LE FRONTIERE NON ESISTONO, GLI AMORI SI...
Questo lo slogan del Primo Foro Sociale Americano aperto alle 13 di oggi
con la piazza messa in vibrazione da un travolgente complesso afro-colombiano;
un' ora prima aveva chiuso il Secondo Vertice (cumbre) Indigeno delle Americhe
con un altro travolgente ritmo afro-venezuelano, la lettura di una ampia
dichiarazione finale corredata da molte, forse troppe risoluzioni. Ma come
scegliere fra le decine di violazioni di terre, da altrettanti atti di violenza
militari e paramilitari, di piani economici predisposti per approfondire
il solco fra i ricchi ed i poveri del pianeta.
Stasera ho poco tempo a disposizione per commentare i risultati della cumbre
che ha visto i delegati di 80 popoli e nazionalita' indigene, dal Messico
alle Guiane, da Santo Domingo al Cile. Domattina inizia il lavoro del forum
con oltre 300 tavoli di discussione, molti interessantissimi anche per noi
europei, ma spero di trovare il tempo per un commento piu' ragionato della
'cumbre'. Sempre domattina ci verra' consegnato il CD contenente tutti i
contenuti dei tavoli di lavoro nonche' le risoluzioni finali e la dichiarazione,
che la Fondazione Neno Zanchetta pubblichera' in Italiano e presentera'
in 5 o 6 citta' italiane con la presenza di Nicia Maldonado, travolgente
presidente della CONAVI, la confederazione dei popoli originari venezuelani,
e Aldo Gonzales, subito emersi fra gli attori principali ed incaricati di
presentare al vertice stesso le conclusioni finali. Ho ricevuto, come molti
altri, i carboni del fuoco sacro spento al termine dei lavori, assieme alle
schegge di legno aromatico con cui accendere in Italia il fuoco quando presenteremo
il documento.
Certamente assistiamo ad una fase importante del risveglio dei popoli originari
di Abya Yala (questo il nome sostitutivo di America durante i lavori) che
ora dialogano fra loro a livello continentale cercando un minimo comune
denominatore nelle lotte per il diritto ad esistere, disegnare delle strategie
efficaci, riflettere sugli errori di questi anni, riconosciuti con lucidita'
ma senza disanimo in questi anni.
Il tema del vertice era 'COSTRUENDO GLI STATI PLURIETNICI', il passaggio
obbligato per resistere alla nuova ondata di pressioni e di oppressione
da un sistema economico ormai in disperata caccia di risorse e di materie
prime. Ma i titoli dei tavoli di lavoro indicano la ampiezza e complessita'
dei temi trattati:
1 - Terri, territori e risorse naturali
2 - Autonomia e libera determinazione
>
>3 - Diversita', plurinazionalita' e sviluppo sostenibile
>
>4 - Saperi indigeni e proprieta' intellettuale
>
>5 - Diritti dei popoli indigeni e organizzazioni multilaterali internazionali
>
> (per capirsi ONU, Banco Mondiale, Fondo Monetario etc)
>
>6 - Nazionalita' e popoli indigeni, movimenti sociali e Foro Sociale Mondiale
>
>7 - Genere e partecipazione delle donne indigene
>
>8 - Partecipazione politica e governi alternativi
>
>9 - Militarizzazione
>
>10 - Comunicazione e popoli indigeni
>
>Certamente la cosa che risalta e' l' esistenza di culture (direi cultura
>al singolare perche' alcuni riferimenti essenziali sono comuni ma rischierei
>di mettere in ombra la varieta' esistente fra le cosmovisioni dei singoli
>popoli dell' Amerindia) alternative alla nostra, che hanno vissuto (sopravvissuto)
>nell' ombra per secoli ed ora riesplodono con la consapevolezza che alcuni
>loro valori, ormai schiacciati dal pensiero occidentale, possono essere
>necessari per la sopravvivenza del pianeta, primo fra tutti l' immenso
amore
>per la natura, di cui l' essere umano e' componente e non dominatore, e
>con la quale e con i cui molteplici esseri viventi, animali o vegetali,
>occorre mantenere relazioni di rispetto e di amore onde consegnare ai figli
>ed ai figli dei figli questo patrimonio inalterato come fonte di vita e
>di spiritualita'.
>
>Le cerimonie matutine (alle 5,30! ed in realta' disertate da molti) per
>il saluto al sole che sorge, per il saluto alla terra ed al cielo, alle
>montagne ed ai fiumi ed i boschi dei 4 punti cardinali e degli esseri umani
>che vivono nelle 4 parti della terra erano certamente qualcosa di piu'
di
>un rituale di programma. Ogni mattina si sono alternati gli Yaqui delle
>3 parti del continentye, nord, centro e sud, con le specifiche varianti
>rituali.
>
>Bene, come primo commento termino qui, riprendendo quando e come posso
una
>analisi piu' approfondita.
>
>Aldo
>
>
>
>
>
>