Author: massimiliano.piacentini@tin.it Date: Subject: [Forumlucca] Il silenzio è complice
Succede che una ragazza, lesbica, venga aggredita e violentata a Lucca;
succede che denunci quanto avvenuto; succede che i giornali locali (a parte
uno) nascondano la notizia o tentino di "ridimensionarla; succede che in
men che non si dica tutto rischi di passare nell'indifferenza più assoluta....
Vi rinfreschiamo la memoria....
Le Vedove Nere, comunità per sole donne, a seguito dell'episodio di violenza
accaduto alla compagna di Cinzia Ricci, il 18 Aprile 2004, in collaborazione
con la stessa, pubblica questa intervista con gentile richiesta di diffusione.
Si precisa inoltre che, in rispondenza alla linea editoriale del sito, Le
Vedove Nere hanno deciso di far parlare la protagonista stessa, evitando
i discorsi pieni di retorica e di artificiosa solidarietà che si risolvono
esclusivamente in un ammasso di parole cui non segue nessun impegno concreto.
In questo modo la comunità delle Vedove Nere ha fornito il suo sostegno
ed il suo aiuto a Cinzia Ricci in questo difficile momento.
A quasi due mesi dall'episodio di violenza che ha coinvolto la tua compagna,
con le indagini per lo più ad un punto morto, che bilancio puoi fare?
Negativo, ma anche molto significativo. Questa situazione può essere variamente
letta e interpretata. Paradossalmente sta portando a galla tali e tante
di quelle responsabilità, contraddizioni, paure, colpevolezze, che di certo
qualche ricaduta ci sarà, anche positiva, se non altro su un piano puramente
dialettico. Questo paese è pieno di armadi e in ogni armadio c?è più di
uno scheletro. Spero che la mia storia contribuisca a fare un po? di pulizia,
apra un serio dibattito sulle dinamiche perverse che si sono venute a creare
(specie fra le donne e nel movimento GLBTT), spinga ad uscire dal buio,
a capire che il silenzio è connivenza, che nel silenzio non c?è pace, il
silenzio non protegge, al contrario, espone, fa di ognuno un bersaglio facile,
accessibile.
Hai mai subito, prima di questo brutto evento manifestazioni o minacce di
intolleranza che facessero presagire un epilogo di questo tipo?
A causa delle mie scelte sono stata oggetto di discriminazioni, certo, sempre
in forma subdola, mediata. Ho subito offese e sono stata oggetto di mobbing
nelle relazioni sociali, ma non ho mai ricevuto minacce esplicite, dirette.
Sino a prima del 18 Aprile non pensavo di poter essere avvertita come un
pericolo, non ho mai pensato che la mia visibilità, la mia personalità o
il mio lavoro potessero essere così importanti da scatenare tanta premeditata
violenza, contro persone inermi, colpevoli solo di volermi bene.
E' vero che pochi giorni dopo l?aggressione subita dalla sua compagna era
in programma una presentazione pubblica del suo lavoro. E' possibile che
l'atto di violenza possa avere qualche connessione con questo evento?
Sì, il 24 Aprile, alla libreria Baroni, già oggetto di intimidazioni omofobe
e vandalismi perché rea di aver ospitato la presentazione di alcuni libri
gay e lesbici. Non vedo come le due cose non possano essere verosimilmente
riconducibili dal momento che altro non faccio. Vedi, sono una persona completamente
pacificata e isolata: niente frequentazioni amicali o lavorative, conti
personali o pubblici in sospeso. Sono un ?personaggio noto? in quanto visibile,
conosciuta nome e cognome per quello che sono (lesbica) e faccio (il sito,
Borderline ? militanza quando serve e me lo permettono), tuttavia, se posso
avere un minimo di rilevanza dal punto di vista umano, ideale, non credo
di averne su un piano squisitamente politico. Non sostengo né sono sostenuta
da alcun gruppo ed è anche questo, forse, che fa di me (di noi) un obiettivo
scontato. «Dille di smetterla?» - di fare cosa, dunque? Vivere ? solo questo
potrei perché molto altro non faccio, o perlomeno io continuo a non dargli
tutta questa importanza, mi ostino a pensare che non ne abbia così tanta
da giustificare un tale orrore, eppure? Evidentemente mi sbaglio, farei
meglio a prenderne atto e con me chi sino ad ora ne ha sottovalutato l?impatto.
Alla notizia non è stato dato molto risalto, si è addirittura messo in dubbio
che il fatto sia mai accaduto, nonostante la presenza di un referto medico
e di una denuncia, le pubblicazioni trovate in rete sono state scarse, come
tu stessa hai dichiarato quando la nostra comunità si è messa in contatto
con te: a nove giorni dalla denuncia pubblica nessun comunicato ufficiale
o ufficioso, silenzio totale dalle istituzioni, dalle associazioni, circoli,
mailing list GLBTT, partiti, organizzazione di destra, sinistra, centro..
secondo te perchè addirittura dentro alla comunità lesbica e gay hanno preferito
tacere in merito? A cosa imputi questo lassismo di pensiero? Come definisci
questa mancanza di dibattito intorno a questa vicenda?
Il fatto che ci sia una denuncia e dei referti medici, in effetti, dimostra
poco o nulla. Le conseguenze fisiche subite sono state pressoché irrilevanti.
Interessarsi tanto a questo aspetto della vicenda è strumentale, puzza di
morbosità, voyeurismo, ed è anche un po? come arrampicarsi sugli specchi,
cercare a tutti i costi qualcosa che getti discredito affinché la si smetta
presto di parlarne, quasi che facendolo si rischi di alzare il coperchio
su chissà quali misteri inconfessabili o sottese evidenze? E poi è po? come
dire: ?poco sangue, poca offesa - e allora cosa avete da lamentarvi, che
volete? Va là, che vi è andata bene!?. Coloro i quali, ai più vari livelli,
tacciono o, peggio, seminano merda e vento rendendosi complici dei nostri
aggressori e di chi li manovra, sanno questa e molte altre cose, e se ne
servono ? i motivi possono essere tanti: politici, riconducibili a risentimenti
personali, invidie, lassismo, opportunismo, ipocrisia, menefreghismo, lesbofobia,
misoginia, maschilismo? Ma come ho già dichiarato, non è compito mio dimostrare
alcunché, fare analisi o individuare responsabilità politiche e penali (ricordo
che esistono leggi che tutelano la privacy e puniscono la diffamazione,
esiste il segreto istruttorio ? chi ha dato e raccolto informazioni riservate
sull?accaduto, specie se false, rischia di farsi del male e meglio farebbe
a non lasciar tracce o ritrattasse). Al di là di questo, mi piacerebbe che
chi apre bocca tanto per darle aria, chi lo fa con uno scopo preciso proprio
o per conto di altri, insieme ad instillare il dubbio sulla veridicità dell?accaduto,
ci spiegasse anche perché avremmo fatto una cosa tanto assurda, che razza
di guadagno possiamo trarne ? documentasse in modo incontrovertibile le
sue argomentazioni. Altrimenti che se ne stesse zitto una volta per tutte
e magari chiedesse scusa, prima di tutto a se stesso e poi a chi è stato
a sentirlo, a chi gli ha dato credito che, per come la vedo io, non è dissimile
da lui.