro paese ad obblighi di
documentazione. La Legge Delega aggrava ulteriormente la situazione
riconoscendo come materie prime secondarie anche i rottami ferrosi e non
ferrosi provenienti dall’estero e istituendo una sezione speciale dell’albo
nazionale delle imprese a cui si potrebbero iscrivere quelle di Paesi
europei ed extraeuropei che effettuano operazioni di recupero di rottami
ferrosi e non ferrosi. L’iscrizione, inoltre, potrebbe essere effettuata
dalla compagnia estera mediante una semplice comunicazione all’albo
corredata da una attestazione di conformità rilasciata, però, dalla
autorità competente nel paese di appartenenza della azienda. “- spiega
Roberto Ferrigno - che comporterebbe la movimentazione senza alcun
controllo di materiale ferroso e non ferroso e che potrebbe facilitare
l’introduzione nel nostro paese di materiale contaminato anche da sostanze
radioattive”

CITES. Più protetti squalo bianco e dattero di mare

Si chiude con un bilancio positivo la 13/ma riunione della Convenzione per
il commercio di specie esotiche (CITES) svoltasi in questi giorni a
Bangkok. Tra i successi che gli ambientalisti dei 166 paesi aderenti
possono portare a casa c'é, in particolare, l'inserimento nell' appendice
II (che comprende le specie parzialmente commercializzabili) di alcune
specie a rischio come, il delfino asiatico, lo squalo bianco, il pesce
napoleone. Restrizioni nella commercializzazione sono state decise anche
per il dattero di mare su richiesta di Italia e Slovenia. La corsa all'
estrazione del prelibato mollusco, infatti, metteva a rischio l'integrità
di intere scogliere. L'assemblea della CITES ha accolto anche la richiesta
di maggiori controlli per lo storione, ricercatissimo per le sue preziose
uova, stabilendo regole rigorose per stroncare il commercio illegale nel
Mar Caspio. L'orcella, invece, un delfino gravemente minacciato di
estinzione che vive tra l'India, l'Australia e le Filippine, è stato
inserito nell'appendice I della Convenzione CITES, condizione che
consentirà di vietarne il commercio, impedendo così la vendita di questi
animali in acquari e delfinari dell'estremo Oriente. I paesi firmatari, si
sono anche opposti all'ennesima richiesta di ammorbidire la moratoria sulla
pesca commerciale della balena di Minke avanzata dal Giappone, che
auspicava lo spostamento della specie dall'appendice I (nella quale è
rimasta) all'appendice II. Promozione nell'appendice II, invece, per lo
squalo bianco e l'aquila simbolo nazionale degli Stati Uniti. Alcuni
coccodrilli americani stanziali a Cuba, sono stati retrocessi
dall'appendice II all'appendice I, mentre la Convenzione ha autorizzato il
commercio di avorio dell'elefante africano. Ma la CITES ha preso alcune
decisioni importanti anche in relazione alla tutela della flora. In
particolare, ha deciso l'inserimento del ramino, un raro albero tropicale
dell'asia estratto illegalmente in Indonesia, nell'appendice II per
assicurargli uno sfruttamento sostenibile. Soddisfatti i commenti delle
associazioni ambientaliste sull'esito finale della Convenzione di Bangkok.
Il WWF ritiene anche un suo successo "l'inserimento dello squalo bianco
nell' appendice II della CITES", visto che "ne denuncia i rischi da anni".
"Essendo un migratore - precisa Susan Lieberman direttore programma specie
del WWF Internazionale - necessita di strategie di protezione su larga
scala, e la decisione della CITES permetterà un controllo a tutto campo".
Riguardo invece all'inclusione del dattero di mare in appendice II, il
responsabile Ufficio Traffic e Specie WWF Italia, ritiene che si tratti di
"uno strumento in più nelle mani dei corpi di polizia per consentirne la
salvaguardia". (Ansa)

CITES. Greenpeace: protetti il ramino, lo squalo bianco e il delfino asiatico

Si è chiusa ieri a Bangkok la 13° riunione della Convenzione sul commercio
delle specie protette (CITES) e Greenpeace ricorda ai delegati il lavoro
che li attende ora. “La buona volontà mostrata in questi giorni deve essere
tradotta ora in atti concreti. I delegati partono da Bangkok con una lunga
lista di compiti a casa” commenta Sergio Baffoni, di Greenpeace. La
conferenza si è chiusa, per l’associazione ambientalista, con alcuni
importanti risultati. Il Giappone, nonostante la forte lobby, non è
riuscito a eliminare la balenottera minore dall’appendice I della
Convenzione e in questo modo rimane esclusa ogni forma di commercio di
questo gigante dei mari. Si è riusciti poi ad ottenere l’inserimento di due
specie in pericolo, il delfino asiatico (Orcaella Brevirostris) e lo squalo
bianco (Carcharodon Carcharias) in Appendice II ed in questo modo il
commercio è consentito solo in forme strettamente regolamentate, basate su
singoli permessi di esportazione da verificare alle frontiere. Analogo
successo per un albero, il ramino, anch’esso entrato in Appendice II.
Questo legname, che è molto impiegato nella fabbricazione di cornici,
battiscopa, coprifili, ma anche mobili, giocattoli e articoli tecnici,
viene estratto illegalmente in Indonesia, perfino nei parchi nazionali che
ospitano le ultime colonie di oranghi, specie che potrebbe estinguersi nel
giro di pochi decenni. Il ramino tagliato illegalmente in Indonesia viene
massicciamente esportato in Malesia e re-immesso nel circuito commerciale
internazionale. L’Italia è un grande importatore di ramino, consumandone
tra i 25 e i 30.000 metri cubi l’anno, circa quanto l’intera produzione
mondiale legale di questo legno. Questo dato lascia diversi dubbi
sull’origine interamente legale del ramino consumato in Italia.
“l’inserimento del ramino tra le specie da proteggere non basta. Proprio
ieri in Spagna le autorità hanno sequestrato 33 tonnellate di palissandro,
un legno inserito addirittura in Appendice I. Il traffico illegale va
avanti e le autorità preposte devono vigilare” conclude Baffoni.

CITES. Animalisti italiani: grande successo alla riunione mondiale

Viva soddisfazione è espressa dagli Animalisti Italiani per due importanti
successi per la tutela dei cetacei, ottenuti alla riunione CITES che si
tiene a Bangkok: il divieto totale del commercio delle orcelle (una specie
di odontoceto) e il confermato bando sul commercio internazionale dei
prodotti derivati dalle balene. “La proposta della Tailandia di difendere
le orcelle dal mercato dei delfinari” -dichiara Ilaria Ferri, Direttore dei
settori cattività ed ambiente marino degli animalisti Italiani- “ha
ricevuto 73 voti a favore e 30 contrari. Le orcelle infatti, sopravvivendo
in piccole popolazioni e per di più frammentate, sono già ad alto rischio.
Spesso muoiono nelle reti dei pescatori e l’habitat in cui vivono, nel sud
est Asiatico, sta subendo un grave e progressivo depauperamento. La
decisione presa nell’ambito della riunione annuale del CITES è un
importante segnale che dovrebbe far riflettere: molte popolazioni di
cetacei sono a rischio e ogni singolo esemplare catturato in natura, per
farlo finire nei delfinari, incrementa, in realtà, l’estinzione della sua
specie. Dobbiamo ricordare che ognuno di noi è responsabile del futuro e
della sopravvivenza degli animali, oltre che del loro habitat. E non
visitando delfinari, zoo e acquari siamo in grado di mettere in crisi,
concretamente, un mercato che si alimenta con la sofferenza e la morte
degli animali. I Giapponesi, ancora una volta, anche a Bangkok, hanno visto
sfumare il miraggio di poter commerciare i prodotti derivati dallo strazio
di creature meravigliose quali le balene. La delegazione Cites nipponica
torna a casa a mani vuote e la vecchia e nota tattica di comprare
letteralmente assensi e voti a favore è fallita. Così come ormai sono ben
note le falsità riguardo i dati sulla popolazione delle balenottere minori
che i Giapponesi avevano fornito all’Iwc (International Whaling Commission,
tenutasi a Sorrento nel mese di luglio) al fine di riaprirne la caccia a
scopi commerciali: anche in questa riunione Cites hanno offerto dati
sottostimati riguardo la popolazione delle orcelle, richiedendone la
commercializzazione con il fine di catturarle e richiuderle nei delfinari.
Siamo molto felici di sapere che, se da una parte esistono paesi come il
Giappone, la Norvegia e il Canada che incrudeliscono con violenza sugli
animali, molti altri sono quelli che invece tutelano la sopravvivenza ed i
diritti degli animali.”

Caccia. Lipu-Birdlife Italia: promuovere e applicare subito l’accordo europeo

Ad appena due giorni dalla sua firma di Bruxelles, la LIPU-Birdlife Italia
presenta al pubblico e alle istituzioni il nuovo accordo sottoscritto a
Bruxelles da Birdlife International e dalla Federazione europea dei
cacciatori (FACE). La prima “uscita” dell’accordo avviene oggi a Udine nel
corso di un incontro sulle politiche ambientali presso la Regione
Friuli-Venezia Giulia. <<l’accordo - sostiene la LIPU-birdlife Italia - ha
i caratteri di un evento che può cambiare profondamente la politica sulla
conservazione degli uccelli, almeno per quanto riguarda la caccia.
Rispettare realmente la Direttiva Uccelli, applicare in modo corretto le
legislazioni nazionali, combattere seriamente il bracconaggio, eliminare i
pallini di piombo dalle zone umide, tenere in conto i dati scientifici e
quelli del prelievo venatorio sono obiettivi ormai improcrastinabili, che
l’accordo sottolinea senza equivoci>>. Ora, secondo la LIPU-birdlife
Italia, si tratta di voltare pagina e abbandonare per sempre quell’idea di
una caccia sfrenata e senza regole che purtroppo sembra tornata in voga in
Italia. <<Il significato sostanziale e politico dell’accordo è evidente -
afferma Danilo Selvaggi, Responsabile Rapporti Istituzionali della
LIPU-Birdlife Italia - e rende ancor più insostenibili le proposte di legge
per la modifica della 157 in discussione in Italia. Non si può proporre la
depenalizzazione dei reati venatori quando l’accordo, la Direttiva e la sua
Guida interpretativa parlano di enforcement, cioè di maggior controllo e
repressione dei reati. Non si possono inserire tra quelle cacciabili,
specie di uccelli che nemmeno risultano negli allegati della Direttiva. Non
si può parlare di prolungamento dei tempi di caccia quando i parametri
europei (vedi ORNIS) e i dati scientifici affermano che i tempi di caccia
in Italia sono già oltre il limite biologico per numerosissime specie.
Insomma non ci sono dubbi: se la Direttiva Uccelli e l’accordo
Birdlife-FACE significano qualcosa, le proposte di modifica della 157
andrebbero accantontate. O si accetta l’accordo e quindi lo si applica,
nelle sue conseguenze logiche, scientifiche, politiche e culturali, oppure
lo si rifiuta, ponendosi però fuori dall’Europa e dagli indirizzi
consolidati delle politiche di protezione della natura>>. La LIPU-Birdlife
Italia invita inoltre ad evitare ogni mistificazione dell’accordo, i cui
termini sono assolutamente chiari: <<Non si comprende su quale base sia
stato affermato che l’accordo riguarda solo i nuovi Paesi dell’unione. E’
un’affermazione del tutto infondata e peraltro illogica: che ad esempio
comporterebbe il paradosso che la Direttiva, l’antibracconaggio, i dati
scientifici valgono nell’est Europa e non da noi. Anzi, l’accordo significa
il contrario: che non devono più esistere Paesi dove la protezione della
natura è considerata di serie B>>. Infine, la LIPU-Birdlife Italia invita a
tenere presente solo il testo originale dell’accordo, in lingua inglese, in
attesa della sua traduzione ufficiale in italiano.

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