Care amiche e cari amici
ormai alla vigilia della partenza per le lontane americhe andine sento il dovere morale di richiamare ancora una volta l' attenzione su una delle più grandi campagne di disinformazione messe in opera dal nostro sistema informativo global-democratico cui contribuisce ogni domenica mattina in maniera pervicacemente ottusa tale Donatella Poretti su Radio Radicale con la sua rassegna stampa latinoamericana settimanale. Sarà il fatto che la ho appena ascoltata che mi rende acido e aggressivo, ne chiedo scusa.
a tale campagna coopera attivamente una parte della sinistra politica nostrana : il convegno organizzato a febbraio a Roma dalla più consistente di queste forze, e che seguiva di poco una virulenta campagna contro Cuba orchestrata dalla stessa ed ora forse smorzata, portava il titolo 'le alternative democratiche in Venezuela'. Un titolo del genere, se la mia mente non è ottenebrata, sottintende che ora in Venezuela non c'è un regime democratico. O sbaglio? Intervistando qualche amico che fa politica fra il centro ed il centro sinistra sul fatto se in Venezuela ci fosse un governo democraticamente eletto le risposte hanno oscillato fra il 'non so', 'non mi pare' o addirittura 'no'
io credo che si può essere o no daccordo con le politiche di Chavez, che lo stesso possa essere più o meno simpatico e posso anche pensare che uno abbia il diritto di qualificarlo 'populista' (accusa 'infamante' frequente questa volta usata anche da una sinistra più 'DOC' e da un noto quotidiano progressista che pure leggo ma che ha sull' America Latina un osservatorio 'monoculare'), ma che Chavez non abbia passato vincitore ben 8 suffragi elettorali dal dicembre 1998 ad oggi, fra cui 2 referendari, uno per poter abrogare la vecchia costituzione ed uno per approvare la nuova, questo è un dato di fatto inoppugnabile, e che abbia superato 3 tentativi di golpe, uno militare e due civili (quello militare, scrisse con un lapsus lo stesso 'Il Sole 24 ore' a caldo, propiziato da alti funzionari statunitensi) (e quelli civili finanziati dallestesse fonti)
questo ottuplice consenso elettorale non basta a riconoscere a Chavez lo stato di legittimità democratica, tanto che nelle 24 ore dopo il golpe militare, prima che questo fosse cancellato da un controgolpe di altri militari ma sopratutto dalla strabocchevole folla che assediò i golpisti nel Palazzo di Miraflores, gli Stati Uniti, il Fondo Monetario Internazionale (avete letto bene, l' FMI), l' Unione Europea per bocca del solerte Solanas (e non solo) si felicitarono per il ristabilimento della volontà popolare (!) :e non basta a chi in Italia, non a destra ma a sinistra, organizza seminari sulle 'alternative democratiche' possibili in Venezuela che come si sa è un paese ricco di petrolio, dove questo bene era in via di privatizzazione, operazione che il governo Chavez ha bloccato e coi cui proventi sta finanziando ampi programmi sociali (1,3 milioni di adulti alfabetizzati in due anni, ampio programma sanitario di base etc.
bene, non rubo più molto tempo : la nuova Costituzione di questa inaffidabile democrazia prevede che a metà mandato qualunque eletto, sia esso il Presidente della Repubblica o un deputato locale, possa essere 'revocato' con un referendum indetto con un numero di firme pari ad una certa percentuale rispetto ai voti ottenuti; per indire il referendum revocatoroio contro Chavez occorrevano circa 2,1 milioni di firme ; l' opposizione ne ha raccolte e presentate oltre 2,5 milioni (i numeri sono approssimati, vado a memoria), 800.000 risultarono doppie o false o di deceduti etc; in modo un pò sorprendente il tribunale elettorale concesse ai presentatori di recuperare la cifra mancante con altre firme 'fresche' o 'emendate' per cui alla fine il referendum si farà, anche se su un certo numero di queste firme sussistono dubbi forti
naturalmente si era dato per certo che Chavez con la forza o con l' inganno non avrebbe permesso lo svolgimento, e già il Segretario di Stato USA, il 'moderato' Colin Powell, che gli Stati Uniti non avrebbero tollerato questo attentato alla democrazia
Invece Chavez ha respinto le pressioni di chi voleva un' ulteriore verifica delle firme ed ha indetto il referendum, che si terràil 15 di Agosto; quel giorno i giornali nostrani non escono, le radio e le TV saranno attente o distratte a seconda del risultato, comunque vadano le cose si dubiterà in caso di non revoca di Chavez ed i solerti internazionalisti italiani di cui sopra certamente troveranno motivo di organizzare altri seminari, a pro dei vincitori, se nuovi, o per una nuova alternativa democratica, se vecchi.
Bene, mi sono un pò scaricato annullando (in parte) l' effetto Donatella Poretti & C
Posso mettervi a disposizione, per una serata estiva di relax, il video 'La rivoluzione non sarà teletrasmessa', girato da due operatori inviati dalla BBC per un documentariosu Chavez e che si trovarono uno dentro il palazzo ed uno fuori al momento del golpe militare e successivo controgolpe. Il documento fu trasmesso dalla BBC gravemente mutilato (da qui il titolo). Poi giudicherete voi.
Detto questo, può essere che Chavez venga revocato. Questo non giustifica però questa ignominiosa campagna di disinformazione che dura da tempo. O no? E perchè?
Grazie a chi farà girare affinché più gente possibile cerchi di sapere cosa avverrà il 15 di agosto in Venezuela.
Aldo
LA DICTADURA DE LA DEMOCRACIA. ALGUNAS PARADOJAS DE UN PAÍS LLAMADO VENEZUELA.
Por Frank E. Payares M.
Venezuela es un país curiosa y extrañamente atípico. Según un rumor que corre entre los líderes y creyentes de la oposición, hasta 1998 aquí vivimos en un paraíso pero, por esa extraña aticipidad, ese año mandamos la versión venezolana de Suiza y a sus partidos, para el mismísimo lugar desde donde Rodrigo de Triana lanzó su grito una lejana madrugada de agosto de 1492.
Entre diciembre de 1998 y el 15 de agosto de 2004, en Venezuela se habrán realizado 8 consultas populares nacionales de carácter refrendario o electoral, muchas más que las que pueda haber realizado la CTV, en un cuarto de siglo. Sin embargo, por esa manía de consultar cada vez al soberano, este gobierno es calificado de dictatorial, en tanto que la CTV es la central obrera mas democrática del mundo.
El 11 de abril de 2002, a pesar de su conducta biacuática, la mismísima OEA, dirigida por el supremamente demócrata señor Gaviria, condenó la ocurrencia de un golpe de Estado contra la democracia venezolana, no obstante, la tesis triunfante fue la de vacío de poder.
Pedro Carmona, por obra y gracia de lo inexplicable, saltó de la silla presidencial de Fedecámaras al Palacio de Miraflores; se autojuramentó "Presidente", disolvió todos los poderes públicos, derogó la Constitución y se otorgó plenos poderes ejecutivos, legislativos, judiciales, electorales y ciudadanos. Por ello, todos los medios de comunicación privados, lo llamaron demócrata y Libertador, en tanto que los depuestos eran calificados de dictadores, y aquél momento era su fin.
Unos oficiales desertan, toman una plaza pública, llaman a la insurrección, a la desobediencia y al desconocimiento del Estado de derecho, y son llamados héroes y padres de la Libertad; en tanto que otros, que junto a los ciudadanos restablecen el orden constitucional y reponen a las autoridades constitucionales, son traidores y fascistas.
Unos señores llaman a no pagar impuestos, utilizan las marchas para asaltar el gobierno, organizan guarimbas, agreden embajadas, a diputados, a civiles, a ministros; disparan, queman y provocan el caos urbano, y son considerados mártires de la paz. En tanto, quienes intentan contrarrestarlos son torturadores, asesinos y gendarmes de la violencia.
Unos señores que atentan contra la industria petrolera, impiden que el gas doméstico llegue a los hogares; que millones de niños y jóvenes no puedan ir a sus centros de estudios; que los trabajadores no vayan a sus trabajos y que cierran comercios, fábricas e industrias, son héroes. Mientras que otros, reabren el suministro de combustible, las escuelas y centros de estudio; posibilitan que el gas llegue a los hogares, rescatan unos barcos petroleros, son dictadores y autócratas.
Unos señores quieren el poder y el gobierno como sea, y son paladines de la democracia. Otros, quieren que toda disputa sea dentro de la Constitución y las leyes, son autócratas. Unos señores abren las puertas a la intervención extranjera, son nacionalistas y patriotas; y otros que se oponen, violan las normas internacionales.
Qué pasa en este país. Por qué el IESA, Chicago, Harvard, Yale, Georgetown, Cambridge, La Sorbona, Salamanca, el Departamento de Estado, la OTAN, la Cepal, la ONU, el FMI, el BM, la OMC, no me lo explican.
Por qué unos señores que se disgustan cuando crecen los ingresos petroleros, la economía y las inversiones sociales, son demócratas; y otros que utilizan ese crecimiento para la redención social, son dictadores.
Por qué unos señores se pasan varios meses recogiendo firmas y gastando millones de dólares para un referendo, ahora se molestan porque otros señores aceptan democráticamente ir a referendo.
Por qué unos señores se agradan cuando se detiene una refinería, y se disgustan cuando se pone a funcionar.
Dónde están los estudiosos de los sistemas políticos y sociales. Dónde están los especialistas. ¡Qué me expliquen este país!.
Por qué son demócratas unos señores que llaman pírrica a la mayoría de un parlamento, y piden que sean las minorías las que decidan; que hablan Tribunal cuando les favorece una sentencia, y de Sala si le es adversa; que es imparcial el CNE cuando opinan dos rectores, y parcial si opinan tres rectores.
Casi adivino lo que pasará el 15 de agosto de 2004. Los dictadores obtendrán 4 millones largos devotos favorables. Los demócratas, a duras penas, se aproximarán a los 2.300.000. Por eso, el 15/08/04 será, apenas, una batalla más. No la última.
Los extraños demócratas venezolanos seguirán insistiendo en volver. NO VOLVERAN.
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