Roma: intercettati i verdi            
di  redazione
03 Jun 2004    
Roma - 3 giugno 2004 -- Articolo21 denuncia note riservate dei Carabinieri 
sull'attivitàdell'On. Pecoraro Scanio e dell'UNAC.
Alla redazione di Articolo 21 è pervenuta una nota riservata e dettagliata, 
effettuata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, sull'attività 
svolta dall'On. Pecoraro Scanio in relazione ai rapporti da lui intrapresi 
con il Sindacato UNAC "Unione Nazionale Arma Carabinieri". La nota fa 
riferimento sia all'iniziativa effettuata presso la Camera dei Deputati lo 
scorso 13 marzo nella la Sala della Sacrestia, sia alla manifestazione per 
la Pace del 20 marzo. Con assoluta dovizia di particolari, nomi cognomi e 
ruoli ricoperti, ci si riferisce ai partecipanti l'iniziativa all'interno 
della Sala della Sacrestia, per altri, si dice nella nota riservata, sono 
in corso le identificazioni.
Stessa procedura per quanto concerne la manifestazione del 20 marzo dove, 
oltre ad individuare le persone facenti riferimento all'UNAC presenti 
dietro lo striscione dell'associazione, si ribadisce la necessità di 
identificare tre donne facenti parte della stessa sigla sindacale. Inoltre, 
sempre nella nota riservata, si parla del sito internet 
www.unionecarabinieri.it, sul quale si pensa, da parte dell'"informatore", 
di poter aver le foto dei partecipanti alla manifestazione del 20 marzo. 
"Ci auguriamo - afferma il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti - una 
pronta smentita del Ministro dell'Interno".
"Contemporaneamente abbiamo consegnato tutto il materiale all'on. Pecoraro 
Scanio per tutte le iniziative che deciderà di intraprendere e alle quali 
Articolo21 darà la sua adesione". "Come associazione che si occupa della 
libertà di riunione, di espressione e di informazione" - conclude Giulietti 
- "Troviamo inquietante questa vicenda perché, se un segretario di partito 
può essere fatto getto di queste attenzioni particolari, è del tutto 
legittimo il sospetto che ciò possa accadere nei confronti di decine e 
decine di associazioni, movimenti, parlamentari, siti internet, università 
che si occupano dei temi della libertà di comunicazione contro ogni censura 
e in particolare del ruolo della bugia mediatica nel conflitto in Iraq".
  In una nota anche Antonio Savino, presidente dell'Unac, denuncia quello 
che definisce un "gravissimo attacco ai diritti costituzionali e di 
democrazia di cui, non ultimi, godrebbero anche i carabinieri". Savino 
parla anche di "gravissimo stato di intimidazione esistente tra i 
carabinieri che seguono gli esponenti dell'Unac, anche all'interno della 
Camera dei deputati, in occasione di riunioni private, alla presenza di 
parlamentari". "La paura dei vertici - prosegue il presidente 
dell'associazione, nella nota - è che i reduci dell'Iraq possano parlare, 
come sta avvenendo in questi giorni negli uffici dell'Unac".