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Car* compagn*
La riunione che si è svolta ieri a Firenze, pur fra molte assenze ci ha
permesso di scambiarci numerose informazioni relative alle attività che
stiamo svolgendo nei rispettivi ambiti.
Ognuno di noi ha deciso di reimmettere nella mailing list le cose che ha
comunicato agli altri nella speranza che questo serva a rivitalizzare la
lista e a scambiarci in maniera più continuativa le informazioni che abbiamo
e le attività che svolgiamo.
Per quanto mi riguarda tre sono le principali questioni che sto seguendo
1) Istituzioni
Il ministero del'interno sta restringendo in maniera sempre più drastica le
possibilità di ingresso nei centri. Le risposte che giungono anche alle
interrogazioni parlamentari o dalle question time sono sempre più dure e
segnalano forti difficoltà.
Ministero, uffici competenti, prefetture ed enti gestori si sentono sotto
pressione per le visite continue, le denunce pervenute, l'attenzione
pressochè costante dei media. Questo lo si deve in parte anche al nostro
lavoro anche se molto ha pesato il rapporto di MSF difficilmente
attaccabile.
I deputati che hanno sin dall'inizio seguito le vicende dei centri
continuano a interessarsene anche se ovviamente le visite nei centri non
sono di per se sufficienti.
Al senato si sta procedendo in maniera diversa: alcuni componenti della
Commissione per i Diritti Umani, in particolar modo Francesco Martone e Tana
De Zulueta, hanno dato vita ad un gruppo, coordinato da Nicoletta Dentico e
in cui partecipano, oltre al nostro gruppo, l'ICS, MSF e alcuni legali. Il
gruppo ha tenuto un seminario il 27 gennaio scorso, molto partecipato, in
cui si sono confrontate diverse esperienze in Europa e in Italia.
Da questo gruppo debbono partire tre iniziative:
Un numero verde nazionale per denunciare quanto avviene quotidianamente in
ogni centro.
Un "libro bianco" da realizzare con l'ausilio dei senatori e dei deputati
disponibili e con le nostre consulenze. Chi entrerà nei centri porterà con
se una sorta di vademecum (60 domande) da porre a gestori, poliziotti,
operatori , detenuti.
Il libro dovrebbe avere una grossa diffusione e portare le contraddizzioni
del sistema cpt anche al parlamento europeo.
Una mozione di Camera e Senato che raccolga almeno un quinto delle firme dei
parlamentari (percentuale che consentirebbe di chiedere la procedura di
urgenza nella discussione, circa un mese).
La bozza della mozione a mio avviso, così come è formulata non può essere da
noi condivisa: se nel corpo centrale riassume le mille iniquità del sistema
cpt, nelle premesse e, soprattutto nelle conclusioni risulta debole. Da una
parte è una scelta fatta per far firmare anche i parlamentari più moderati
ma rischia, a mio avviso, di divenire un testo che rimandi alle delizie
della Turco Napolitano.
Si prospettano due strade: una modifica sostanziale del testo in cui sia
esplicita la volontà di giungere alla chiusura dei centri senza se e senza
ma oppure la presentazione di distinte mozioni, una più soft e una più dura.
Se ne discuterà in tempi brevi.
Sempre dal fronte "istituzioni" è da rilevare che alcuni compagni della
Calabria intendono presentare un esposto alla procura della repubblica per
denunciare quanto visto nel cpt di Lamezia Terme, chiamando a testimoniare
parlamentari e compagni che lo hanno visitato.
2) Campagna dei Comboniani
A partire da un appello di Alessandro Santoro, sacerdote alla comunità delle
Piagge (FI) alcune realtà cattoliche, in primis i comboniani intendono
lanciare una campagna contro i Cpt. Dovremmo avere un incontro con loro a
Firenze , probabilmente il 6 marzo, per decidere come la si possa sostenere
senza sovrapporsi oppure se può essere una campagna comune. Avremo tempo
per discuterne.
Si è poi ravvisata la necessità di una riunione dell'intero gruppo no cpt
che coinvolga anche le realtà meridionali, ieri assenti, per avere uno
scambio più approfondito e prepararsi ad una stagione impegnativa. Si pensa
di farla il 21 marzo a Roma (nello stesso giorno è possibile che ci sia un
altro incontro con i Comboniani ma la riunione si può fare dopo.
Ad avviso dei presenti alla riunione di ieri questo incontro è necessario
come è necessario che ognuno di coloro che sta lavorando nello specifico del
proprio territorio, riprenda ad informare il resto del gruppo in maniera più
continuativa.
La lista deve insomma riprendere vitalità anche perché abbiamo fatto molte
più cose di quelle che il pessimismo ci autorizza a credere.
Abbracci
Stefano
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