[Cm-roma] IL SASSO NELLO STAGNO 2

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Author: 1deicapimeccaniciciclici
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Subject: [Cm-roma] IL SASSO NELLO STAGNO 2
La bici sui mezzi? Anche qui personalmente bandisco l'integralismo. Personalmente non la vedo male una forma di pressione pratica durante una CM. Per quanto non mi sia trovato mai nella necessità di aver bisogno di caricare la bici su un tram o su un autobus a Roma, non penso che la stessa cosa valga per tutti. Inoltre la metropoli si è estesa indiscriminatamente, le distanze casa - lavoro - altre esigenze si sono dilatate, il centro ha registrato l'espulsione (in alcuni casi la deportazione) di molti abitanti verso zone molto distanti e spesso malamente servite dai mezzi pubblici. Quelli che ancora pochi anni fa erano mezzi extraurbani ora sono linee urbane, quotidianamente utilizzate da una massa notevole di persone. Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti. Il modello è evidente: si abita in quartieri lontani dal centro, ormai deputato solo ad attività terziarie, "culturali", la dipendenza dall'automobile aumenta: si fa la spesa in auto, una volta a settimana, in grossi centri commerciali, le relazioni e i rapporti, la fruizione di cultura, cinema, servizi etc. dipendono sempre più dall'automobile. L'aumento del traffico di automobili, e l'inquinamento di conseguenza, in entrata e uscita da Roma è cresciuto in maniera massiccia negli ultimi anni. Il Piano Regolatore del Comune di Roma è una cospicua cambiale pagata alle lobbies dei costruttori ex palazzinari riciclatisi in venditori di villette a schiera nell'hinterland romano! Basta riflettere sul fatto che Roma perde abitanti e i metri cubi di cemento crescono, parallelamente le strade, gli svincoli, i raccordi, i raddoppi di carreggiate....tutto spazio sottratto alla vivibilità, in attesa di saturarsi di automobili incastrate nei quotidiani ingorghi! Personalmente trovo disgustoso il divario tra la quantità di ricchezza destinata a tutto ciò rispetto a quelle briciole destinate alla mobilità ciclabile! Quindi mi sembra che una CM che carica le bici su un qualche mezzo pubblico, in manifesta disobbedienza a qualche regolamento, sia una giusta rivendicazione del diritto alla mobilità da parte di chi ha scelto la bici come proprio mezzo di trasporto. La stessa cosa vale per i treni, molti dei quali, appunto, non sono altro che mezzi di trasporto urbano. Molti regionali e interregionali col disegnino della bici sull'orario ufficiale di Trenitalia viaggiano con le ultime carrozze chiuse (ovviamente il vagone per le bici) a causa di un ridotto numero di personale viaggiante che non può controllare più di un tot di carrozze!

La bici dove si trova? Abbiamo mezzi, conoscenze e abilità, credo, per dimostrare che una bicicletta non è un oggetto di consumo, è ben diversa da un mezzo a motore, ed ha un'obsolescenza minima, praticamente nulla, con una cura del mezzo minima anch'essa! Le case automobilistiche infestano il panorama con osceni cartelloni pubblicitari, propagandano modelli sempre più "nuovi" e tecnologicamente "avanzati" di automobili (e moto!) che dopo due anni si buttano e si ricomprano nuovi! Una bicicletta ce la possiamo metter su con poco, senza essere schiavi di cambiali, ipoteche, petrolio, manodopera specializzata sempre più nelle mani delle grosse case automobilistiche, una bicicletta dura 10 volte più di un'automobile! Sono perfettamente consapevole che anche le nostre strade sono solcate da autotreni che trasportano biciclette, per carità, ma anche a voler essere ultraconsumisti e malati di biciclette non basterebbero cinquanta vite a pareggiare il conto in distruzione ambientale, guerre, inquinamento, fra quanto causato dalla fabbricazione di una bicicletta e quanto dalla fabbricazione di un'automobile! Se siete appassionati di statistiche fate una ricerca, vita media dei due veicoli, costi evidenti e nascosti, che ricadono chissà dove, consumo e tipo di materiali, etc., ne verrebbero fuori delle belle! Tutto questo per dire che mi piacerebbe che si realizzasse una cosa semplicissima (in realtà le ciclofficine già lo fanno come possono): con un costo di poco superiore a quello delle bici scadenti da discount metter su delle bici di ottimo allestimento, di facilissima manutenzione, con i componenti soggetti ad usura maggiore facilmente riparabili (scordateve gli ergopower e i gripshift!!) per chiunque, e adatte sia alla città che ai viaggi, facilmente personalizzabili in base alle proprie esigenze! Perché non è detto che dobbiamo dipendere dai vari Decathlon, Auchan, nonché dall'industria in toto o essere vittime della moda pure in questo.
Giuro che convincerò pure il Warner di questo!

Saluti a tuttu e scusate la lunghezza (se siete arrivati a leggere tutto).
Buone vacanze a chi non vedrò alla CM.

1deicapimeccanicianarchiciereticietici.
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