> Con rabbia e sofferenza scriviamo questo
comunicato.
> Una donna è stata violentata, ma questa volta lei e
la sua compagna
hanno
> deciso di parlare, di rompere il silenzio colpevole
che solitamente
relega
> questi episodi di violenza nel privato.
> Siamo inorridite e indignate dalla brutalità del
gesto.
> Come femministe siamo consapevoli che la violenza
sessuale è uno
strumento
> di controllo e repressione che fa parte di un
processo di
intimidazione
per
> costringere le donne in uno stato di continua paura.
> Ma non solo, è il gesto più brutale di
annichilimento dell'individuo
che
> passa attraverso l'umiliazione e l'abuso del corpo,
e i fatti di Abu
Graib
> esplicitano come questa pratica si sia in modo
inquietante
universalizzata.
>
> ".le hanno detto di riferirmi che cosa aveva
subito". "Aggredire un
cucciolo
> di donna - prosegue la giovane - per colpirne
un'altra,
> solo perché non si vergogna di se stessa. Due facce
pulite da bravi
ragazzi
> e auto costosa. Aggredita, stuprata, minacciata
perché lesbica. Gli
> aggressori sono verosimilmente appartenenti ad aree
di estrema
destra.
> Questo succede nell'opulenta Lucca delle
meraviglie".
>
> Ecco come ha raccontato l'episodio la compagna della
ragazza che ha
> denunciato lo stupro durante un convegno organizzato
dal circolo gay
e
> lesbico "L'altro volto".
>
> Esprimiamo una grande solidarietà e una forte
vicinanza alle due
donne,
> chiediamo che anche altri collettivi lesbici e/o
femministi - ma non
solo -
> facciano lo stesso.
> Ci sembra fondamentale non tacere e non dimenticare,
soprattutto
perché
> oltre ad essere uno stupro è uno atto punitivo e di
repressione nei
> confronti di una soggettività di donna che osa stare
fuori dai
ranghi..
>
> Sosteniamo la lotta di chi eccede le regole imposte
per essere se
stess* e
> non accetta di essere ridott* al silenzio!
>
> gruppo sconvegno
>
>
>
>
>
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